«Oltre 20 milioni di euro in più di spese per energia, servizi e medicinali»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


TREVISO – Il carovita non risparmia nemmeno gli ospedali. L’aumento delle bollette, assieme ad altri servizi, come i trasporti, ha costretto l’Usl della Marca a mettere in conto maggiori spese per un totale di 20 milioni di euro. Non solo. I rincari delle materie prime hanno portato a un aumento dei costi per le protesti addirittura del 34%. L’impennata delle richieste, poi, ha fatto salire del 15% anche la spesa per il dipartimento per le dipendenze. Senza dimenticare il più 11% per i servizi residenziali della psichiatria. E a questo si sommano i rincari di quasi il 7% per l’acquisto di farmaci anti-tumorali, i rinnovi contrattuali e l’inflazione generale.


Una lunga sfilza di salassi che ha portato l’Usl a timbrare un bilancio di previsione per il 2025 che parte con un buco di oltre 82,1 milioni di euro. Va specificato che, come ogni anno, verranno progressivamente messe a bilancio voci non ancora disponibili. Non a caso l’Usl si appresta a chiudere i conti del 2024 sostanzialmente in pareggio. Ma ad oggi il quadro è questo.

Tamponi rapidi, Lega contro Pd: «Adesso difendono Rigoli? Tardi, hanno cavalcato una campagna diffamatoria e ora sfiorano il ridicolo»

 

IL DIRETTORE

«Contiamo di arrivare a chiudere il bilancio in pareggio anche alla fine del 2025, come abbiamo sempre fatto – spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria – abbiamo calcolato il riparto tenendo conto del valore di produzione del 2024. Oltre agli aumenti, ci sono ancora delle incertezze, ad esempio sulle risorse che verranno messe a disposizione dal ministero. L’auspicio è che possa essere coperta almeno l’inflazione. Certo, anche alla luce dei tagli subiti dalla sanità negli ultimi 15 anni, la situazione resta complessa».

PROJECT FINANCING

Andiamo con ordine, partendo dai due project financing: quello della cittadella sanitaria del Ca’ Foncello e quello che ha aperto le porte ai lavori negli ospedali di Montebelluna e Castelfranco, nel distretto di Asolo. «Siamo gli unici in Veneto a gestire due project financing – sottolinea il direttore generale – e qui c’è stato un aumento del 9% per quanto riguarda i costi energetici, le bollette di luce e gas, e tutti gli altri servizi. Un rincaro che alla fine vale da solo qualcosa come 20 milioni di euro».

Le percentuali indicano rincari anche su molti altri fronti. «L’aumento dei costi delle materie prime ha fatto salire le spese per la protesica del 34% – sono gli esempi citati da Benazzi – la spesa per la psichiatria residenziale è aumentata dell’11%, anche se c’è chi continua a dire che non investiamo mai. Le richieste rivolte al dipartimento per le dipendenze sono in crescita. E, oltre ai rinnovi contrattuali per il personale, c’è un’inflazione media del 2,8% per quanto riguarda i beni e i servizi». Questa ultima colpisce in modo trasversale, non salvando nemmeno i trasporti effettuati dalle cooperative e così via.

Malaria, 25 casi in un anno nella Marca: due morti nell’ultimo mese. L’Usl: «Necessario intervenire ai primi sintomi, i viaggiatori si proteggano»

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

OSS IN SALA OPERATORIA

In tutto ciò restano i nodi per la carenza di personale. L’azienda ospedaliera di Padova sta valutando la possibilità di recuperare infermieri sostituendoli parzialmente all’interno delle sale operatorie con operatori sociosanitari (Oss), appositamente formati. Nell’Usl della Marca mancano circa 120 persone, tra infermieri e operatori in generale. E Benazzi annuncia che proporrà a sua volta ai sindacati di inserire degli operatori sociosanitari al posto di alcuni infermieri nelle sale operatorie degli ospedali trevigiani. Si vedrà anche come andranno le cose a Padova.

Ma la linea è già netta. «Sottoscrivo quello che sta facendo il direttore generale Giuseppe Dal Ben a Padova. Lo condivido pienamente – mette in chiaro Benazzi – da una parte c’è la carenza di infermieri e dall’altra non bisogna dimenticare che quelli di oggi sono laureati, e di conseguenza devono operare come tali».

«In questo senso, sostituire il secondo infermiere di sala operatoria con un operatorie sociosanitario non è una cosa senza fondamento – conclude il direttore generale dell’Usl della Marca – al contrario, questo ci darebbe la possibilità di impegnare al meglio gli infermieri, che hanno una formazione sempre più elevata, garantire sempre la qualità di tutti i servizi attraverso la formazione degli operatori e allo stesso tempo avere meno costi».
 

Influenza, nella Marca 240 pazienti ricoverati: ci si avvicina al picco. Benazzi: «Attenzione quando si vanno a trovare i parenti anziani»





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link