BOOMing Contemporary Art Show conquista Palazzo Isolani

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BOOMing Contemporary Art Show, la fiera indipendente – e rampicante – torna a Bologna tra poco più di una settimana con tante novità e conferme, conquistando l’antica dimora che si affaccia sulle sette chiese di Santo Stefano, Palazzo Isolani. Se l’arte è liquida, il contenuto è incline ad assumere la forma del contenitore: così i saloni, gli archivi, gli spazi – compresa la rinascimentale scala elicoidale del Vignola – accolgono e plasmano visioni portatrici di inquietudini, che si riflettono in un caleidoscopio di rimandi architettonici, storici ed estetici, tra tappezzerie damascate e cimeli di famiglia. Una disseminazione creativa che vive di innesti e di crescite improvvise che evocano le Rampicanti, infestanti e rigogliose, gioiosamente anarcoidi, dalla vitalità dirompente. 

Quattro sezioni tematiche rizomaticamente interconnesse e dense di stimoli, ognuna con un suo main project – LE ELICOIDI, LE RAMPICANTI, LE NE(UR)OGENERATIVE e LE ECOCENTRICHE – una mostra, una programmazione di talk, video e incontri, quattro progetti speciali, due Premi e due eventi fuori fiera: ecco tutto quello che ci aspetta, a partire da Costellazioni familiari, una performance di Dora Musola, veronese classe 2000, – realizzata in collaborazione con Exibart nell’ambito di ART CITY BOLOGNA 2025 – che inaugurerà la kermesse. Giovedì 6 alle 19.30 

Dora Musola, Costellazioni familiari, performance partecipativa a Casa della Pesa per BAW 2024_Foto Fanni Fazekas

E se Musola, per la sezione Gen Z – LE NE(UR)OGENRATIVE –  coinvolgerà il pubblico il pubblico dando vita a un unico organismo che si espande, conquistando lo spazio e dissolvendo l’individualità a favore di una dimensione collettiva che si aggroviglierà in discesa dalla scala elicoidale del Vignola, anche altri tre main project sostengono, come pilastri, questa edizione di BOOMing. Luca Rossi propone all’ingresso di Palazzo Isolani uno speciale “Hidden Work” per la Main Section (LE ELICOIDI): il progetto OGGI PER VEDERE VERAMENTE QUALCOSA BISOGNA NASCONDERLO si racconta venerdì 7 febbraio alle ore 19.30, attraverso una conferenza stampa in solitaria, con pubblico e giornalisti immaginati, Thomas De Falco firma, in collaborazione con il Museo Arte Contemporanea Cavalese, il Main Project della sezione LE RAMPICANTI,. Nell’iconica Sala dell’Alcova trova posto l’abito scultoreo, che dal 2011 viene riutilizzato, modificato e riadattato in un processo continuo in ogni sua performance. Insieme all’abito, che ha accompagnato anche l’ultima performance con cui De Falco ha dato vita a un tableau vivant in cui corpi umani e sculture tessili si sono fusi rappresentando un’umanità universale (WO-MAN, 2024), una serie di sculture tessili, parte della sua personale GOLD-While all Flow’rs and all Trees do close To weave the Garlands of repose, sono stati inseriti nella mostra speciale Intrecci, nella Sala dell’Archivio, dove sabato 8 febbraio, alle 19.30, Elsa Barbieri, direttrice del museo di Cavalese, li presenterà insieme ai giovani performer Alice e Bien, affrontando una verità primordiale e ineludibile: la vulnerabilità, non come sinonimo di debolezza o fragilità, ma come essenza stessa del vivere. 

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Thomas De Falco, WO-MAN, performance, 2024. Museo Arte Contemporanea di Cavalese. Ph. Erjola Zhuka (detail)

Giulio Boccardi infine, sabato 8 alle 20.30, presenterà (per la sezione LE ECOCENTRICHE) un piccolo albero, oggetto della performance Sodalizio. Atto I: Il rituale che si è svolta presso la sede trentina di Boccanera Gallery in occasione del solstizio d’inverno a dicembre 2024. L’artista, con Piero Baraldo di WOWnature, racconterà cosa è successo e cosa succederà: il secondo atto della performance sarà infatti la riforestazione del bosco della Panarotta grazie alla collaborazione con WOWnature in un evento finale che si terrà entro giugno 2025 in cui i/le partecipanti potranno mettere personalmente a dimora le piante adottate insieme all’artista che pianterà l’albero della performance. Sulla landing page dedicata al progetto sul sito è possibile scegliere fra vari tipi di albero favorendo la biodiversità. E non è finita qui, perché BOOMing propone – come abbiamo già accennato – una mostra speciale, una mostra arborescente, un rizoma di ricami, intrecci tessili, organici, botanici,  tecnologici e sinaptici che come la vegetazione spontanea si pone in netta antitesi alla “levigatezza” troppo comoda, liscia e consumabile denunciata da Byung-Chul Han. Protagonisti di Intrecci, insieme a De Falco e Musola, sono Eva Fruci, Micc, Leonardo Panizza, Monica Smaniotto e Nadia Tamanini, in un vero e proprio “intreccio” di video strapiantati di erbe selvatiche che emergono dallo spazio urbano, contenuti sensibili nativi digitali, leporelli, fotografie e tessiture di piccolo formato. 

Leonardo Panizza, STRAPIANTO – Come Loro, 2024, Multimedia Installation per BAW24 a Floricultura Schullian_foto Fanni Fazekas

Ed eccoci alle sezioni. 

La Main section (LE ELICOIDI) si sviluppa nel segno del moto perpetuo, dell’elica che si avvolge in un progresso costante che scava e porta in superficie un’arte consapevole, aliena ai compromessi. Qualche anticipazione? BI-BOx Art space di Biella presenta “AmbiguouSmile” con “OGNI EPOCA HA IL SUO SORRISO AMBIGUO”, una nuova serie di pezzi unici di GEC, realizzati con scatoloni Amazon Prime. Una citazione della Monna Lisa che ci racconta le ambiguità del presente. Cesari Studio propone diversi artisti di respiro internazionale, come Alessandro Giusberti, Branco, Fabrizio Bonato e Titti Faranda. Spazio anche alle opere di Federico Verdiani e alla proposta ispirata all’Oriente di ESH, con Leonardo Bartolini, Mauro Bellucci, Hiraoka Junpei e Lee Kyouhong. E, ancora, Galatea Arte presenta la fusione tra le opere di Paolo Loschi e Nadia Porcelli; Bonobolabo mostra Stikki Peaches e ZED1; e Contemporary Artshop Roma propone un solo prpject di Michel Oz.

Gec, “AmbiguouSmile” – OGNI EPOCA HA IL SUO SORRISO AMBIGUO, 2024. Acrilico su scatoloni Amazon. Courtesy l’artista e BI-BOx Art space

La sezione femminismi, introdotta nel 2019, si rafforza nel segno delle RAMPICANTI, a cui si ispira l’installazione site-specific di Barbara Grossato, che tesse un microcosmo evocativo dell’espansione continua dell’universo in un processo di metamorfosi, analogo al fluire della vita. Ed ecco qualche nome presente in sezione. MadMeg (presentata dalla galleria modenese D406) propone un nuovo disegno di grande formato realizzato appositamente per Palazzo Isolani e ispirato all’artista ribelle Artemisia Gentileschi; Febo & Dafne; Diego Dominici; Riccardo Bandiera e Pier De Felice. Blu Gallery presenta invece le sperimentazioni fotografiche oniriche con AI di Pupa Neumann, i ricami esistenziali di Lau_Lana e le figure disorientanti di Mattia Barbalaco; Ad’Opera propone un solo project di Angelo Raffaele Marturano, dedicato agli archetipi androgini e femminili; mentre Passo Blu IAC APSFederica Barcellona, Roberta Buccellati, Giusi Lorelli e Diego Dit Toscani – mette in scena una riflessione collettiva su come le crisi e le incertezze attuali stiano alterando la nostra umanità.

MadMeg, Tremate tremate le streghe son tornate, 2024-2025. Da Artemisia Gentileschi, Giuditta decapita Oloferne, china su carta, 158,8 x 125,5 cm. Courtesy l’artista e D406

Per la sezione Gen Z (LE NE(UR)OGENERATIVE, Candy Snake Gallery predenta Agostino Rocco, che crea con i volti della serie “fashionable/questionable”, un corto circuito tra l’ossessione dell’artista per la ritrattistica rinascimentale in piccolo formato e i book fotografici di moda; ed Elen Bezhen, che lavora all’intersezione tra il concetto di Nuovo Medievalismo e le idee ecofemministe – nelle sue opere affronta temi legati al rapporto tra uomo e natura, concentrandosi in particolare sull’immagine femminile, rileggendo l’estetica del primo Rinascimento e del Medioevo in chiave contemporanea. BoA Spazio Arte propone una tessitura rampicante di tutti i filoni portanti di questa edizione, aprendosi a femminismi vissuti in una dimensione più intima e domestica, ma non per questo meno urgente con le cianotipie di Roberta Cacciatore, gli auto-ritratti di Alice Zanelli e i paesaggi interiori di Tullia Mazzotti. 

Elen Bezhen, Portrait on the grass, 2024. Olio su tela, 29 x 29cm. Courtesy l’artista e Candy Snake Gallery

E per finire, nella sezione ambiente – LE ECOCENTRICHE – la natura si conferma protagonista assoluta. Suarte Gallery, presenta le opere di Ottavio Celestino e Maurizio Savini: testimonianze che vanno dalla fotografia alla scultura, passando per installazioni che invitano a una riflessione metafisica; Godot invece saluta il ritorno a Bologna con immagini che raccontano, tra terra e mare, polarità opposte e complementari. ALKETA ART, attraverso le opere di Delishaj Alketa, esplora la forza trasformativa che accomuna le donne alla natura. La grande installazione multisensoriale evoca foreste pulsanti su lunghe trame di cotone, intessute secondo la tradizione culturale femminile del Degermi, copricapo tradizionale del nord dell’Albania. Gabriele Zago propone Yana Amazonas, un progetto fotografico dedicato alla regione amazzonica minacciata dalle compagnie petrolifere; mentre Ranarossa 3.0 presenta le opere di Ersilia Sarrecchia e Alberto Zecchini, e Artekyp una personale in stile minimalista di Arnaldo Vignali. Nell’ambito di questa sezione si segnalano lo screening di Boccardi e Leonardo Panizza, che racconta la performance In nome del Cielo, e l’opera Foggy di di Livio Ninni, torinese classe 1989 del collettivo “Il Cerchio E Le Gocce”, vincitore del Premio Sustainability Art Giorgio Morandi  rivolto ad artisti under 40 impegnati sul tema delle emergenze ambientali.

Alketa Delishaj, Tuffatrice di Memoria – Natura, Tradizione e Resilienza Femminile, 2024. Tessuti trasparenti e naturali al grezzo, dipinti a olio e acrilico, sospesi nello spazio, Istallazione 4

Quattro sono i progetti speciali in fiera realizzati da Barbara Grossato, Morb – Pixel Faith, Andrea Meregalli e Pino Boresta; due sono i progetti fuori fiera con Nazario Zambaldi e Leonardo Lucchi & Livio Ninni; e due sono i premi: Premio Doc Creativity – «Gli artisti e le artiste, da sempre, sono coloro che, spinti dalla passione e dalla voglia di comunicare nelle diverse forme quello che talvolta agli occhi dei più sfugge, riescono a stupire, emozionare e trasmettere nonostante tutto», ha dichiarato Daniela Furlani, Presidente di Doc Creativity – e Premio Sustainability Art Giorgio Morandi, giunto alla IVa edizione rivolto ad artisti under 40 impegnati sul tema delle emergenze ambientali. A completare la proposta della fiera c’è anche un ricchissimo programma di talk che non lascia dubbi: BOOMing Contemporary Art Show conquista Palazzo Isolani. 

Livio Ninni, RECUMBERE. 2022

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