Protesta giudici e pm inaugurazione anno giudiziario

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A Genova, come in tutta Italia, sabato 25 gennaio si sono tenute le celebrazioni per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, occasione per fare il punto della situazione in tema di giustizia. Non sono però mancare le proteste da parte dei magistrati sul tema della riforma della giustizia. 

“Viva la Costituzione”, la protesta di giudici e pm

Al grido di “Viva la Costituzione”, infatti, giudici e pm hanno protestato a gran voce contro la separazione delle carriere. Un centinaio di magistrati sono usciti dall’aula magna del tribunale di Genova durante la relazione del rappresentante del governo. Costituzione in mano e coccarda sul petto, hanno invaso le scale del palazzo accompagnati da un lungo applauso. Un’iniziativa che è stata replicata, con modalità simili, anche in molte altre città italiane, indetta dall’Associazione Nazionale Magistrati.

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Piacente: “Con un ruolo diverso avrei partecipato anche io alla manifestazione simbolica”

Il procuratore capo di Genova Nicola Piacente non è uscito dall’aula, una scelta che lui stesso spiega poi a margine: “Ritengo doveroso precisare che se avessi avuto un ruolo diverso da quello che ricopro attualmente avrei partecipato anch’io a questa manifestazione simbolica. Ritengo doveroso rimanere sia per il ruolo istituzionale che ricopro ma anche perché anche la mia permanenza nell’aula ha un valore simbolico: è una forma di rispetto nei confronti di tutte le istituzioni presenti ma soprattutto un messaggio nei confronti di tutte le istituzioni perché rimanga comunque un canale di dialogo e di comunicazione tra magistratura, governo e parlamento”. Piacente prosegue: “Ci rendiamo perfettamente conto di essere soggetti soltanto alla legge, ma anche che le esigenze di giustizia dei cittadini vanno al di là della separazione delle carriere, impongono interventi più urgenti rispetto a questo. Questo riguarda ad esempio la soluzione del problema della durata dei processi penali e anche dei processi civili, riguarda il potenziamento delle risorse perché tutti noi possiamo compiere fino in fondo il nostro dovere e riguarda soprattutto il rispetto di un principio fondamentale della Costituzione: l’uguaglianza dei cittadini viene garantita attraverso l’indipendenza dei magistrati tutti, pubblici ministeri e giudici”.

Vidali: “Giudici e pm siano indipendenti”

La presidente della corte d’appello di Genova Elisabetta Vidali ha evidenziato le carenze di organico: “Che non consente in alcun modo l’erosione dell’arretrato e un incremento della produttività. In Corte d’Appello si assiste quasi a una farsa poiché, dopo più di un anno trascorso esattamente col 50% dei magistrati in organico, l’attesa dell’arrivo dei nuovi consiglieri è andato a sua volta falcidiato dal 46% della tempistica, per non recare troppi pregiudizi agli uffici di provenienza, anch’essi in situazioni critiche di organico, così riducendosi l’oculata distribuzione delle risorse a un compromesso non risolutivo per entrambi gli uffici coinvolti”. E poi, sulla riforma: “Servono giudici e pubblici ministeri indipendenti per garantire la tutela effettiva della giustizia. La magistratura tutta cerca di sensibilizzare addette ai lavori e utenti sulla necessità di salvaguardare il modello costituzionale idealmente orientato alla fine cultura della giurisdizione: un pubblico ministero che ha elaborato il difficilissimo compito del giudicare sarà indubbiamente più consapevole, così come affidare a una corte esterna al Csm il potere disciplinare ne sminuisce la capacità di diffondere e salvaguardare un modello di giudice imparziale. L’emergere di nuovi di nuovi bisogni e diritti in una società in continuo divenire impone di ricercare soluzioni ancorate al diritto positivo nel rispetto dell’equilibrio e della collaborazione dei poteri. Si è sempre detto – conclude – che il giudice deve essere e ancor prima apparire indipendentemente, ebbene il giudice dovrebbe paradossalmente risultare indipendente anche da se stesso, mantenendo sempre costantemente accesso una dimensione di terzietà. Possono sempre formularsi critiche al suo pensiero, non già alla sua persona, soprattutto attraverso ingerenze indebite nel privato”.

Pinelli: “Pm e polizia giudiziaria binomio inscindibile”

All’inaugurazione dell’anno giudiziario è intervenuto anche il procuratore generale presso la corte d’appello di Genova Mario Pinelli: “Pm e polizia giudiziaria costituiscono un binomio inscindibile – afferma – , rispetto al quale ci si augura che le due figure debbano continuare a mantenere i loro rispettivi caratteri distintivi e non sovrapponibili, cosa che, fatalmente verrebbe meno in caso di separazione delle carriere. Una misura che – sostiene Pinelli – seppur nei fatti autodeterminatasi già da tempo sul piano statistico, con irrisori passaggi dal giudicante al requirente e viceversa finirebbe, se sancita formalmente, col recidere quella comune cultura della giurisdizione, fatta di obiettività, studio, analisi e riserbo che da sempre lega impronta e accomuna pubblici ministeri e magistratura giudicante e accelererebbe lo scivolamento irreversibile verso una figura di pubblico accusatore assai distonica col modello costituzionale”.

Bucci: “Non commento la protesta, lavoriamo per dare risorse ai tribunali”

A margine anche le parole del presidente della Regione Marco Bucci: “Io commento le cose di cui sono competente e questo non è il mio lavoro, non ho titolo per entrare in queste discussioni, come sapete le cose che riguardano le attività dei magistratura e della giustizia non le commento mai. Ognuno deve fare il proprio lavoro, io faccio il mio e gli altri faranno il loro”. Sulle carenze di organico e la possibilità di dare un supporto, invece, Bucci si è sbottonato: “Mi hanno colpito i numeri della differenza con la pianta organica, mancano parecchie risorse, dovremmo lavorare mettendo risorse in comando per aiutare i tribunali. Questo è un altro discorso che potremmo fare in maniera efficiente: riequilibrare la carenza di risorse con altre risorse aggiuntive, in attesa che vengano quelle proprie, cosa che già facciamo con la polizia locale dentro il tribunale. Andremo avanti nell’aiutare le amministrazioni quanto possibile per poter fare ognuno il proprio lavoro”.

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