Si dice che gli occhi siano lo specchio di quello che siamo. Anche del nostro stato di salute. Ma รจ possibile indagare questi aspetti anche al buio e con gli occhi chiusi? Questo รจ lโobiettivo del progetto dal titolo โHigh-precision eye-tracking in nonvisual settingsโ guidato da Roberto Bottini. Il professore di Neuropsicologia e neuroscienze cognitive al Centro interdipartimentale Mente e Cervello con questo studio si รจ appena aggiudicato un Erc Proof of Concept Grant, lโiniziativa dell’European Research Council per sostenere lโapplicazione pratica e la valorizzazione dei risultati di progetti di ricerca di frontiera. Un finanziamento da 150 mila euro che per i prossimi diciotto mesi consentirร al neuroscienziato e al suo gruppo di lavoro del Laboratorio Neurobiology of Conceptual Knowledge del Cimec di portare avanti le ricerche. La ricerca potrร aiutare la diagnosi precoce di malattie neurodegenerative e disturbi neuro cognitivi.
Il finanziamento Proof of Concept รจ riservato a ricercatori e ricercatrici che in passato hanno giร ricevuto il sostegno dallโErc e che intendono esplorare il potenziale commerciale o sociale delle proprie ricerche. Nel caso di Roberto Bottini lo studio selezionato รจ stato ispirato dalla ricerca di base fatta nel suo primo Erc Starting Grant assegnato nel 2018 e terminato due mesi fa. ยซDa questo lavoro รจ emerso che cโรจ una mole di informazioni su diversi tipi di processi neuro cognitivi nei movimenti oculari, che perรฒ รจ sottostimata. Lโaspetto interessante รจ che questi dati sembrano emergere in modo particolare al buio o in situazioni di non-visione, con gli occhi chiusiยป, spiega Bottini. Quello che si sa รจ che gli occhi non stanno mai fermi. Si muovono 3-4 volte al secondo, anche a riposo e quando sono chiusi. In questo caso i movimenti riflettono processi interni, quelli che gli psicologi chiamano endogeni. Non provengono da fattori esterni o da quello che vediamo. Dunque quello che non si conosce, almeno non ancora, รจ che cosa significhino quei movimenti. ยซNella nostra ricerca di base โ racconta il professore โ abbiamo scoperto che siamo in grado leggere la mente delle persone osservando i movimenti oculari spontanei al buio. Per esempio, possiamo capire quale parola la persona dirร in situazioni per adesso controllate, come esperimenti di laboratorio con un certo numero di parole da ricordare e proferireยป.ย
La sfida adesso riguarda la parte applicativa di queste scoperte. Che potrebbe avere un impatto significativo sulla diagnosi precoce di malattie come lโautismo, il Parkinson, lโAlzheimer e sullโindividuazione di problemi neurologici e psichiatrici come la schizofrenia. ยซNel caso del Parkinson per esempio โ chiarisce Bottini โ molto prima che la malattia venga diagnosticata a una persona, questa comincia a dormire male. In situazioni come queste il sonno potrebbe essere una condizione privilegiata per accedere a questo tipo di informazioniยป.
Negli ultimi anni si sono fatti importanti progressi in questo ambito grazie proprio a tecnologie eye trackingย che consentono di identificare queste patologie attraverso lโanalisi dei movimenti oculari di persone sveglie. Lโidea innovativa del progetto di Bottini consiste nel combinare questi due aspetti: fare il tracciamento oculare di precisione con gli occhi chiusi, soprattutto durante il sonno. Per fare questo il team di lavoro utilizzerร un approccio innovativo basato su algoritmi e reti neurali per decodificare i movimenti oculari con alta precisione utilizzando esclusivamente la tecnica dell’elettro-oculografia (EOG), ยซun metodo destinato a rivoluzionare le tecnologie di tracciamento oculare, in particolare in contesti non visivi come gli occhi chiusi o durante il sonno, dove i metodi tradizionali sono inefficaciยป. Nei prossimi diciotto mesi, grazie al sostegno economico europeo appena ricevuto, sarร testata la tecnologia per renderla il piรน precisa possibile. ยซLa fase iniziale della nostra ricerca prevede la raccolta di dati simultanei di eye-tracking ed elettro-oculografia in varie condizioni, tra cui la simulazione del sonno. Utilizzando reti neurali profonde all’avanguardia per mappare i dati di eye-tracking ad alta precisione sul segnale EOG raccolto simultaneamente, miriamo a raggiungere un livello di precisione finora irraggiungibileยป, sottolinea il docente. Se ad oggi per questo tipo di test vengono utilizzati tradizionali elettrodi, il prossimo passo potrebbe essere quello di costruire dispositivi indossabili, come possono essere gli occhiali, che consentano di raccogliere dati e analizzare i movimenti oculari durante il sonno in modo non invasivo.
***** lโarticolo pubblicato รจ ritenuto affidabile e di qualitร *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link