Il congedo di maternità influisce sulla pensione futura? Il congedo è un diritto fondamentale per le lavoratrici italiane, che garantisce loro la possibilità di prendersi cura del proprio bambino nei primi mesi di vita senza rinunciare al posto di lavoro. Tuttavia, è normale chiedersi come questo periodo di astensione dal lavoro possa influire sulla pensione futura.
Congedo di maternità: cosa dice la legge?
In Italia, il congedo di maternità è disciplinato dal Decreto Legislativo n. 151 del 2001, che prevede che le lavoratrici dipendenti possano usufruire di 5 mesi di congedo obbligatorio, solitamente suddivisi in due mesi prima e tre mesi dopo il parto (o in forma flessibile). Durante questo periodo, la lavoratrice percepisce un’indennità pari all’80% della retribuzione media giornaliera, erogata dall’INPS.
Una caratteristica importante del congedo di maternità è che durante questo periodo i contributi previdenziali continuano a essere accreditati, anche se la lavoratrice non sta svolgendo attivamente la propria attività lavorativa.
Contributi figurativi: cosa sono?
Durante il congedo di maternità, i contributi previdenziali vengono accreditati come “contributi figurativi“. Si tratta di contributi che non vengono effettivamente versati dal datore di lavoro o dalla lavoratrice, ma che sono riconosciuti dall’INPS per specifiche situazioni previste dalla legge, come appunto la maternità.
I contributi figurativi hanno la stessa valenza dei contributi effettivamente versati e sono utili sia per il calcolo dell’importo della pensione sia per il raggiungimento dei requisiti contributivi necessari per accedere alla pensione. Questo garantisce che il periodo di congedo non penalizzi la lavoratrice dal punto di vista previdenziale.
Maternità e tipologia di lavoro
È importante sottolineare che le regole per il riconoscimento dei contributi figurativi possono variare a seconda della tipologia di lavoro.
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Lavoratrici dipendenti: per le lavoratrici dipendenti, i contributi figurativi sono accreditati automaticamente durante il congedo di maternità obbligatorio. Non è necessario presentare alcuna richiesta.
Lavoratrici autonome: Anche le lavoratrici autonome hanno diritto al congedo di maternità e all’indennità erogata dall’INPS. Tuttavia, in questo caso, i contributi figurativi per la maternità non vengono accreditati automaticamente e potrebbe essere necessario presentare specifica domanda.
Lavoratrici con contratti atipici o precari: Per chi è impiegata con contratti a termine o altre forme di lavoro non standard, il riconoscimento dei contributi figurativi potrebbe dipendere dalla situazione contrattuale e dal versamento di contributi sufficienti nei mesi precedenti il congedo.
Impatto sul calcolo della pensione
Il fatto che il periodo di congedo di maternità sia coperto dai contributi figurativi rappresenta un elemento di tutela importante per le lavoratrici. Questo garantisce che non vi siano “vuoti contributivi” che potrebbero ridurre l’importo della pensione o ritardare il raggiungimento dei requisiti per accedervi.
Tuttavia, è bene considerare che l’importo della pensione dipende anche dall’ammontare dei contributi versati durante l’intera carriera lavorativa. Poiché durante il congedo di maternità l’indennità è calcolata sull’80% dello stipendio, questo potrebbe avere un leggero impatto sull’importo finale della pensione, soprattutto se i periodi di congedo sono frequenti o si sommano ad altre interruzioni lavorative.
Consigli per minimizzare l’impatto
Per ridurre al minimo l’impatto del congedo di maternità sulla pensione, è possibile adottare alcune strategie:
versamenti volontari: nel caso in cui si abbiano lacune contributive significative, è possibile effettuare versamenti volontari all’INPS per integrare i periodi non coperti.
pianificazione della carriera: una pianificazione previdenziale a lungo termine può aiutare a bilanciare eventuali periodi di assenza dal lavoro, inclusi quelli legati alla maternità.
verifica della posizione contributiva: controllare regolarmente la propria posizione contributiva tramite il portale MyINPS per assicurarsi che i contributi figurativi siano stati correttamente accreditati.
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