Sete: arte contemporanea tra porcellana e performance al Museo di Capodimonte – Sud Notizie Napoli – Campania – Basilicata

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Il Museo e Real di Capodimonte, una delle più prestigiose istituzioni culturali italiane con una lunga tradizione nella conservazione e valorizzazione dell’arte e del paesaggio storico, e il Polo delle Arti Caselli Palizzi, centro di eccellenza per la formazione artistica e la sperimentazione contemporanea, di Napoli ospitano l’artista Gaia Fugazza con la sua mostra personale “Sete” e la performance “Acque Dentro”. Il progetto, curato da Valter Luca De Bartolomeis e Sara Dolfi Agostini, rappresenta un’esperienza unica che connette contemporanea, .

L’evento, in programma dal 31 gennaio 18 marzo 2025, culmina un percorso di residenza artistica che ha visto Gaia Fugazza esplorare la lavorazione della porcellana presso l’Istituto ad Indirizzo Raro “Giovanni Caselli”. La mostra riflette il dialogo tra antiche tecniche e sperimentazioni contemporanee, mescolando porcellana, vetro e ossa di calamaro per creare opere che riflettono l’interconnessione tra le forme di vita e i materiali naturali. La porcellana, con la sua fragilità e purezza, diventa un simbolo della delicatezza dell’esistenza, mentre il vetro e le ossa di calamaro aggiungono una dimensione organica e materica che richiama l’equilibrio tra forza e vulnerabilità nella natura.

Gaia-Fugazza_Capriola-viola_2024_porcellana-in-terzo-fuoco_third-firing-porcelain_ph-Amedeo-Benestante-Copy Sete: una visione contemporanea tra porcellana e performance al Museo di Capodimonte

La performance “Acque Dentro”, prevista per il 31 gennaio alle ore 17:00, coinvolge i visitatori in un’esperienza multisensoriale. Attraverso miniature di porcellana modellate sui becchi di polpo e un’ambientazione immersiva, Fugazza invita il pubblico a riscoprire la conoscenza attraverso i sensi, superando la predominanza della percezione visiva. I partecipanti, insieme a performer e musicisti del Polo delle Arti Caselli Palizzi, interagiscono attivamente con lo spazio espositivo e le miniature di porcellana, esplorando nuove modalità di percezione sensoriale. La performance enfatizza il valore dell’interazione fisica e sensoriale come forma di conoscenza, sottolineando l’importanza della collaborazione e dello scambio emotivo tra esseri viventi. Questo approccio mira a stimolare una riflessione collettiva sulla comunicazione corporea come mezzo di connessione universale.

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Le opere in mostra si distinguono per la loro forza materica e simbolica: serie di porcellane vivaci, trafitte da ossa o contaminate da vetro, che evocano una dimensione mitologica, intesa come un richiamo all’archetipo della e alla connessione tra passato e presente. Questo legame con la mitologia suggerisce un dialogo universale sulla ciclicità della vita, in cui la porcellana diventa un mezzo per esplorare il senso di appartenenza a un continuum naturale e culturale. La evolutiva emerge così come una riflessione sull’interdipendenza degli elementi e sulla fragilità intrinseca dell’esistenza. I corpi, rappresentati come fluidi e porosi, si intrecciano con il mondo naturale in un dialogo osmotico che sfida le categorie tradizionali di interno ed esterno.

Gaia Fugazza, nata a Milano nel 1985 e residente a Londra, ha esposto in prestigiose sedi internazionali come la Whitechapel Gallery di Londra e il Museo Tinguely di Basilea. Il suo lavoro, che spazia tra ceramica, pittura e performance, esplora temi interspecie, misticismo pagano e relazioni materiali.

I curatori Valter Luca De Bartolomeis e Sara Dolfi Agostini hanno creato un progetto che integra formazione e arte, coinvolgendo studenti e professori del Polo delle Arti Caselli Palizzi per un dialogo tra generazioni e discipline. Gli studenti hanno partecipato attivamente alla creazione delle miniature in porcellana, contribuendo con idee innovative e lavorando a stretto contatto con l’artista per apprendere tecniche sperimentali. I professori, invece, hanno supportato il progetto con approfondimenti teorici e pratici sulla lavorazione della porcellana, fungendo da tra la tradizione artigianale e la sperimentazione contemporanea.

La mostra “Sete” e la performance “Acque Dentro” sono un invito a riscoprire il potenziale dell’arte come esperienza corporea e multisensoriale, capace di connettere passato, presente e futuro in una narrazione universale.

Info Mostra

Info Performance

(ph. Amedeo Benestante – da cartella stampa – courtesy by Ufficio stampa Museo e di Capodimonte)

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