- La Commissione Finanza al Senato ha dato il via libera a un nuovo aumento delle accise per equilibrare il prezzo di benzina e gasolio, come previsto dalla riforma fiscale.
- Il rialzo approvato sarà compreso tra 1 e 2 centesimi al litro all’anno, a partire da gennaio 2026.
- Le nuove accise su benzina e diesel rispondono alle direttive dell’Unione Europea e finanziano il rinnovo del contratto nazionale del trasporto pubblico locale.
Le accise sui carburanti sono da sempre un argomento molto controverso: qualcuno vorrebbe eliminarle, altri invece vorrebbero quantomeno abbassarle per garantire un risparmio ai cittadini.
L’ultimo provvedimento approvato dalla Commissione Finanza al Senato risponde all’impegno dell’Italia nei confronti dell’UE che da tempo richiede un riallineamento delle accise su gasolio e benzina.
Nell’ottica di realizzare la transizione green, l’Unione Europea aveva fatto notare all’Italia che il divario tra i prezzi di diesel e benzina, dovuto all’applicazione di accise diverse, favorisce il rifornimento di diesel, considerato più inquinante e dannoso per l’ambiente.
La riduzione dei sussidi associati a questo carburante costituisce un primo passo verso la transizione energetica, per cui da qui derivano le nuove direttive. Scopriamo a quanto ammonta l’aumento delle accise sul gasolio e come cambiano i prezzi dei carburanti per gli automobilisti dopo questa decisione.
Aumento delle accise sul gasolio: cosa cambia
Il decreto sul riallineamento delle accise sui carburanti, che comporta l’aumento di queste ultime sul diesel e la riduzione delle stesse sulla benzina, è una misura fortemente richiesta dall’UE all’Italia. L’intervento era già stato annunciato nel Piano strutturale di bilancio e se ne era discusso anche in sede di approvazione della Legge di Bilancio 2025.
La Commissione Finanza al Senato ha dato il via libera al provvedimento che mette fine a questo divario, ma ha anche chiesto al Governo di posticipare l’entrata in vigore degli aumenti da luglio 2025 a gennaio 2026. Il processo sarà graduale e prevedrà un aumento di pochi centesimi all’anno che porterà al pareggio entro il 2030.
Carburante | Accise 2025 (reali) | Accise 2030 (previsioni) |
---|---|---|
Benzina | 0,728 €/l | 0,673 €/l |
Diesel | 0,617 €/l | 0,673 €/l |
Ad oggi le accise sulla benzina sono pari a 0,728 euro al litro, mentre quelle sul diesel sono pari a 0,617 euro al litro. La differenza tra i prezzi dei due carburanti (di circa 11 centesimi al litro) ha storicamente favorito l’uso del diesel: per questo motivo, l’UE ha chiesto da tempo all’Italia di rivalutare i prezzi per ridurre i sussidi ambientali dannosi, tra cui quelli relativi al diesel che è considerato più inquinante della benzina.
Con questo nuovo provvedimento, quindi, si andranno ad aumentare le accise sul gasolio tra 1 e 2 centesimi al litro e conseguentemente ad abbassare quelle sulla benzina per la stessa entità . Grazie a questa misura, il prezzo del diesel è destinato ad aumentare mentre quello della benzina dovrebbe diminuire.
Aumento delle accise: i prezzi di diesel e benzina
Inevitabilmente, l’aumento delle accise sul gasolio e la riduzione di quelle sulla benzina comporteranno una variazione dei prezzi dei carburanti e dunque un nuovo salasso, o risparmio, per i cittadini.
Secondo le stime del Codacons1, infatti, l’aumento di 1 centesimo al litro sul gasolio comporterebbe un incremento di circa 0,61 euro per un pieno da 50 litri, considerando anche l’IVA. Nell’arco di un anno, quindi, gli automobilisti di veicoli diesel arriverebbero a pagare 245 milioni di euro in più rispetto ad oggi. Se l’aumento fosse di 2 centesimi, invece, il salasso arriverebbe a 490 milioni.
Bisogna anche considerare che nel nostro Paese il 41,5% dei veicoli circolanti è alimentato a gasolio. Nel 2024, infatti, c’erano almeno 16,7 milioni di veicoli a diesel che circolavano in Italia.
Lo Stato grazie a questo riallineamento potrà incassare un gettito pari a 100 milioni di euro il primo anno, che saliranno a 200 milioni il secondo e a 500 milioni il quinto. Queste risorse andranno a finanziare il rinnovo del contratto nazionale del trasporto pubblico locale.
Come sono cambiati i prezzi dei carburanti nel tempo
La FIGISC ANISA (Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti) ha realizzato un’indagine sui prezzi annui dei carburanti e dei fattori ad essi connessi, nell’Unione Europea dal 2005 al 20232, utilizzando l’archivio delle rilevazioni settimanali della Commissione Europea nel Weekly Oil Bulletin.
Nel periodo considerato, il prezzo medio della benzina in tutti i Paesi europei è cresciuto del +56,86% (per l’Italia +53,08%); mentre il prezzo del gasolio è cresciuto del +68,65% in tutta l’Europa (+62,30% per l’Italia).
Nella classifica dei Paesi europei dove i carburanti costano di più, quindi, l’Italia si posiziona al 4° posto per la benzina e al 3° posto per il gasolio. Per quanto riguarda le imposte applicate ai carburanti, l’Italia si colloca sempre tra le prime cinque posizioni sia per la benzina (5° posto) sia per il diesel (3° posto).
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