requisiti per l’accesso alla pensione: aggiornamento aspettativa di vita

Buongiorno alla Tribù.Comunico di aver appreso ieri,che il famoso aggiornamento al rapporto 25 del MEF era già stato pubblicato a dicembre, quindi la palla di merda leghista, con delega alla previdenza, non poteva non esserne informato, come non potevano non essere informati tutti coloro che hanno provveduto a smentire dati già certificati, prima da istat e poi dal MEF,quindi non dall’usciere dell’inpsCos’è l’aggiornamento?: è il documento del MEF,con il quale lo scorso anno, con il medesimo documento relativo al rapporto n° 24, inps aggiornò l’ aspettativa di vita, azzerando il mese previsto per il biennio 2027/28 ( da un mese a zero) riducendo quella prevista per il biennio 2029/30 da tre mesi ad uno.Cosa prevede il documento (allegato) ? ( a progressivo pagina 117 e 118 ma indicazione pagina del documento 111 e 112) :Riporta le tabelle con i requisiti di accesso al pensionamento con dati base anno 2023 (il rapporto n° 24 dati base 2022).Come si può notare i requisiti pensionistici,sia di vecchiaia che di anzianità,aumentano, rispetto ai requisiti attuali, di tre mesi per il biennio 2027/28 ( da zero a tre)  e di un mese ( da uno a due) per il biennio 2029/30 (il rapporto 25 prevedeva aumento da un mese a tre)Di conseguenza il requisito pensione di vecchiaia nel 2027/28 dovrebbe essere di 67 anni e 3 mesi e quello di anzianità 42/43 anni ed un mese Donne/Uomini, per poi diventare per il biennio 2029/30, rispettivamente di 67 anni e 5 mesi e 42/43 anni e tre mesi Donne/Uomini.Effetti su pensionati ed isopensionati: Nessun effetto per chi è già in pensione.P.S. per i pensionati inseriti in mailing list la comunicazione è solo per appartenenza tribale ma non per interesse diretto. Per coloro che sono già in iso o in procinto di accedervi (uscite 28 febbraio c.a.): il problema non si pone perchè si è comunque garantiti da quanto previsto negli accordi sindacali,come riportato al punto 12 per l’accordo 2023 e punto 5 per l’accordo 2024P.S. l’unico problema si pone per le donne uscite con accordo marzo 2023 ed aventi decorrenza iniziale pensione (all’atto della firma) dicembre 2030, poi anticipata a settembre 2030 ma,con il nuovo scenario, posticipata a gennaio 2031, quindi un mese di scopertura che non potrà essere prorogato causa superamento del limite di legge di 7 anni, ben noto, ma che potrà magari essere compensato direttamente dall’azienda (quale?,non lo so). N.B.Per la contribuzione non dovrebbero esserci problemi perchè invece di fermarsi al 31 agosto,come inizialmente previsto, l’azienda potrà tranquillamente versarla fino a al 30 settembrePer coloro che sono usciti con accordo agosto 2022 (art 41 L. 148/2015):Nessun problema perchè sono garantiti dalla salvaguardia prevista al comma 9 del medesimo articoloPer coloro che aspiravano a tagliare lo striscione di arrivo nel 2027/2030: vedono lo striscione allontanarsi Ripeto che l’aggiornamento delle decorrenze pensioni fu fatto, ad inizio 2024, da inps su indicazioni dell’aggiornamento al rapporto n° 24 del MEF ed, analogamente dovrebbe farlo ora con l’aggiornamento al rapporto n° 25 del MEF.In realtà inps lo aveva fatto su indicazioni dell’aggiornamento che era già stato pubblicato e, quindi,come previsto dalla procedura,solo che le “vivaci” reazioni hanno indotto il governo ad una pausa di riflessione.Chiariamo che istat ha certificato,il MEF ha pubblicato il documento ed inps dovrebbe aggiornare i suoi database (il sale te l’ho dato, a luce nun te manca,il detersivo te l’ho messo,o manico da tiella ca te reva fastidio te l’aggio spustate,o rubinetto e l’acqua te l’aggia apiert , o programma e chitemmuorte te l’aggi mise….che cazz te manc? Da cossì parlò bellavista: a lavatrice 
www.google.com/search?q=marina+confalone…vid:-0TX8CRBY0Y,st:0
) occorre solo capire cosa pensano di fare i quaquaraquà anche se sanno che l’unico mezzo per bloccare o parzializzare l’aumento aspettativa di vita previsto è un disegno di legge da convertire poi in legge, prendendo, quale esempio, il D.L: 4/2019 convertito con legge 26 del 28/03/2019.Quindi si resta in attesa per capire se,dopo le scorreggie di P.D.M., i rutti salviniani e le grida sguaiate della carciofara, si passerà ai fatti ed a quali fatti.Cochise 

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