Un autotrasportatore di 57 anni da anni è perseguitato da una 36enne e da sua madre. L’avvocato: «Contattano fiorai e operai mandandoli a casa della vittima inventando lavori da eseguire. Annunci anche su siti di incontri»
«Solo ieri, martedì 21 gennaio, nell’arco di una giornata, ha dovuto mandare via quindici imbianchini che erano convinti che li avesse chiamati lui per rimettere a nuovo i muri di casa». A parlare è l’avvocato Raffaele Pacifico. È l’ultimo dei tanti legali che un autotrasportatore 57enne di Cesena,, ha dovuto contattare nella speranza di mettere fine ad un incubo.
Una spirale fatta di episodi di stalking continui in cui è precipitato suo malgrado da tempo e che non accenna a finire. Le persecuzioni sarebbero opera di una 36enne e della madre della donna che vivono nell’Aretino, a pochi chilometri dal confine con la provincia di Forlì – Cesena. Gli episodi più spiacevoli sono quelli lugubri: carri funebri parcheggiati sotto casa, operatori delle onoranze che scendono dal mezzo e suonano al portone di casa, lui che li accoglie incredulo e loro che gli notificano che sono lì per ritirare la sua salma.
«Oramai questi episodi sono ricorrenti». L’uomo spesso è costretto a scontrarsi con chi si presenta alla sua porta. Non solo gli addetti delle onoranze funebri, ma anche imbianchini, fiorai, e altri ancora, tutti chiamati dalle due donne. «A volte suonano in un giorno decine di persone. Alcuni capiscono di essere caduti nel tranello di due stalker e di avere a che fare con la loro vittima designata, altri si sentono presi in giro e si arrabbiano anche con il mio assistito, perché pensano ad uno scherzo o comunque ad una perdita di tempo cui far fronte per colpa sua», spiega il legale.
Il 57enne sarebbe oramai prostrato dall’ansia e dalla frustrazione. «Parliamo di una persona che vive con sua madre, una donna molto anziana di cui ha deciso di prendersi cura. E non è affatto facile, perché lui fa entrare molte persone che arrivano convinte di dover lavorare in casa sua per raccontargli il suo calvario». Di recente a casa dell’uomo si sono presentati alcuni uomini: gli hanno raccontato che una donna (la 36enne stalker) ha creato un profilo su un sito di incontri online, presentandosi come sua moglie.
Anche in questi casi la tensione non manca, perché in tanti sono convinti di avere a che fare con un truffatore. Tuttavia è lecito chiedersi come sia possibile che due persone possano convincere le onoranze funebri a farsi carico di una salma senza una minima verifica sulla morte della persona in questione, in assenza di certificati.
«Incredibile anche per noi. L’idea che ci siamo fatti è che queste due persone passino intere giornate a telefonare a onoranze funebri, imbianchini, fiorai e tutto il resto – spiega ancora l’avvocato – e che magari vengano anche respinte. Probabilmente sanno essere anche manipolatrici e tanti cadono nella loro trappola». Stando a quanto si apprende, inoltre, il 57enne cesenate non sarebbe l’unica vittima delle loro persecuzioni. La vittima dello stalking in passato ha presentato svariate denunce. «Credo che loro siano già soggette ad una misura cautelare – spiega l’avvocato Pacifico – ma a quanto pare non basta». Di qui la decisione di presentare una nuova denuncia e un esposto in Procura.
«Abbiamo chiesto di aggravare la misura cautelare». In una vecchia denuncia, l’uomo aveva raccontato che in un’occasione la 36enne aveva telefonato ai carabinieri perché lui la stava picchiando. Quale sia la genesi delle persecuzioni non è dato saperlo. Il 57enne e la 36enne non sono mai stati legati da alcun rapporto sentimentale. «Si erano conosciuti da lontano per così dire – racconta il legale – come in tanti fanno. Ma non c’era stato nessun rapporto, di alcun tipo, né di amicizia né di altro».
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