L’ufficio diocesano delle comunicazioni sociali ha organizzato l’annuale incontro per ricordare la figura e l’opera di san Francesco di Sales, celeste patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione, nel giorno della ricorrenza liturgica, nella sede dell’emittente televisiva èTV Marche. Da alcuni anni l’Arcidiocesi intende celebrare questa ricorrenza visitando la sede di un mezzo di comunicazione presente nel nostro territorio.
Tutti i collaboratori dell’emittente hanno accolto con amicizia e affetto, l’Arcivescovo sua ecc. Mons. Angelo Spina che trasmette sull’emittente la rubrica quotidiana “Il Vangelo del giorno” e settimanalmente la trasmissione “Il respiro dell’anima”. Accompagnavano l’Arcivescovo il direttore di Presenza Marino Cesaroni e l’operatore Danilo Mastrogiacomo.
Dopo aver ricordato che oggi a Roma si celebra il Giubileo della Comunicazione e dopo i ringraziamenti l’Arcivescovo ha avviato la riflessione affermando che in questo giorno incontriamo il mondo della comunicazione ricordando che il primo comunicatore è stato Dio con la creazione.
“Il primo comunicatore è stato Dio con la creazione che ognuno di noi può osservare con stupore, cos’è un’alba, cos’è un tramonto, un fiocco di neve, un fiore, gli occhi di un bambino, i nostri volti. In tutto c’è la comunicazione della creazione. Poi questo Dio è voluto entrare in dialogo con l’uomo e pensiamo come ha parlato al patriarca Abramo. Esci dalla tua terra, lascia la tua parentela, parti e va. Ma dove? E quest’uomo si fida. Poi Dio che è in sé Padre, Figlio e Spirito Santo, la seconda persona della SS. Trinità si fa uomo ed è il logos che traduciamo dalla parola latina verbum in italiano: parola, ma potrebbe essere tradotta molto meglio con ragione. Cioè colui che ti dà la ragione, il senso dell’esistenza, perché se la nostra esistenza non è piena di significato di motivazione, di scopo e di ragione è una esistenza che è come una mongolfiera che non ha l’aria e si sgonfia restando a terra. Quindi la parola si è fatta carne; Gesù Cristo è stato il grande comunicatore del Padre che ci ha svelato chi è Dio. Ce lo ha proprio raccontato con le parole, con i segni, con i miracoli stando in mezzo a noi e la Chiesa ha assunto proprio il compito di annunciare la parola nuova al mondo e questa parola nuova è il Vangelo, cioè la buona notizia. E quindi la Chiesa porta questa buona notizia che è umanesimo profondo con una parola di speranza, soprattutto al mondo di oggi”.
Poi l’arcivescovo ha proseguito la sua riflessione sul modo di fare comunicazione oggi con le notizie strillate e messe in rete il prima possibile perché tutti vogliono essere i primi, con dibattiti accesi dove si dice e ci si contraddice, dove uno vuole sovrapporsi all’altro. Questa comunicazione non dovrebbe appartenere ai giornalisti seri e consapevoli della loro Missione, raccontando senza nascondere, ma anche con la consapevolezza di essere obiettivi e delicati.
Passando a san Francesco di Sales ha sottolineato com’era sensibile al modo di comunicare tant’è che diceva che la penna del giornalista è come un bisturi del chirurgo che quando opera deve stare attento a non intaccare organi e tessuti che non riguardano l’operazione stessa. Così il giornalista deve tener conto di come una notizia possa toccare la suscettibilità, provocando dolore in chi la legge.
E questo più che mai oggi con la velocità delle notizie, con i social e con tutti i mezzi moderni fino all’intelligenza artificiale che può sconvolgere il mondo della comunicazione nel suo insieme.
Si è aperto un dialogo franco, pacato e sereno tra i giornalisti e gli operatori presenti che hanno sottolineato la necessità di trattare argomenti e notizie con l’attenzione e il garbo che il senso di appartenenza al genere umano richiede. Il nostro umanesimo deve basare le sue fondamenta sul rispetto di ogni donna e di ogni uomo. Ed a tal proposito è stato fatto un accenno ai femminicidi che marcano in negativo questo tempo. Qui si è detto che bisogna trovare ogni modo per impartire una educazione durevole.
Il direttore di Presenza, partendo dal Messaggio di Francesco per la LIX Giornata delle Comunicazioni sociali, sottolineando come nelle parole del Papa sul pericolo della “dispersione programmata dell’attenzione “ ci porti a parlare poco e quasi a nascondere il fenomeno della povertà che sta attanagliando le categorie più deboli della società, soprattutto i pensionati e gli anziani.
L’arcivescovo ha anche annunciato l’Opera Segno del Giubileo. Si tratta della realizzazione di “Casa Nazareth” in via Astagno dove i giovani avranno modo di incontrarsi e di confrontarsi. L’incontro si è concluso con la visita agli studi dell’emittente.
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