Giustizia, il bilancio del procuratore generale: «Mafia, intollerabili fenomeni di infiltrazione»

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di
Dafne Roat

Il procuratore generale Corrado Mistri alla tradizionale cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Allarme su violenza di genere

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«Perfido» rappresenta un punto fermo nella storia del Trentino, l’indagine che ha convinto anche i più ottimisti e chi pensava, o meglio sperava, forse in modo utopistico, che le mafie non sarebbero riuscite a sfondare i confini del Trentino Alto Adige. L’evidenza è certificata dalle sentenze, «alcune di queste già passate in giudicato», ricorda il procuratore generale Corrado Mistri. Il magistrato rievoca l’inchiesta, l’occasione per riportare al centro il tema e lanciare un monito alle istituzioni del territorio «per prevenire intollerabili fenomeni di penetrazione delle organizzazioni criminose attraverso il controllo di settori di attività economiche», ha spiegato. «In primis quello del turismo, di vitale importanza per questa ragione. Va mantenuta alta l’attenzione», ha sottolineato Mistri nel suo intervento in occasione della tradizionale cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Crimine organizzato

Sono 17 i procedimenti aperti lo scorso anno dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Trento, di cui uno a carico di ignoti. Alcuni sono relativi a organizzazioni di ampio respiro specializzate nel traffico transnazionale di stupefacenti e nel riciclaggio, ma sono state attivate anche «attente e penetranti emergenze investigative e indagini a livello internazionale in materia di terrorismo di matrice islamica», analizza il magistrato. Poi si sofferma sul problema, purtroppo sempre attuale, della violenza di genere. «Si rileva una recrudescenza del fenomeno, certamente anche conseguente alle politiche di sensibilizzazione», ragiona, ma è «ancora rilevate il sommerso».




















































Codice rosso

In cifre il Trentino registra un aumento del 10% dei procedimenti per maltrattamenti rispetto all’anno precedente (sono passati da 203 a 224) e del 13% di quelli per violenza sessuale (da 65 si è passati a 74), i casi di stalking sono invece passati da 151 a 155. A Bolzano i dati statistici evidenziano un aumento del 32% dei casi di maltrattamento (da 397 si è passati a 527) e del 9% di fascicoli per violenza sessuale (da 115 si è saliti a 124) . Sempre nella provincia altoatesina sono aumentati i procedimenti per stalking che sono passati da 200 a 273 (+35%), sono cresciute dell’80% anche le misure cautelari (passate da 327 a 596). Rovereto registra aumento del 47% dei reati di maltrattamento (dal 61 si è passati a 90 fascicoli), i casi di violenza sessuale sono passati da 20 a 36 (+80%) e sono aumentati del 48% i procedimenti per lesioni personali (da 35 a 52).

Infortuni sul lavoro

Altro tema delicato sui cui l’attenzione resta alta è quello relativo al rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro che a Rovereto evidenzia un andamento più o meno costate dei reati in materia di infortuni sul lavoro (i procedimenti per lesioni sono passati da 13 a 17), il procuratore generale nella sua relazione evidenzia invece un incremento delle iscrizioni pari al 38% presso il circondario di Trento (da 187 sono passate a 305), con il raddoppio delle ipotesi di infortuni mortali (saliti da 2 a 4) e un aumento del 33% delle ipotesi di lesioni non mortali (da 63 sono salite a 84). Per quanto riguarda Bolzano, invece, il dato relativo agli infortuni sul lavoro segna un aumento degli infortuni mortali, che passano da 3 a 7, con una diminuzione delle lesioni non letali, passate da 60 a 33. Nella maggior parte dei casi si tratta di infortuni agricoli. Mistri poi ricorda l’esplosione della fabbrica Alluminun a Bolzano dove era morto un operaio e altri 5 erano rimasti feriti per la quale sono ancora in corso gli accertamenti tecnici. Per quanto riguarda invece la sicurezza sulle strade dati evidenziano un aumento degli omicidi stradali in Trentino, che sono passati da 10 a 16, mentre i procedimenti per guida in stato di ebbrezza sono scesi da 533 a 441, segno, questo, che la campagna di sensibilizzazione sta producendo i primi risultati positivi.

Minori, boom di reati

Preoccupa invece l’escalation di violenza tra i minorenni e in particolare le aggressioni sessuali. Ma se i numeri in Trentino sono più o meno stabili (i procedimenti per lesioni sono passati da 91 a 95) e i casi di violenza sessuale sono in lievissimo calo (da 38 si è scesi a 37 fascicoli), a Bolzano la situazione è a dir poco allarmante. Le aggressioni sessuali sono raddoppiate, da 26 procedimenti iscritti dalla Procura minorile per lesioni nei confronti di ragazzine minori sono saliti a 52, mentre nel periodo precedente erano 26 e i procedimenti per violenza sessuale sono saliti da 10 a 20. Aumentano anche le rapine e le estorsioni. Il procuratore generale avverte sui rischi del web: «L’accesso incontrollato a contenuti illeciti o apologetici su internet e piattaforme sociali rappresenta una minaccia sul fronte della diffusione di forme di intolleranza politica, razziale e religiosa». È pertanto necessario «rafforzare lo scambio di informazioni tra tutte le autorità, segnalando tempestivamente la presenza di contenuti illeciti sui devices». Mistri sottolinea poi i numerosi episodi di violenza che si registrano tra i minori, spesso «amplificati dall’uso dei social media».

Reati informatici

In linea generale l’analisi della Procura generale evidenzia anche un aumento delle frodi informatiche ( da 432 si è passati a 587) mentre calano i reati per accesso abusivo a un sistema informatico e i casi di pedopornografia.

Tempistiche e personale

In questo quadro a luci e ombre, c’è un dato positivo: in Trentino Alto Adige la giustizia funziona e questo nonostante le evidenti carenze di organico. I procedimenti in Trentino in media vengono definiti entro sei mesi. Anche se sia Trento che Bolzano soffre una carenza di personale amministrativo, in molti uffici in Alto Adige si regista una carenza del 50%, ha sottolineato il presidente della Corte d’appello Eugenio Gramola, mentre a Trento le scoperture raggiungono il 34,8%, e a Rovereto superno il 21%. Soffrono anche gli uffici dei Tribunali dei minori.

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