«Siamo riusciti a mantenere gli standard virtuosi del 2023, pur con la consapevolezza di avere un personale amministrativo sempre più prossimo alla pensione e sempre il numero inferiore, a cui si sono aggiunte delle criticità informatiche che vanno a mano a mano crescendo».
È questa, in sintesi, la valutazione che il sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi, responsabile della comunicazione della Procura della Repubblica di Aosta, ha espresso nella mattinata di lunedì 27 gennaio 2025, durante la presentazione del Bilancio di responsabilità sociale 2024.
«Mantenere questi risultati non era scontato e non sarà scontato per il 2025 – ha aggiunto – proprio perché abbiamo applicativi digitali che ad oggi non funzionano o che, pur funzionando, impongono al singolo magistrato o ai dipendenti del personale amministrativo di perdere il triplo o il quadruplo del tempo che era necessario in precedenza».
Il riferimento è all’applicazione App, acronimo di Applicativo processo penale, creata dal Ministero della giustizia per la gestione digitale del processo penale, il cui utilizzo obbligatorio è stato definito per l’inizio del 2025, con la conseguente dematerializzazione cartacea, ma che, in virtù dei numerosi bug e delle difficoltà di utilizzo, ha provocato una raffica di provvedimenti di sospensione in tutt’Italia da parte dei presidenti di Tribunale, compreso quello di Aosta, che consentono di mantenere le vecchie regole almeno fino al mese di marzo.
I principali reati
I reati denunciati nel 2024 sono stati 3.378, calati del 5,75% rispetto ai 3.594 del 2023: i furti, scesi a 799 dagli 890 dell’anno precedente (-10,22%) sono la principale violazione penale, seguiti da danneggiamenti (461, -4,55%), lesioni dolose (168, +9,8%), minacce (165, -2,94%), percosse (60, +50%), spaccio di stupefacenti (52, + 67,74%) e delitti informatici (51, -46,31%).
Tra i principali aumenti percentuali, sei casi di contraffazione di marchi e prodotti industriali (+500%), tre casi di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (+300%) tre incendi e due omicidi colposi (entrambi +200%).
Sono cresciute anche le violenze sessuali, passate dalle 11 del 2023 alle 18 del 2024, con un aumento del 63,63%: «il calo dei furti è la prima volta che capita in otto anni – ha commentato Manlio D’Ambrosi – è un dato che colpisce ma riflette la realtà e potrebbe trovare una risposta nella dematerializzazione della ricchezza, visto che sempre di più ci sono ricchezze volatili, ma molti ancora hanno ricchezze materiali ed in questa casistica rientrano anche i furti del cellulare o del portafogli. Altra cosa, invece, riguarda le violenze sessuali, che sono praticamente raddoppiate. È un dato serio, ci sono due terzi di violenze che sono gravi e connotate da non estemporaneità. Sono violenze sessuali che, in alcuni casi, giungono fino alla congiunzione carnale mentre in altri casi sono brutte esperienze sessuali continuate nel tempo, spesso in abitazione e commesse da un familiare o da amici, quindi in un contesto protetto».
Nel dettaglio, sulle 261 denunce per violenze di genere, 132 hanno riguardato i maltrattamenti in famiglia, 63 episodi di stalking, 47 violenze sessuali e 19 violazioni del divieto di avvicinamento, con un incremento globale del 41,85%.
Le spese e i carichi di lavoro
Nel 2024, nella Procura di Aosta le spese per intercettazioni telefoniche e ambientali sono cresciute a 350.188,80 euro, così come saliti i costi per gli ausiliari del magistrato (vale a dire consulenti, periti, traduttori ed interpreti), arrivati a 141.609,58 euro. Le spese straordinarie e per i custodi sono più che raddoppiate (6.865,11 euro) mentre sono scese, causa dimissioni, quelle per i vice procuratori onorari, calate a 78.470,71 euro.
L’indice di ricambio dei procedimenti, vale a dire la capacità di concludere quelli rimasti pendenti dagli anni precedenti, è del 100% con 4.234 procedimenti esauriti, mentre quello di smaltimento, relativo a concludere quelli che arrivano nell’anno in corso, «almeno una dozzina al giorno» ha rimarcato Manlio D’Ambrosi, è del 92,85%, con 4.234 procedimenti conclusi su 4.560 iniziali e sopravvenuti.
Nel 2024, le sentenze di condanna sono state 72, il 25,9%, quelle di applicazione pena (il patteggiamento) 64, il 23,1% mentre 55 quelle di dichiarazione di estinzione del reato, pari al 19,8%.
Dalle 2.080 notizie di reato, l’azione penale è stata avviata in 778 casi, mentre sono state 1.063 le richieste di archiviazione.
In attesa del nuovo procuratore capo (con il sostituto procuratore Luca Ceccanti che ne fa le funzioni), il principale problema della Procura resta il personale, sostanzialmente dimezzato: «tra la fine di quest’anno e l’inizio della del 2026, almeno tre persone andranno in pensione – ha concluso Manlio D’Ambrosi – .Adesso siamo 14 e dovremmo essere 30. Fra un anno saremo in 11. Se il Tribunale non riesce a fissare l’udienza perché c’è carenza di organico, perché le aule si allagano o per una qualsiasi ragione, non so come si riescano a garantire i numeri che adesso risultano comunque positivi in termini di efficacia dell’azione penale».
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