“Un fallimento annunciato costato milioni e disagi”

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L’arrivo dei bus elettrici sulla strada parco e l’ennesimo rinvio della partenza del filobus non sarebbe altro che “il fallimento” del progetto della filovia “costato anni di attese, sprechi e disagi ai cittadini”.

Ad affermarlo sono i consiglieri M5s Erika Alessandrini (consigliere regionale) e Paolo Sola (consigliere comunale) che annunciano la richiesta di due commissioni vigilanza per fare chiarezza e cioè una in Comune e una in Regione.

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Alessandrini: “Incompetenza del centrodestra nel gestire le infrastrutture pubbliche”

“Dopo anni di promesse irrealizzabili, sprechi milionari e decisioni dannose – commenta Alessandrini – il cambio di rotta annunciato dall’amministrazione Masci e dai vertici della Società unica abruzzese di trasporto (Tua) non può che essere letto come l’ammissione di un completo fallimento e la dimostrazione dell’incompetenza del centrodestra nella gestione delle infrastrutture pubbliche”.

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“Dopo 30 anni e oltre 31 milioni di euro dilapidati, la Strada Parco è ancora oggi ostaggio dell’accanimento di un’intera classe politica che non è in grado di ammettere il tramonto di un’infrastruttura inutile e irrealizzabile”, chiosa la consigliera ricordando che “solo nel 2024i lavori di elettrificazione della linea filoviaria per un tracciato mai entrato in funzione hanno causato l’ennesima spesa a vuoto e un ulteriore disservizio per i cittadini. Il mercato rionale, presente sulla Strada Parco da oltre trent’anni, è stato brutalmente sfrattato e spezzettato in giro per la città, provocando proteste da parte degli operatori ambulanti e un significativo danno economico alle attività coinvolte. Per non dimenticare la follia di viale Marconi, che è stata martoriata anche nell’ottica del progetto Filò e che, invece, ha finito con l’essere l’ennesimo buco nero di fondi pubblici, restando comunque una ferita aperta per la nostra città”.

Sola: “Milioni spesi per un progetto nato già vecchio e mai realizzato”

“Il centrodestra ha dimostrato ancora una volta la sua totale incapacità di programmare e amministrare – ribadisce quindi Sola -. Hanno speso milioni di euro per un progetto nato già vecchio e mai realizzato, con il collaudo dei mezzi destinati alla filovia che si è rivelato un fallimento, tanto da spingerli a cambiare idea solo un anno dopo e ripiegare sui bus elettrici. Una soluzione di ripiego che, altrimenti, poteva essere intrapresa prima se doveva essere solo temporanea, come oggi stanno dichiarando”.

“Questo non è progresso – aggiunge – è un insulto ai cittadini e alle loro tasche. Pur di non ammettere il fallimento del progetto Filò e della loro disastrosa visione di mobilità, ora decidono di sacrificare comunque la strada parco instradando una normalissima linea di trasporto locale, lenta e farraginosa, che non ha senso far passare a ogni costo lì, se non per un accanimento ormai ideologico verso il Comitato e chi si è sempre battuto al loro fianco. Il prezzo di queste scelte sbagliate lo stanno pagando e lo pagheranno i cittadini di Pescara, anche in termini di sicurezza dei pedoni e di mobilità cittadina, con tutti i disagi che deriveranno dall’entrata in funzione dei semafori lungo le vie traverse del tracciato”.

Il M5s denuncia la mancanza di trasparenza: la questione Filò in commissione vigilanza

I consiglieri M5s parlando anche di “totale mancanza di trasparenza e confronto con i cittadini”. “La decisione di sfrattare il mercato rionale, ad esempio, per insistere su un progetto fallimentare come la filovia è stata presa senza alcuna considerazione delle conseguenze, con una scelta così impattante imposta senza un vero dialogo con la comunità. Così come l’imbarazzante – dicono ancora Alessandrini e Sola – ordinanza comunale che, dalla scorsa estate, ha reso ufficialmente vietata la strada parco al transito di pedoni e ciclisti, ma che alle prime difficoltà dell’amministrazione viene sospesa per trasformare temporaneamente il tracciato in un bacino di parcheggi”.

“Insomma, la Strada Parco che doveva essere un esempio virtuoso di sostenibilità e qualità della vita urbana, è diventata il simbolo dell’incapacità amministrativa del centrodestra, che ha trasformato una risorsa preziosa in un incubo fatto di sprechi e disagi di cui pensa di disporre a suo piacimento”.

Quindi l’annuncio con la richiesta di una commissione vigilanza sia in Comune che in Regione “per indagare sulle responsabilità tecniche e finanziarie della politica e di Tua. È fondamentale capire come siano stati utilizzati i fondi pubblici e chi – concludono i due consiglieri pentastellati – debba rispondere di questo spreco che non sembra avere fine”.

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