BARI – Controlli capillari, telecamere, esercenti pronti a far rispettare le regole. Il quartiere Umbertino resta sotto stretta osservazione. È in corso il secondo weekend senza le restrizioni imposte dalle ordinanze anti «mala movida» emesse dalla metà di ottobre fino allo scorso 15 gennaio.
Per tre mesi le attività dedicate al «food & beverage» hanno dovuto rispettare limitazioni relative agli orari di chiusura, nonché alle modalità di asporto di cibo e bevande, al fine da ripristinare la quiete puntualmente molestata dalla scorsa primavera fino all’autunno inoltrato. Quindi, una serie di componenti ha spinto l’amministrazione comunale a concedere una sorta di «tregua». Dalla piena collaborazione enunciata dai titolari degli esercizi commerciali che hanno redatto un complesso codice di autoregolamentazione al desiderio espresso dai giovani (in particolare dalle associazioni studentesche) di non perdere gli spazi dedicati allo svago serale, è viva la volontà di ogni «protagonista» di partecipare agli «stati generali della notte» promossi dal sindaco Vito Leccese e dalla giunta Comunale.
L’impegno generale, dunque, è trovare un equilibrio sostenibile. In tale ottica, il quartiere Umbertino rappresenta comunque il «caso» da seguire con maggiore attenzione. La straordinaria concentrazione di locali in pochi isolati rende inevitabilmente più critica la situazione di uno dei rioni a più alta densità abitativa del centro cittadino.
La scorsa settimana dominata da pioggia e maltempo non ha scombussolato gli equilibri di una zona che, in effetti, con le disposizioni degli ultimi mesi, aveva ritrovato, almeno in buona parte, un grado più alto di vivibilità. Non si sono ripresentate le scene di zone invase e prese d’assalto (come spesso è accaduto in largo Adua, solo per citare qualche esempio) o di musica «sparata» in piena notte da casse acustiche. Tuttavia, il fine settimana in corso, con la «tregua» concessa dall’inverno e temperature più miti, comincerà a fornire risposte più attendibile nella lunga marcia che condurrà alla bella stagione.
Nel frattempo, la polizia locale sta rafforzando i controlli su più fronti. Da un lato, nelle scorse ore, molti sono stati i locali passati al setaccio per verificare l’esistenza delle condizioni per svolgere l’attività a norma: dagli spazi interni al numero dei coperti che possono essere garantiti anche nel plateatico.
Emblematico, in tal senso, è stato il caso del pub-libreria «Prinz Zaum» che è stato sottoposto a verifiche da parte della polizia annonaria per ben tre volte negli ultimi sette giorni. Tuttavia, non si è trattato di un caso isolato. Sembra, infatti, che il «quadrato» di strade che comprende via Abbrescia, via Cognetti e via Cardassi sia oggetto di particolari attenzioni derivanti proprio dai disordini avvenuti nel recente passato.
In tale ottica, si inquadra anche la complessa vicenda del «Piccolo Bar» prima chiuso su disposizione del Questore in quanto possibile polo di attrazione di pregiudicati e personaggi con accertati precedenti penali (e quindi come potenziale pericolo per la sicurezza dei cittadini), poi riaperto grazie alla sospensiva del Consiglio di Stato che ha tutelato la continuità occupazionale del personale.
Il contesto complessivo, dunque, porta alla particolare cura di una zona evidentemente «critica», nelle quale gli assembramenti «selvaggi» non hanno soltanto portato al «fracasso», ma soprattutto a fenomeni criminali quali spaccio e risse. In tal senso, il rafforzamento della videosorveglianza dovrebbe costituire un valido supporto.
Nel frattempo, continua il percorso avviato dagli esercenti per la costituzione di un codice di autoregolamentazione che possa agire da freno efficace al ritorno della «mala movida». Tuttavia, occorrerà tempo per arrivare «a regime». Figure quali gli «street controllers» (deputati a invitare l’utenza ad un comportamento responsabile) o i facilitatori (un supporto proprio per non creare folle incontrollate in prossimità degli esercizi) saranno introdotte gradualmente, anche previo ricorso a società che ne curino la corretta formazione.
Per ora, insomma, si naviga a vista. Provando a governare la zona con il «buonsenso» invocato in primis proprio dal sindaco Leccese.
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