L’Emilia-Romagna si conferma tra le principali regioni italiane per valore delle esportazioni dei distretti industriali, registrando un totale di 16,1 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024. Tuttavia, come riporta l’Agenzia DIRE, il periodo gennaio-settembre 2024 ha visto un calo dell’1,5% rispetto al 2023, con una lieve contrazione anche nel terzo trimestre (-0,4%). È quanto emerge dall’analisi del Research department di Intesa Sanpaolo. La meccanica segna -3,7%, anche se “le prospettive del comparto sono di moderato recupero- si legge nel report Intesa- favorito dalla possibile riduzione dei tassi di interesse che dovrebbe stimolare in Europa gli investimenti nella doppia transizione green e digitale”. L’analisi dei singoli distretti evidenzia andamenti diversificati nei primi nove mesi del 2024. Le Macchine per l’imballaggio di Bologna hanno mostrato una crescita del 2,2%, grazie alle solide performance in Francia (+16,4%), Germania (+23,6%) e Spagna (+25%).
La Food Machinery di Parma mostra un +12,1%, trainato da un boom negli Stati Uniti (+45,8%), in Cina (+156,5%) e in Messico (+68,4%). Anche le Macchine utensili di Piacenza crescono, del 13%, grazie ai contributi di Francia (+39,1%), Spagna (+24,1%) e Regno Unito (+246,2%). La Meccatronica di Reggio Emilia segna invece -10,1%, risentendo delle difficoltà sui mercati europei tradizionali. Le Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena hanno subito una flessione dell’8,3%, i Ciclomotori di Bologna del 6,3% e le Macchine per il legno di Rimini del 15,9%. Il settore agroalimentare si conferma un punto di forza per l’economia regionale, con una crescita robusta. L’Ortofrutta romagnola segna +11,6%, il Lattiero-caseario parmense 38,3% e il Lattiero-caseario di Reggio Emilia 16,7%. L’Alimentare di Parma +1,9%, i Salumi del modenese dell’1,8%, mentre i Salumi di Parma e di Reggio Emilia +5,2% e +2,9%. Ripresa nel sistema casa, che riduce il calo al -2,4% grazie a un terzo trimestre al +1,4%. Le esportazioni del distretto delle Piastrelle di Sassuolo hanno registrato un calo del 2,3% nei primi nove mesi dell’anno, ma con segnali di ripresa evidenziati da un incremento del 2,6% nel terzo trimestre. Il distretto dei Mobili imbottiti di Forlì ha chiuso il terzo trimestre con un calo dell’11,7%, portando la contrazione complessiva del periodo gennaio-settembre al 3,1%. Le difficoltà del settore sono attribuibili principalmente alla riduzione della domanda europea.
Il sistema moda continua a mostrare segnali di difficoltà. L’Abbigliamento di Rimini ha registrato una riduzione limitata dell’1,1%, sostenuta parzialmente dalle buone performance nella Federazione Russa e a Hong Kong. La Maglieria e abbigliamento di Carpi ha segnato un calo del 12,2%, mentre le Calzature di San Mauro Pascoli una contrazione del 20,3%, frenate soprattutto dalla debolezza dei principali mercati europei. I poli tecnologici hanno mantenuto una sostanziale stabilità (+0,2%), trainati dalla crescita deibiomedicali (+9% a Mirandola e +0,6% a Bologna), ma penalizzati dal calo dell’Ict (-6,8%). Annuncia intanto Alessandra Florio, direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo: “Nel periodo preso in analisi, i primi nove mesi del 2024, abbiamo erogato alle imprese regionali circa 900 milioni di euro e con il programma di finanziamenti ‘Il tuo futuro è la nostra impresa’ mettiamo a disposizione delle imprese dell’Emilia-Romagna 10 miliardi di euro proprio per Transizione 5.0 ed energia, sviluppo internazionale e digitale, in stretta correlazione con gli obiettivi del Pnrr”. Nel periodo gennaio-settembre 2024, i mercati maturi hanno registrato invece una contrazione complessiva dell’1,7%, con cali significativi nelle destinazioni storiche delle merci dei distretti della regione.
Intanto la Camera di Commercio della Romagna delinea il quadro generale delle imprese in Romagna. Al 31 dicembre 2024, nel territorio Romagna, si contano 79.570 imprese registrate (sedi), di cui 70.153 attive. L’imprenditorialità si conferma alquanto diffusa: 96 imprese attive ogni 1.000 abitanti (87 imprese a livello regionale e 86 a livello nazionale).
Nel corso del 2024, nell’aggregato Romagna si sono verificate 4.341 iscrizioni e 4.245 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), per un saldo positivo di 96 unità (nel 2023 il saldo fu pari a -61); il tasso di variazione annuale delle imprese registrate risulta pertanto pari a +0,12%, inferiore di quello regionale (+0,17%) e nazionale (+0,63%).
Nel confronto tendenziale con il 31 dicembre 2023 si riscontra una sostanziale stabilità delle imprese attive (+0,2%), dato in controtendenza rispetto a quello regionale (-0,7%) e nazionale (-0,9%).
Per quel che riguarda i settori economici i principali risultano, nell’ordine: Commercio (22,2% l’incidenza sul totale delle imprese attive, -1,3% la dinamica rispetto al medesimo periodo del 2023); Costruzioni (15,4%) in aumento/diminuzione del +1,5%; Agricoltura (11,5%) in flessione del -2,5%; Attività di alloggio e ristorazione (10,6%) in aumento del +0,6% e Manifatturiero (incidenza 8,1%, -1,6% la dinamica). Variazioni tendenziali positive per Attività immobiliari (incidenza pari al 8,5%, +1,8%) e “Altre attività di servizio” (incidenza del 4,7% sul totale, +1,1% la dinamica) che comprendono i servizi alla persona come acconciatori e centri estetici.
Crescono le imprese nelle “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (incidenza del 4,1%, +3,4% la variazione), nel “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (incidenza 3,3%, +3,6% la dinamica) e nelle Attività sportive e di intrattenimento (2,5%, +1,9%). Stabili, infine, le imprese in “Trasporto e magazzinaggio” (2,9%, -0,1%).
Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive (il 52,7%) è costituita come ditta individuale (in diminuzione del -0,3% rispetto ai 12 mesi precedenti); seguono le società di persone (21,5%), in flessione del -2,1% e le società di capitale (23,7%), unica forma giuridica in aumento (+4,0%), come si riscontra negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).
Al 31 dicembre 2024, nel territorio riminese si contano 39.483 imprese registrate (sedi), di cui 34.661 attive. L’imprenditorialità si conferma alquanto diffusa: 102 imprese attive ogni 1.000 abitanti (87 imprese a livello regionale e 86 a livello nazionale).
Nel corso del 2024 si sono verificate 2.299 iscrizioni e 2.120 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), per un saldo positivo di 179 unità (nel 2023 il saldo fu pari a +42); il tasso di variazione annuale delle imprese registrate risulta pertanto pari a +0,46%, migliore di quello regionale (+0,17%) e inferiore al nazionale (+0,63%).
Nel confronto tendenziale con il 31 dicembre 2023 si riscontra un aumento delle imprese attive pari allo 0,6%, in controtendenza rispetto al dato regionale (-0,7%) e nazionale (-0,9%).
La dinamica delle imprese attive presenta alcune differenze a livello delle principali aggregazioni territoriali. In aumento (+1,1%) le attività imprenditoriali nel Comune di Rimini, dove si concentra il 43,9% delle imprese; in crescita (+1,1%) le imprese attive nel Comune di Riccione (12,3% l’incidenza), +0,9% nei Comuni della riviera (73,3% l’incidenza); +0,8% nei Comuni limitrofi al capoluogo, che insediano il 27,7% delle imprese provinciali. Attività imprenditoriali in diminuzione, invece, in Valconca (-0,5%, 7,2% del totale delle imprese provinciali), Valmarecchia (-1,2%, 8,2%), in collina (-0,7%, 17,0%) e in montagna (-1,8% la dinamica, 1,3% l’incidenza).
Riguardo ai principali settori economici si trovano, nell’ordine, il Commercio (23,9% incidenza sul totale delle imprese attive) in flessione del -1,1% rispetto al medesimo periodo del 2023, le Costruzioni (incidenza del 14,9%, +1,7%), le Attività di alloggio e ristorazione (13,6% del totale, +1,0%), le Attività immobiliari (incidenza del 10,2%, variazione del +2,1%) e le “Altre attività di servizio” (incidenza del 4,4% sul totale, +0,9% la dinamica) che comprendono i servizi alla persona come acconciatori e centri estetici. Variazioni negative, invece, per Manifatturiero (incidenza pari al 6,9%, -2,0%) e Agricoltura (incidenza 6,6%, -3,5% la dinamica).
Crescono le imprese nelle “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (incidenza del 4,3%, +4,6% la variazione), nel “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (incidenza 3,7%, +4,2% la dinamica), nelle Attività sportive e di intrattenimento (3,0%, +2,1%), le imprese del comparto servizi di ICT (+0,4%), che costituiscono il 2,3% del totale e le Attività finanziarie (credito e assicurazione) (2,3% l’incidenza, +5,2% la dinamica). Stabile il comparto “Trasporto e magazzinaggio” (2,5% l’incidenza, +0,2% la dinamica tendenziale).
Con riferimento alla natura giuridica, sono maggioritarie le imprese individuali (50,0% sul totale, -0,2% la dinamica annuale), seguite dalle società di persone (23,0%, in flessione del -1,7%); le società di capitale (25,3%), si confermano in crescita (+4,5%), analogamente a quanto si rileva negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).
Fonte: Infocamere (Movimprese), Infocamere (Stock View), ISTAT
Elaborazione: Ufficio Informazione Economica – Valorizzazione dati della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Osservatorio Economico e Sociale: https://www.romagna.camcom.it/it/informazioni/informazione-economico-statistica/osservatorio-economico-e-sociale
Il fascicolo completo è disponibile nel sito della Camera della Romagna, nella sezione Informazione economico-statistica
Per informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it
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