La Moda si fa filosofica. Da Isaia sfila “Cosi’ parlo’ Bellavista”

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Non l’ha ancora detto nessuno ma, sotto sotto, la moda uomo che ha appena  sfilato a Milano nei giorni scorsi  ha decretato il trionfo della grande sartoria napoletana, del quiet luxury rivisto e corretto con un po’di brio. Un bel completo risolve tutto, si è visto anche in passerella, magari ravvivato da una spilla, una sciarpa, una borsa, da qualcosa nel colore pantone 2025, il Mocha Mousse. E proprio Napoli è stata protagonista di una sfilata-evento, quella di Isaia, dedicata a Luciano De Crescenzo e al suo filosofico “Così parlò Bellavista”. Alla Napoli intellettuale e sentimentale, tra ironia e profondità, ma anche elegante con il montgomery e il maxi coat in cashmere double, alpaca e bouclé. C’è molto altro ovviamente. Ecco le tendenze da ricordare, incarnate anche celebrity come Renè-Jean Page (dalla serie Brigerton) alla sfilata Dunhill (ma più del vestito è stato notato il suo prezioso orologio Chopard), Adrian Brody e Luca Marinelli da Armani e i vari Achille Lauro, Toni Effe, Mahmood, Marco Mengoni.. 


Il cardigan: minimal, over o crochet? 


Ne abbiamo visti di tutti i tipi. Bon ton e mini, come quello di Prada, giocoso e naif, da Loewe e Moschino, over e senza bottoni da Dolce&Gabbana, in paglia completamente intrecciata a mano, in mohair crochet rifinito da ricami floreali da Magliano, maxi e decorato con grandi fiori ricamati da Emporio Armani. Una bella alternativa alla giacca.


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Passe-partout delle mezze stagioni, no-gender, piace sempre. Va con tutto: capi sportivi, casual, eleganti, pantaloni di abiti sartoriali. Lo troviamo nelle collezioni di Sacai, Kenzo, Amiri, MSG, Rhude ed Emporio Armani in versione romantica.


La sciarpa foulard 


La sciarpetta o mini foulard da legare al collo in tanti modi differenti è il dettaglio giusto per dare quel tocco in più ai look. Vista da sfilate di Hermès, da Giorgio Armani, Emporio Armani e MSGM. 


Layering


 L’arte di vestirsi a strati (utile in tempi come i nostri di disordine climatico) ancora più raffinata. I maglioni di lana spessa, le giacche e gli abiti sartoriali possono essere abbinati in modi innovativi. Da Prada le giacche diventano strati avvolgenti di sicurezza, le stampe dal motivo check, come anche i doppi piumini, si mescolano a piacere e i simbol (ancore, quadrifogli, palloni da basket) diventano amuleti Una giacca si può portare con sotto niente oppure sopra camicia, maglia, gilet. Liberi tutti.

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Oriente 


Un pizzico di Oriente ci vuole. Uno per tutti: Kb Hong che ha come direttore creativo Massimo Foroni, cresciuto alla scuola di Gianfranco Ferrè, rivede il kimono, ispirandosi al leggendario generale cinese che aprì la Via della Seta. Destinatari: viaggiatori cosmopoliti che amano il luxury sport, con outfit giusti a Milano come a Hong Kong.


Quiet luxury


Eleganza non ostentata, materiali preziosi. Tod’s ne ha fatto la sua bandiera nella collezione Pashmy: pelli morbide, setose e leggere, capaci di evocare la delicatezza della pashmina. Anche Moorer propone montoni e pelli che non sembrano pelli, effetto stoffa. Valstar punta molto sui tessuti: velluto a coste, twill misto lana e canapa e creazioni come “Tempesta”, waterproof a tre strati. Altea sceglie la maglia che dà l’idea di una moda rilassata, poco formale, come nei protagonisti della serie “Succession”. Ma il lusso tranquillo di esprime al meglio negli accessori. Le borse, per esempio. Stupende da Prada. Ma a questo giro di sfilate meritano una citazione quelle di Valextra, in perfetto equilibrio fra stile senza tempo e tendenza. Oltre a una quantità di accessori per ogni capriccio, persino un legante set da cocktail che si chiude in una scatola e parte con lui…

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La cravatta


È tornata! Giorgio Armani la propone con cardigan in maglia o morbidi completi in misto seta, Kenzo la fa intravedere sotto completi di denim, Da Fendi è arrotolata oppure abbinata a capi preppy. Ma può essere confezionata con lo stesso tessuto della camicia o della giacca. È un’idea.


Fake fur


Chilometri di pelliccia rigorosamente finta. Da Dolce e Gabbana ( la sfilata si intitola “Paparazzi”) una ventina di modelli ha portato in passerella gilet di visone finto, cappotti di volpe fur free o peacoat di finto castoro. Ma non solo. La collezione MSGM, “Follow the Rabbit” ricca di riferimenti cinematografici e letterari, dall’universo inquietante di Donnie Darko al simbolismo del Bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie, presenta, oltre a gioiosi cappotti maculati, finto leopardo e tessuti morbidi come peluche. 


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Spille


Hanno un loro linguaggio, basta pensare a quelle della regina Elisabetta o a quelle, ancora più famose del segretario di Stato americano Madeleine Albright. Che cosa ci diranno gli uomini con le loro spille? Quella di Jordanluca sembra una moderna scultura di Murano, quasi una reinterpretazione contemporanea di una boutonnière. Quella di Prada somiglia a una camelia. Da Emporio Armani, i completi che ormai dai tempi di “American Gigolò” lo hanno incoronato “re” tornano con sofisticate mini spille a forma di fiore ton sur ton. Moschino le rende irriverenti, con tanto di omaggio alle storiche collezioni del fondatore. La sua versione? Una banana semi-sbucciata…






















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