Ci risiamo: dopo la crisi energetica iniziata nel 2022 in seguito all’invasione russa dell’Ucraina i prezzi di gas ed energia elettrica ricominciano a salire. Cosa sta succedendo ai costi dell’energia e che soluzioni mettere in atto per ridurre i prezzi? Lo chiariamo in questo Poq con Coordinamento Free
Negli ultimi tre mesi, i prezzi del gas naturale in Italia hanno mostrato una tendenza al rialzo. Secondo i dati del Punto di Scambio Virtuale (Psv – principale mercato italiano del gas naturale, gestito da Snam Rete Gas), il prezzo medio giornaliero del gas è passato da 0,49637 euro/Smc il 10 gennaio 2025 a 0,52502 euro/Smc il 19 gennaio 2025, con un incremento di circa il 5,8% in questo breve periodo.
Per quanto riguarda l’energia elettrica, il Prezzo Unico Nazionale (Pun) ha registrato un aumento significativo nel corso del 2024. Per esempio, il valore Pun è passato da 0,087 euro/kWh del febbraio 2024 a 0,135 euro/kWh a dicembre 2024, con una crescita di circa il 55% nell’arco dell’anno.
Le previsioni per il 2025 indicano ulteriori aumenti nei costi energetici. Secondo un’analisi di Facile.it, una famiglia tipo con contratto di fornitura a prezzo indicizzato nel mercato libero potrebbe affrontare un aumento di circa 350 euro nelle bollette di energia elettrica e gas durante l’anno in corso, portando la spesa annuale a superare i 2.930 euro, un incremento del 13,6% rispetto ai 2.583 euro del 2024.
Questo scenario è influenzato da diversi fattori, tra cui l’instabilità geopolitica e le fluttuazioni della domanda globale. L’Italia, per far fronte alla situazione, ha proposto all’Unione europea di estendere il tetto emergenziale sul prezzo del gas, abbassando il limite a 60 euro per megawattora, per prevenire possibili shock energetici.
Inoltre, la cessazione del transito di gas russo attraverso l’Ucraina ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico in Europa, sebbene al momento non vi sia un rischio immediato. Le riserve di gas in Europa rimangono a livelli salutari, ma la situazione richiede monitoraggio costante.
Crescita dei costi energetici: cause e possibili soluzioni al problema
Negli anni scorsi, a partire dalla crisi del 2022, gli alti prezzi raggiunti da gas e dall’energia elettrica sono stati un elemento di innesco dei forti rialzi dell’inflazione nonché una delle cause della perdita di competitività delle imprese italiane ed europee.
In questo POQ, insiema a Coordinamento Free – associazione che raccoglie operatori e aziende impegnate nel settore energetico e delle fonti rinnovabili – cerchiamo di evidenziare quali sono le cause dell’aumento dei prezzi energetici e quali possono essere le soluzioni applicabili.
Cosa prevedete che succeda ai prezzi nel 2025?
Purtroppo viviamo periodi ancora di forti fluttuazioni dei prezzi di gas e conseguentemente anche dell’energia elettrica a causa delle instabilità geopolitiche che determinano un forte innalzamento dei prezzi di importazione del gas, difficilmente prevedibili anche a breve termine.
Negli ultimi mesi abbiamo infatti assistito a prezzi del gas costantemente attorno ai 40 euro/MWh, valori almeno doppi rispetto alle situazioni precedenti all’invasione russa dell’Ucraina.
Nelle ultime settimane il prezzo del gas è ulteriormente salito fino a sfiorare i 50 euro/MWh. Le ripercussioni sono immediate anche sui prezzi dell’energia elettrica poiché per il meccanismo di borsa, che si basa sul prezzo marginale, nella maggior parte dei casi è la generazione da turbogas a fare il prezzo e con prezzi alti del gas anche la generazione termoelettrica esprime prezzi molto alti.
Per esempio sul Mercato del giorno prima (Mgp – componente chiave del mercato elettrico in Italia: è la fase principale in cui vengono scambiati i volumi di energia elettrica per il giorno successivo) del 20 gennaio 2025 il gas è quotato a 50 €/MWh e l’energia elettrica a 193 €/MWh con minimo a 150 €/MWh.
Perché il gas sia poco rilevante nella formazione del prezzo dell’energia elettrica bisogna arrivare a valori di generazione da fonti energetiche rinnovabili che superano il 60%.
Lo dimostrano Spagna e Germania che, con generazioni da Fer superiori al 60%, hanno prezzi dell’energia elettrica mediamente dal 30 al 40% più bassi di quelli italiani.
Per sterilizzare quindi quanto più possibile l’effetto di imprevedibilità del gas dobbiamo velocemente far crescere la quota di generazione da fonti rinnovabili in Italia che ora si attesta a valori di poco superiori al 45%.
Come possiamo comportarci per abbassare la bolletta della luce?
Per evitare di essere soggetti a forti fluttuazioni dei prezzi dell’energia elettrica, se possibile, conviene installare un impianto fotovoltaico a copertura dei consumi domestici.
Se questa cosa non fosse possibile, conviene comunque rivolgersi a fornitori che offrono contratti di acquisto a lungo termine a prezzo bloccato e, se possibile, di origine rinnovabile. Ovviamente conviene stipulare questa tipologia di contratti in momenti di prezzi bassi o medi del gas e non in momenti di grosse fluttuazioni.
Come possiamo comportarci per abbassare la bolletta del gas?
L’unico modo per abbassare la bolletta del gas è quello di eseguire interventi di efficientamento energetico delle abitazioni e soprattutto di elettrificazione dei consumi passando al riscaldamento con pompe di calore e fornelli a induzione.
Se supportati dal fotovoltaico con accumulo ancora meglio.
Quali altri eventuali suggerimenti potete dare ai consumatori e alle Pmi per contenere la spesa energetica?
Come già detto quando possibile installare un impianto fotovoltaico a copertura totale dei propri consumi. Se non è possibile suggerisco di aderire a una comunità energetica che consente di investire anche in impianti di produzione che siano localizzati altrove all’interno della cabina primaria di appartenenza dell’abitazione o dell’azienda.
Si raccomanda comunque di acquistare l’energia elettrica residua di cui si ha bisogno con provenienza rinnovabile. In questo modo si stimola la domanda di rinnovabili che andranno progressivamente a ridurre la dipendenza italiana dal gas.
Crediti immagine: Depositphotos
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