Ha 11 seggi nel sindacato dei magistrati. Le correnti di sinistra 15, ma sono divise
La riforma sulla separazione delle carriere tra magistrati e pubblici ministeri, oggetto di un disegno di legge approvato in prima lettura alla Camera lo scorso 16 gennaio 2025, ha avuto un impatto significativo sul clima delle elezioni interne all’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) per decidere la composizione del nuovo Comitato Direttivo Centrale. Il dibattito acceso degli ultimi giorni ha infatti alimentato una grande partecipazione da parte di magistrati nella consultazione del 26-27-28 gennaio: il numero totale di elettori è stato di 8.404, con una partecipazione finale di 6.855 votanti. L’affluenza complessiva si è attestata al 81,57%. Il totale degli elettori che non hanno votato è stato di 1.549. Rispetto alle elezioni del 2020, sono stati espressi 758 voti in più, indicando un forte coinvolgimento nella rappresentanza del sindacato delle toghe. I voti nulli in questa consultazione sono stati 19, mentre le schede bianche 25.
Elezioni Anm, i voti delle cinque correnti
Nelle elezioni interne all’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), sono stati distribuiti 36 seggi tra le diverse correnti politiche. La corrente Magistratura Indipendente ha conquistato il maggior numero di seggi, con 11 su un totale di 36, grazie ai 2.065 voti (30,1%) ricevuti. Seguono a distanza la corrente Area Democratica per la Giustizia, che ottiene 9 seggi con 1.803 voti (26,3%), e Unità per la Costituzione, che conquista 8 seggi con 1.560 voti (22,8%).
Magistratura Democratica si è fermata a 6 seggi, con 1.081 voti (15,8%), mentre Articolo Centouno, pur raccogliendo 304 voti (4,4%), è riuscita a ottenere 2 seggi. I seggi con i resti sono assegnati quando il quoziente elettorale non è sufficiente a garantire un seggio completo a una lista, ma i voti residui consentono di attribuire seggi aggiuntivi. In totale, 33 seggi sono stati attribuiti in base ai voti diretti, mentre 3 seggi sono stati assegnati grazie ai resti.
Elezioni Anm, vince la destra di Magistratura Indipendente
La lista di Magistratura Indipendente, espressione di destra, ha ottenuto il maggior numero di preferenze per il Comitato Direttivo Centrale dell’Anm, con Giuseppe Tango al primo posto con 688 preferenze (il giudice del lavoro di Palermo è stato il più votato), seguito da Antonio D’Amato con 652 voti e Chiara Salvatori con 569 voti. Già vincitrice della maggioranza relativa al Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), l’organo di autogoverno della magistratura italiana, Magistratura Indipendente ha confermato il suo predominio, totalizzando 2085 voti e 11 eletti, un netto incremento rispetto ai 1648 voti ottenuti nel 2020.
Elezioni Anm: la frammentazione delle liste di sinistra
Area Democratica per la Giustizia, corrente di centrosinistra, ha ottenuto un buon risultato, con i più votati Rocco Gustavo Maruotti (514 voti) e Paola Cervo (464 voti). Sebbene non sia riuscita a insidiare la leadership di Magistratura Indipendente, questa performance conferma la solidità della componente progressista all’interno dell’Anm. Dall’altro lato, Magistratura Democratica, la corrente di sinistra, le cosiddette “toghe rosse”, ha visto l’affermazione tra gli altri di Sergio Rossetti (268 voti) e Stefano Celli (251 voti).
Complessivamente, Area Democratica per la Giustizia e Magistratura Democratica hanno ottenuto insieme 2884 voti e 15 seggi (42,1%), un risultato che, se uniti come nel 2020, avrebbe potuto dare loro la maggioranza. Tuttavia, la scelta di Magistratura Democratica di correre separatamente per queste elezioni rende alquanto improbabile la possibilità di una futura unità strutturale.
Elezioni Anm, il caso degli anticorrentisti e dei moderati
Unità per la Costituzione, corrente moderata della magistratura, ha ottenuto un risultato importante, piazzandosi come terza forza numerica con 8 seggi, un traguardo significativo in un contesto elettorale frammentato. Marcello De Chiara, con 414 voti, ha ricevuto il maggior numero di preferenze, seguito da Monica Mastrandrea con 385 voti. Questo risultato dimostra la solidità della componente centrista, che, pur rimanendo dietro alle correnti più largamente rappresentate, porta una voce rilevante all’interno del Comitato Direttivo Centrale.
D’altro canto, gli “anticorrentisti” di Articolo 101, pur raccogliendo un numero di voti inferiore, sono riusciti a ottenere due seggi: uno grazie ai 160 voti di Andrea Reale e l’altro grazie al sistema dei resti. Sebbene il loro impatto sia minore rispetto ad altre forze politiche, il loro risultato contribuisce a dare maggiore pluralità al panorama associativo.
Che cos’è Associazione Nazionale Magistrati
L’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) è un’organizzazione che rappresenta i magistrati italiani, fondata nel 1909. Oggi, conta 9149 membri (94,7%) su un totale di 9657 magistrati iscritti nel ruolo organico. L’Anm ha come missione principale la difesa dell’indipendenza e del prestigio della magistratura, elementi fondamentali per il buon funzionamento del sistema giudiziario.
Inoltre, l’Associazione è un attore attivo nel dibattito pubblico, dal momento che partecipa attivamente alla discussione su riforme necessarie per migliorare il servizio della giustizia in Italia. Dato il forte impegno del governo Meloni per riformare la giustizia, introducendo la separazione delle carriere tra magistrati e pubblici ministeri, è facile comprendere l’importanza dei risultati di questa consultazione per il futuro.C
Che cos’è il Comitato Direttivo Centrale dell’Anm
Il Comitato Direttivo Centrale dell’ANM è l’organo esecutivo che coordina l’azione dell’Associazione, operando in conformità con le decisioni prese dall’Assemblea Generale. Composto da 36 membri, viene eletto ogni quattro anni tramite un sistema di voto proporzionale, con suffragio diretto, libero e segreto. I membri del Comitato sono incaricati di definire le linee guida dell’ANM e di attuare le scelte operative dell’Assemblea.
All’interno del Comitato Direttivo Centrale, viene eletta la Giunta Esecutiva Centrale, composta da dieci membri, tra cui il Presidente, il Vice Presidente, il Segretario Generale, il Vice Segretario Generale e il Direttore della rivista “La Magistratura”. La Giunta si occupa di gestire e coordinare le attività quotidiane dell’ANM, assicurando il corretto svolgimento delle sue funzioni. La prima riunione dell’Assemblea è stata fissata per il prossimo 8 febbraio. Al momento, è difficile prevedere chi sarà il nuovo presidente.
Ultimo Aggiornamento: 28 gennaio 2025
Fonte: Associazione Nazionale Magistrati
Leggi anche: Il 37% delle apparecchiature sanitarie è da buttare
Ti piace citare i numeri veri quando parli con gli amici? Allora seguici su Telegram, LinkedIn, X, Instagram, TikTok e Facebook.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link