il cugino di Messina Denaro arrestato a Milano

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PALERMO – Lo cercavano da sabato, lo hanno arrestato nel pomeriggio di lunedì 27 gennaio. Paolo Aurelio Errante Parrino, 77 anni, è considerato il referente degli uomini di Matteo Messina Denaro in Lombardia. È cugino del padrino deceduto.

La Cassazione ha respinto il suo ricorso contro la decisione del Riesame sull’indagine Hydra, rendendo esecutivo il provvedimento di carcerazione.

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Al momento dell’arresto stava entrando all’ospedale di Magenta. Ora è piantonato nel reparto di Cardiologia dove si era recato per i suoi problemi di salute. O forse, ipotizzano gli inquirenti, per ottenere un certificato medico, prendere tempo e sperare negli arresti domiciliari.

A fine 2023 il gip aveva rigettato 142 istanze di misura cautelare su 153, disponendo “solo“ 11 arresti. Non aveva condiviso l’impianto accusatorio della Procura di Milano sull’esistenza in Lombardia di un “patto” tra mafia, ‘ndrangheta e camorra.

Poi il Riesame ha accolto il ricorso della Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Marcello Viola.

Matteo Messina Denaro per anni è stato una presenza costante nei dialoghi fra i siciliani trapiantati in Lombardia. Le informative dei carabinieri sul “sistema mafioso” hanno tracciato la storia di un legame forte.

Paolo Errante Parrino, nato a Castelvetrano è da anni residente ad Abbiategrasso. Sarebbe un uomo chiave, ma lui ha sempre negato ogni suo coinvolgimento sostenendo di essere un pensionato.

Gli investigatori avevano ricostruito una stagione di contatti e incontri. Alcuni furono definiti summit. Il 05 marzo 2017 a Peschiera Borromeo si sono dati appuntamento Giuseppe Fidanzati e l’avvocato Antonio Messina. Il primo è figlio di Gaetano, boss deceduto del rione Acquasanta di Palermo, ed ha scontato una lunga condanna per droga.

Anche il secondo, massone, è stato condannato per traffico internazionale di droga. Nei loro dialoghi facevano riferimento ad un “ragazzo” di Castelvetrano, identificato in Francesco Guttadauro, nipote del cuore di Matteo Messina Denaro.

In particolare, Fidanzati ricordava di un incontro avvenuto alla stazione di Trapani con “Iddu” (lui ndr) che si era fatto accompagnare a bordo di una Mercedes da un certo “Mimmu”. Non è chiaro se “Iddu” sia riferito a Guttadauro o, come invece sospettarono gli investigatori, a Messina Denaro.

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Discutevano di affari (droga?) da sviluppare in zona. Nella bassa provincia milanese, tra Legnano e Abbiategrasso, si è insediata da anni una comunità di castelvetranesi, fra cui Paolo Errante Parrino. Facevano capo ad un’associazione che ufficialmente organizzava eventi e attività ludiche ed era presieduta dall’avvocato Giovanni Bosco.

Lo scorso aprile Bosco ha accusato un malore ed è morto nel pomeriggio all’ospedale di Magenta. Era tra i quattro arrestati nell’inchiesta milanese su un sistema di bancarotte, frodi fiscali e riciclaggio.

La moglie di Errante Parrino è Antonina Bosco. I Bosco sono cugini di Gaspare Como, sposato con Bice, una delle sorelle dell’ex latitante morto dopo l’arresto.

Nel marzo 2021 ci fu un lutto a casa Messina Denaro. Gaspare Allegra, 37 anni, figlio della sorella del padrino, Giovanna, e di Rosario morì durante una gita sul monte Grisone, sul lago di Como. Faceva l’avvocato e collaborava con lo studio legale di Bosco. 

Nel portafogli dello zio Matteo, il giorno dell’arresto davanti alla clinica “La Maddalena di Palermo”, c’era una foto del nipote deceduto. Errante Parrino prima organizzò la camera ardente e il trasferimento della salma a Castelvetrano, poi venne in Sicilia. “Sto facendo il mio dovere”, rispondeva così Errante Parrino a chi lo ringraziava.

Il 30 novembre successivo sul telefonino di Errante Parrino furono inviati via Whatsapp i documenti di Vito Panicola, figlio di Vincenzo e di un’altra sorella di Matteo Messina Denaro, Patrizia. Il giovane cercava lavoro e voleva trasferirsi a Vigevano (la città dove era detenuta la madre).

Entrambi i genitori sono stati condannati per mafia, la donna è ancora in carcere. Finirà di scontare la pena fra un paio di anni. Le trasferte di Errante Parrino a Castelvetrano si sono ripetute. Faceva visita alle sorelle, ma anche alla madre del latitante Lorenza Santangelo.

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Nel 2021 ci fu un duro scontro fra Gioacchino Amico e i Pace di Trapani, inseriti, secondo la Procura di Milano, nel “sistema illecito degli affari”. Questioni di investimenti e di soldi mai restituiti. Per dirimere la faccenda sarebbe stato chiesto l’intervento di Matteo Messina Denaro.

L’ambasciata sarebbe arrivata tramite Paolo Errante Parrino e l’avvocato Messina, monitorato durante una serie di incontri al bar San Vito. Non è un bar qualunque, visto che si trova ad una manciata di metri dall’ultimo covo del latitane a Campobello di Mazara.

“Gli incontri, soprattutto quelli ai quali ha partecipato Messina Antonio, a pochi metri dal covo assumono dopo la sua cattura – annotarono gli investigatori – un rilievo investigativo di primo piano, anche alla luce delle pregresse acquisizioni tecniche, che confermano come Matteo Messina Denaro fosse informato circa le operazioni finanziarie gestite dal sistema mafioso lombardo, tramite Paolo Errante Parrino”.

“Lo ha saputo pure lui, Messina Denaro”, diceva uno degli indagati, facendo riferimento allo Zio. Per tutti, a Milano, Errante Parrino era “lo zio Paolo”.

Dopo la decisione della Cassazione si era allontanato con la moglie, ieri pomeriggio l’arresto al suo arrivo in ospedale. Una vicenda che ricorda in piccolo quanto accaduto con Messina Denaro.



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