Sudan: Caritas italiana, “immediato cessate il fuoco e accesso sicuro all’assistenza umanitaria”. Impegnato oltre 1 milione di euro e stanziati 250.000 euro per gli aiuti in Sud Sudan

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Caritas italiana unisce oggi all’appello del Papa per il Sudan, durante l’Angelus di domenica scorsa, chiedendo “alle parti belligeranti e alla comunità internazionale un’azione più decisa, rapida e coordinata per un immediato cessate il fuoco, per la chiusura di ogni fornitura di armi alle parti in conflitto, per la protezione dei civili, per la garanzia di un accesso immediato, completo, sicuro e senza ostacoli e impedimenti burocratici all’assistenza umanitaria attraverso tutte le possibili vie d’attraversamento e transfrontaliere, e per un impegno più deciso ed efficace per riattivare un processo di pace e transizione democratica in mano ai civili”. Inoltre, Caritas italiana chiede a governi e donatori di “finanziare con urgenza il Piano di Risposta Umanitaria delle Nazioni Unite per il 2025 garantendo fondi flessibili che possano essere incanalati verso gli attori umanitari locali”.  In Sudan la guerra di potere scoppiata ad aprile 2023 tra i due generali ex-alleati che dal 2021 hanno preso il potere con un colpo di stato, continua infatti ad aggravarsi. Il conflitto, oltre ad infliggere violenze efferate alla popolazione civile, ha provocato la più grave crisi umanitaria al mondo definita dall’Onu “di sconvolgenti proporzioni”. Oltre metà della popolazione sudanese – 26,5 milioni – è in una condizione di grave carenza di cibo. Di questi oltre 8 milioni sono a un passo dalla catastrofe umanitaria. In alcune aree nel Darfur settentrionale centinaia di migliaia di persone sono già in condizioni disperate. Donne, uomini, bambini muoiono di fame.
Secondo l’Unicef, senza un intervento immediato, 770.000 bambini sotto i cinque anni subiranno una forma mortale di malnutrizione in questo anno 2025. Gli enormi bisogni rilevati sono dovuti anche agli ostacoli frapposti all’accesso degli aiuti umanitari a causa dell’insicurezza in molte aree e alla scarsità dei fondi messi a disposizione per le Agenzie umanitarie dai governi e dai donatori internazionali. Sono anche in continua crescita le persone che fuggono dalla guerra. Si è raggiunto il numero record di 12,5 milioni di cui 9 all’interno del Paese e 3,5 fuggite nei Paesi vicini: Egitto, Sud Sudan, Ciad, Etiopia, Libia, Repubblica Centrafricana.
Anche in Sud Sudan la situazione è molto critica. Oltre ad essere uno dei Paesi tra i più poveri al mondo, sta accogliendo oltre un milione di profughi dal Sudan, la gran parte sud sudanesi trasferitisi in Sudan negli anni precedenti a causa di guerra e povertà e ora per l’ennesima volta costretti a fuggire. In Sud Sudan è in corso una grave epidemia di colera proprio nelle aree di confine, dove stanno arrivando le persone dal Sudan. Caritas italiana è impegnata sin dall’inizio della crisi sostenendo un ampio piano di aiuti alla popolazione sfollata e alle comunità ospitanti in diverse località del Sudan e nei Paesi di accoglienza congiuntamente ad altre realtà internazionali e locali. Il piano consiste in sostegni in denaro, attività per l’acqua e igiene, nutrizione, protezione da violenza di genere. L’intervento, pur tra innumerevoli difficoltà e le scarse risorse, ha raggiunto oltre 20.000 persone con aiuti in denaro e la fornitura di materiale igienico sanitario. Le attività proseguono anche in Sud Sudan, Ciad e Egitto dove la Caritas sta fornendo assistenza umanitaria ai profughi e alle comunità ospitanti soprattutto per quanto riguarda il cibo e l’igiene. Oltre 40.000 persone sono state aiutate. Dall’inizio della crisi Caritas italiana ha già impegnato oltre 1 milione di euro ed ha stanziato ora altri 250.000 euro per gli aiuti in Sud Sudan.
“Il conflitto in Sudan, pur nella sua assoluta gravità, fa parte di quelle che chiamiamo ‘guerre dimenticate’”, sottolinea don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana. “Non solo perché raramente ne troviamo notizia in prima pagina, ma perché sentiamo queste realtà lontane, non solo fisicamente. Ma possiamo fare qualcosa anche noi. Da parte sua Caritas italiana – con l’aiuto di molti – accompagna e promuove ciò che le Caritas del luogo riescono a realizzare, importanti segnali sulla via della pace e della dignità umana”.
È possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per l’emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Emergenza Sudan” tramite: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111; Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474; Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013; UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119





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