Camila Giorgi patteggia, Madame tira dritto

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L’avvocato della cantante, accusata di falso ideologico: “Ci sono i presupposti per il proscioglimento“. Ha chiesto il rito abbreviato anche la principale indagata, la dottoressa Daniela Grillone Tecioiu.

VICENZA – Il 13 maggio prossimo il Giudice per l’udienza preliminare Antonella Crea deciderà se rinviare o meno a giudizio l’ex tennista Camila Giorgi, 33 anni, e la cantante Francesca Calearo, 25 anni, in arte Madame, nell’ambito della maxi inchiesta sulle false vaccinazioni contro il Covid per ottenere il Green-pass. L’udienza in cui si doveva decidere se mandare a processo o no tutti i 25 indagati, accusati a vario titolo per i reati di falso ideologico, corruzione e peculato, è stata infatti rinviata. Il 13 maggio il Pm Gianni Pipeschi parlerà nel merito degli imputati che hanno chiesto il rito abbreviato e il patteggiamento, mentre lo stesso Gup deciderà sul rinvio a giudizio di chi non ha optato per un rito alternativo.

Camilla Giorgi

Giorgi e Madame, entrambe accusate di falso ideologico, hanno scelto due vie diverse: la prima dovrebbe decidere per il rito abbreviato con conseguente sconto di pena mentre la seconda tira dritta verso il dibattimento. Il difensore della cantante di Creazzo, avvocato Enrico Mario Ambrosetti, spiega la posizione della sua assistita:” Ci sono i presupposti perché Madame venga prosciolta da ogni accusa – dice il penalista – È possibile che il proscioglimento avvenga già in sede di udienza preliminare ma in ogni caso rimaniamo dell’idea di non optare per altre strade, a differenza di altri”.

La giovane cantante è stata l’unica tra gli indagati ad ammettere di non essersi vaccinata. Tale volontà, scriveva Madame sui social, era scaturita dall’atteggiamento dei genitori, timorosi dei medici e della medicina convenzionale: “Sono nata e cresciuta in una famiglia che per vari motivi ha iniziato a dubitare dei medici e delle misure della medicina tradizionaleriferiva l’artista – spingendosi su ricerche alternative. In effetti non solo non ho eseguito prontamente il vaccino del Covid, ma non ho altri vaccini”. Dopo alcuni mesi, però, la cantante raccontava di essersi sottoposta alla profilassi obbligatoria. L’inchiesta, condotta dalla Mobile vicentina su segnalazione della locale Ulss 8 Berica, era iniziata nel 2021 ed è stata incentrata sulle presunte false vaccinazioni operate dalla principale indagata, Daniela Grillone Tecioiu, medico, nel cui ambulatorio si sarebbe consumato il fattaccio. La dottoressa, che tramite l’avvocato Fernando Cogolato avrebbe scelto il rito abbreviato con 2 anni di reclusione, pena sospesa, dovrà rispondere di  falso ideologico, corruzione e peculato.

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Francesca Calearo in arte Madame

A proporre lo stesso rito alternativo sono stati Andrea Giacoppo, compagno della Grillone Tecioiu, difeso dall’avvocato Fausto Taras, accusato di avere aiutato la professionista al buon funzionamento del sistema truffaldino. Poi ci sono altri tre camici bianchi indagati per aver contribuito alle false vaccinazioni e una paziente che è sospettata di aver pagato 100 euro alla dottoressa nel suo ambulatorio e poi fatturati come una “seduta di ozonoterapia” sempre per ottenere il rilascio del Green pass. Al patteggiamento hanno aderito anche altri quattro indagati. Prossimamente si conoscerà anche l’orientamento del Gup in merito ad un altro medico, il nefrologo Erich Volker Goepel, difeso dall’avvocato Massimo Malipiero, che avrebbe fatto finta di vaccinare i suoi pazienti nel suo studio sanitario di Fara Vicentino. Il professionista, tre anni fa, era finito ai domiciliari, come la collega Grillone Tecioiu, con l’accusa di falso ideologico e peculato ma al momento pare non abbia avanzato proposte al giudicante.

Daniela Grillone Tecioiu

Il patteggiamento è stato richiesto da Leandro Giorgi, familiare della tennista, che tramite il suo legale ha richiesto di patteggiare sei mesi di carcere. L’avvocato Paolo Zanetti, che difende la segretaria della dottoressa Grillone Tecioiu, ha avanzato la medesima proposta per la propria assistita. All’epoca dei fatti gli ispettori dell’Unità sanitaria locale n. 8 si erano insospettiti per alcune anomalie sui quantitativi di fiale consegnati alla dottoressa Grillone Tecioiu e al collega Volker Goepel. Da qui la scoperta delle vaccinazioni farlocche che permettevano a fronte di un pagamento di 100 euro di ottenere il tanto sospirato Pass verde che permetteva di muoversi nei periodi di restrizione. Anche a Treviso è accaduta la stessa cosa:  42 persone, il prossimo 12 marzo, dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata ad ottenere Green-pass con false vaccinazioni. Indagati medici, funzionari, ed anche l’ex prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu.



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