Patti Astor: Fun Gallery, Wild Style e tanto altro

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Patti Astor (vero nome Patricia Titchener) era ed è ancora una delle figure femminili più importanti ed affascinanti all’interno del mondo dei graffiti, soprattutto quando si parla dell’evoluzione che questa arte ha avuto negli anni e di tutto ciò che è successo tra gli anni 80 e 90 a New York. Purtroppo è venuta a mancare nel 2024, ma ancora oggi ciò che è riuscita a fare questa donna ispira tantissime figure femminili che si approcciano al mondo dell’arte urbana. Scopriamo assieme la sua storia!

Patti Astor prima di avvicinarsi ai graffiti

Prima di avvicinarsi al mondo dei graffiti che stava esplodendo sempre di più negli anni ’80 tra le vie dei sobborghi di New York, Patti Astor aveva già vissuto tantissime esperienze ed era riuscita a ritagliarsi uno spazio importante all’interno della No Wave americana, un movimento artistico ed un’avanguardia musicale che si stava sviluppando dagli anni ’70 nella Downtown di New York.

Nata in Ohio nel 1950, si era trasferita proprio agli inizi degli anni ’70 a New York alla ricerca di novità, di opportunità diverse e di ispirazione. Grazie al suo spirito alternativo, nel giro di poco tempo, era entrata a far parte dell’ambiente artistico newyorkese frequentando artisti, musicisti ed attori diventando quindi una figura molto nota all’interno dei circoli underground.

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Tutto cambia, però, nel 1981 quando, durante la festa di compleanno del poeta francese Mallarmè presso un loft nell’East village, un ragazzo gli offre una fetta di torta dicendole “Patti Astor: sei la mia star del cinema preferita”. Quel ragazzo era Fab 5 Freddy che, insieme a Futura, aveva deciso di andare a visitare la mostra esistenzialista presente proprio in quel loft.

Patti Astor ed il rapporto con Fab 5 Freddy: il mondo dei graffiti

Anche se questa cosa sembra strana da dire, la realtà è che nel 1981 quasi nessuno nella downtown newyorkese aveva realmente avuto a che fare con il movimento del writing, il rap o la break dance. E’ Fab 5 Freddy che apre le porte di questo mondo a Patti portandola in giro di notte e raccontandole cosa succedeva tra le vie dei quartieri di New York mentre l’underground artistico organizzava feste e mostre all’interno di loft ed appartamenti.

Il legame tra Patti e Fab 5 Freddy è subito speciale ed è stato fondamentale per la diffusione del graffiti writing come lo conosciamo oggi. I due assieme formavano un duo perfetto, dinamico, sempre pronto ad abbracciare le novità e sperimentare, capaci di distruggere e forzare tutti i blocchi e le barriere che esistevano tra l’arte di strada e le gallerie.

Patti, caratterizzata dal suo animo ribelle, underground e sempre alla ricerca di novità ed ispirazione, capisce in pochissimo tempo quanto i graffiti potessero riscuotere interesse all’interno dei circuiti artistici e quanto questa nuova forma di espressione potesse influenzare il mondo che la circonda. Nel giro di poco tempo decide di abbandonare la carriera da attrice e diventare in tutto e per tutto una delle principali sostenitrici dei graffiti e di tutti questi giovani artisti provenienti dalle strade.

Dopo essere entrata in contatto con decine di artisti ed aver conosciuto figure come Futura, Zephyr, Lee, Basquiat e Keith Haring, Patti decide di dare vita ad uno spazio artistico dove ospitare mostre e personali di questi ragazzi: nasce così la FUN Gallery.

Wild Style: il film che ha cambiato il gioco

Nel giro di pochi anni la figura di Patti Astor era diventata influente e fondamentale all’interno del mondo dei graffiti a New York. Patti era una delle poche (forse l’unica) donna bianca americana accettata all’interno di questo gruppo composto principalmente da figli di immigrati.

Grazie a questo suo grande rapporto con la scena, Patti Astor partecipa nel 1983 a Wild Style, uno dei primi film a raccontare la cultura hip-hop in tutte le sue discipline e che oggi è considerato un cult, un vero e proprio manifesto visivo di quel periodo storico.

Patti nel film interpretava Virginia, giornalista d’arte affascinata dalla cultura di strada: una storia che si avvicinava molto alla sua vita reale e che rappresentava al meglio anche ciò che era riuscita a fare negli anni. Virginia e Patti condividevano lo stesso obiettivo: accettare questa nuova forma artistica in tutte le sue forme e dargli visibilità e credibilità.

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La Fun Gallery è stata per anni un punto di riferimento per artisti e appassionati di graffiti, ma nel 1985, la galleria chiude i battenti. I motivi che hanno portato alla fine di una storia bellissima sono diversi, ma tra questi sicuramente quello che spicca è il fatto di non essere più una voce al di fuori del coro: se nel 1981 la FUN Gallery era l’unica galleria tra le vie dell’East Village, nel giorno della sua chiusura erano oltre cento. Era la fine di un’era, ma non della storia di Patti.

Dopo la chiusura della Fun Gallery, Patti ha continuato ad a essere una figura influente nella cultura artistica, sia underground che non. Anche lontana dai riflettori, non ha mai smesso di ispirare le persone.

Terminata questa enorme ed importante parentesi all’interno del movimento dei graffiti e di una scena che le ha permesso di esporre tra le mura della sua galleria artisti come Kenny Scharf, Basquiat e Keith Haring, Patti Astor si è trasferita a Los Angeles riprendendo la sua prima passione: il cinema.

Addio Patti Astor e grazie di tutto

Patti Astor è venuta a mancare nell’Aprile del 2024. Nonostante la sua lontananza da New York e dal mondo del writing, è sempre rimasta nel cuore delle figure storiche, dei padri fondatori del writing e di chiunque avesse preso parte alla grande evoluzione che ha visto spostare il focus dei graffiti dalle strade alle gallerie (Post Graffitismo).

Patti è è stata una pioniera di questa cultura, un ponte tra mondi che sembravano non potersi parlare. Oggi possiamo dire che Patti ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte contemporanea e la sua eredità continuerà a vivere.





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