Ogliastra, il buco nero dello spopolamento

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Per ogni nato ci sono tre morti. Nel 2024 la terra dei centenari ha perso 360 residenti. Oggi sono 53.266, nel 2024 617 decessi, 257 nuovi nati. I numeri inchiodano le politiche demografiche alla croce della realtà. La ciambella teorizzata dieci anni fa (interno vuoto, coste piene) è diventata un buco nero. Dei flussi interni non beneficiano più neppure i centri della costa. Un sesto dei neonati è di Tortolì, 11051 residenti, dove sono morti 107 persone e 47 sono venute al mondo. Non fosse per i migranti, sangue d’Africa, giovane e povera, nati senza camicia, il saldo sarebbe un disastro anche nella cittadina più popolosa. Lanusei è in agonia. I primi giorni di gennaio hanno riscritto le statistiche dei decessi e si avvicina il baratro dei 4999 residenti. In Ogliastra non si nasce (il nido in ospedale è chiuso) ma si vive a lungo e si muore benissimo: a Bari Sardo, ridente cittadina turistica, 13 nati e 47 morti, a Baunei, in pieno boom turistico, il rapporto è 13/47.

Dati crudeli

Le più nere previsioni sono state smentite dalla crudeltà dei dati. In 10 anni è sparita una cittadina come Lanusei e ora servirebbe un miracolo, non certo la Provincia, per evitare che interi paesi scompaiano in pochi anni. I sindaci guidano una nave che affonda. L’ottimismo è compreso nel kit ricevuto all’insediamento. “Per bloccare l’emorragia – spiega il sindaco di Lanusei Davide Burchi –  la chiave è la difesa dei servizi, l’ospedale, Il Tribunale, gli uffici regionali e le scuole. Quindi è importante aver infrastrutture tecnologiche all’altezza e garantire spazi edificabili come stiamo facendo con il Puc”.

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Bonus bebe, contributi per le ristrutturazioni, agevolazioni. Le misure messe in campo dalla Regione e dai Comuni non hanno dato i risultati sperati, anche se in alcuni casi hanno messo una pezza. Abbastanza curioso come non si sia mai sentito parlare di case a un euro. Le idee geniali sono poche e l’Ogliastra non sembra neppure avere appeal per i migranti. Non abbastanza da rimpinguare le classi delle scuole. La tendenza dei giovani a lasciare il villaggio per andare Oltretirreno è divenuta una fuga di massa. Eppure in Ogliastra non sono mai arrivati così tanti visitatori, 607 mila presenze a Tortolì nel 2024.

Manca la voce

“Per poter sperare è necessario puntare tutto sulla qualità della vita – dice il sindaco di Jerzu Carlo Lai – Voglio un paese dove è facile mandare tuo figlio a scuola, farlo curare e aver tutti i servizi utili. Lavoriamo in questo senso nella speranza che sia abbastanza”. Un pensiero largamente condiviso. “Possiamo intervenire cercando di trasformare in libera scelta quello che oggi è un obbligo – dice il sindaco di Tertenia Giulio Murgia – Vivere a Tertenia piuttosto che essere costretti a emigrare, scegliere di sposarsi e aver figli piuttosto che dover ponderare oltre modo la scelta tra lavoro e famiglia”. Il turismo è davvero la speranza, ma nessuno crede davvero possa bastare. “Utopico pensare alle industrie. Il nostro territorio può essere la salvezza. Abbiamo un’offerta completa, balneare ambientale, artistica, enogastronomica”. Al posto dei bonus i sindaci chiedono certezze su sanità e trasporti. “Non abbiamo più la voce per urlare”. Alcuni anni fa il sindaco di un piccolo paese ogliastrino disse a un assessore in visita. “Non voglio essere io il becchino del mio paese”. Si riferiva a una strada sempre rimasta sulla carta. Quel sindaco ha gettato la spugna e la strada è ancora un’idea buona per ogni campagna elettorale.

Arzana

Il sindaco di Arzana Angelo Stochino ha fatto della lotta allo spopolamento una priorità del suo mandato. “l Comune di Arzana, consapevole delle sfide legate allo spopolamento, ha messo in atto un programma articolato che combina misure regionali e comunali. Questi interventi mirano a migliorare la qualità della vita, incentivare la permanenza e attirare nuovi residenti. Tuttavia, alcune criticità, come il mancato avvio del servizio di telemedicina, dimostrano che è necessario un impegno continuo per affrontare le problematiche strutturali e sociali che favoriscono lo spostamento della popolazione verso altri centri”. Tra le misure adottate i finanziamenti per B&b fino a 20 mila euro a fondo perduto e il sostegno per nuove attività commerciali: fino a 26 mila euro per tre anni, con un massimo di tre attività finanziate all’anno.

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