Nel cuore delle montagne valdostane, la passione per lo sport e la natura si intrecciano in modo straordinario. E non è un caso che proprio in un angolo suggestivo come Cogne, quest’anno, si riproponga uno degli eventi più attesi della stagione: la Coppa del Mondo di fondo, che torna dal 31 gennaio al 2 febbraio. A celebrare quest’appuntamento di portata internazionale è una mostra fotografica che, con grande intensità e raffinatezza, racconta un’edizione passata, ma non meno emozionante, della stessa competizione: “Mon regard sur la Coupe du Monde 2019” di Stefano Jeantet.
L’esposizione, che sarà inaugurata lunedì 27 gennaio alle ore 11 nella piazza adiacente al Municipio di Cogne, sarà una vera e propria finestra aperta sulle emozioni di un evento sportivo che ha segnato la storia della località. Con una ventina di immagini mozzafiato, Jeantet trasporta lo spettatore direttamente nel cuore della Coppa del Mondo, regalando istantanee che catturano non solo la bellezza sportiva della gara, ma anche l’atmosfera che solo un evento di tale portata sa suscitare.
Jeantet, noto per il suo approccio unico alla fotografia, non è solo un artista dell’immagine, ma anche un uomo di sport, con un legame profondo con la montagna e le sue discipline. “Da quando sono piccolo e pratico sport – racconta Jeantet – ho sempre amato il gesto atletico e le dinamiche che si creano nei diversi momenti delle gare, mentre mio papà mi ha sempre portato a conoscere le nostre montagne e ad amare i suoi paesaggi. Questo è quello che mi piace rappresentare con le mie immagini: riuscire a mettere insieme il gesto atletico nella sua dinamicità e la sua bellezza in connubio con il paesaggio che lo circonda.” Un punto di vista che emerge in ogni sua fotografia, in cui il dinamismo della competizione si fonde con la maestosità del paesaggio alpino.
Non è un caso che lo stesso Stefano Jeantet, forte della sua esperienza come maestro di sci e guida alpina militare, abbia saputo cogliere il cuore pulsante della Coppa del Mondo di Cogne 2019, quando le emozioni erano palpabili e l’atmosfera si è trasformata in una vera e propria festa per lo sport. Il Presidente della Regione Renzo Testolin e l’Assessore al Turismo, Sport e Commercio Giulio Grosjacques non hanno nascosto il loro entusiasmo nel raccontare quanto quella tappa della Coppa del Mondo sia stata speciale. “La meteo favorevole, la doppietta di Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani, il calore del pubblico resero l’appuntamento una grande festa dello sport, della Valle d’Aosta e delle Alpi,” spiegano, sottolineando come le immagini di Jeantet immortali perfettamente il sacrificio e la fatica di ogni atleta, ma anche il grande spettacolo che ne scaturisce.
Splendida itsantanea di Stefano Jeantet – abbraccio Pellegrino De Fabiani
L’esposizione non è solo una testimonianza visiva di un evento sportivo, ma anche un omaggio alla comunità che ogni anno si riunisce per celebrare la passione per lo sci di fondo. La mostra, che sarà fruibile sotto i portici del Municipio fino alla fine della stagione invernale, si inserisce tra gli eventi collaterali di “Cogne 2025”, confermando l’importanza di Cogne come centro propulsore di sport, cultura e tradizione alpina.
In un angolo di mondo dove il freddo e la neve sembrano dettare il ritmo, la Coppa del Mondo di fondo rappresenta molto più di una semplice competizione. È un’opportunità per raccontare, per condividere emozioni e, come fa Jeantet, per fermare il tempo in scatti che raccontano la fatica, la bellezza, e la grandezza di chi sfida se stesso sulla neve. Come ci ricordano Testolin e Grosjacques, immagini come quelle esposte a Cogne sono il perfetto connubio tra sport, natura e comunità, e sono proprio questi momenti che rendono l’inverno valdostano un’esperienza indimenticabile.
E così, mentre i preparativi per l’edizione 2024 della Coppa del Mondo di Cogne si fanno sempre più intensi, le immagini di Jeantet, con la loro intensità e capacità di emozionare, ci ricordano che lo sport è un racconto che va oltre la gara, un racconto che diventa cultura, memoria e, soprattutto, passione condivisa.
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