Frosinone, Maggioranza e opposizione in ordine sparso

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Sono passati due mesi dal voto sul rinnovo dell’ufficio di presidenza, che ha sancito il cambiamento degli assetti in consiglio comunale. Poi c’è stata la seduta del 20 dicembre, che ha fatto capire a tutti che la coalizione che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli può contare su 16 voti certi su 33. In quell’occasione, nell’ambito di una seduta in prima convocazione, il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri decise di astenersi sulla maggior parte delle delibere. Da allora nulla è cambiato. Nessun chiarimento tra Mastrangeli e Tagliaferri, che sono sempre più distanti sul piano politico. Su questioni importanti. Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani) ha chiesto l’azzeramento della giunta e una verifica nell’ambito della coalizione originaria del centrodestra. Vale a dire con gli 8 “dissidenti”. È evidente che questo comporterebbe una riflessione sia sul piano amministrativo che a livello di rappresentanza nell’esecutivo. Sia perché i gruppi consiliari sono cambiati, sia perché a quel punto bisognerebbe tenere conto delle richieste di Forza Italia (2 esponenti), di FutuRa (3) e di Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone.

Dal canto suo è abbastanza evidente che Riccardo Mastrangeli non ha alcuna intenzione né di “rivisitare” la giunta né di riaprire la verifica con i “dissidenti”. Sulla sua stessa posizione sono la totalità degli assessori e moltissimi consiglieri che lo appoggiano. Una situazione di stallo assoluta. Peraltro parliamo del sindaco e del presidente del consiglio comunale, vale a dire delle due figure più rappresentative dell’ente. Senza considerare che sia Riccardo Mastrangeli che Massimiliano Tagliaferri sono due esponenti cardine della coalizione di centrodestra, che governa Frosinone dal 2012 e che ha messo in fila tre successi consecutivi. Sorprende altresì l’assenza di mediatori.

All’orizzonte c’è il bilancio, che però arriverà all’attenzione del consiglio comunale a fine febbraio. Massimiliano Tagliaferri fisserà la seduta in prima convocazione. Per avere il numero legale è necessaria la presenza di almeno 17 consiglieri. Le opposizioni (8 esponenti) hanno fatto già sapere che non è un loro problema quello di mantenere il “quorum”. Vuol dire che potrebbero votare no al bilancio o astenersi. L’alternativa è non presentarsi o uscire dall’aula. Ma si tratta di scenari che al momento non sono sul tavolo. Gli 8 “dissidenti” decideranno la strategia, ma è da vedere se unitariamente oppure ognuno per conto proprio. Riccardo Mastrangeli ha ribadito la sua posizione ai “fedelissimi”: qualora il bilancio non fosse approvato, non ci sarebbero alternative alle elezioni anticipate. E quelli che dovessero votare no si assumerebbero la responsabilità non soltanto di interrompere la consiliatura ma anche di “stoppare” le opere pubbliche in corso.

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Naturalmente il Sindaco confida nel via libera al documento contabile. Ma al tempo stesso si prepara ad ogni tipo di evenienza. Da metà febbraio in poi capiremo se ci saranno degli incontri o dei contatti per preparare la seduta consiliare. O se invece si deciderà tutto in aula. C’è un altro scenario da tenere presente, considerando che è iniziato il secondo tempo della consiliatura. È complicato immaginare che alle prossime elezioni possa esserci lo stesso schema del 2022. Mastrangeli è intenzionato a portare avanti il programma amministrativo con la “sua” impostazione. Per esempio sulla totale pedonalizzazione di piazzale Kambo. Ma pure sul versante del Piano urbano della mobilità sostenibile. A partire dal Bus Rapid Transit e da tutto il resto. Non è un mistero che le “fratture” con i dissidenti siano avvenute su questi aspetti. Il sostegno di Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico) lascia intravedere le strategie di Mastrangeli, che sta lavorando ad un’alleanza dall’impronta trasversale in vista del 2027. La domanda è: una ricomposizione del centrodestra può starci? Complicato. Forza Italia è ormai all’opposizione. Quanto a Fratelli d’Italia (primo partito e gruppo più numeroso), sicuramente la prossima volta potrebbe rivendicare la candidatura a sindaco. Lo sa perfettamente pure Riccardo Mastrangeli.



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