Tutti conoscono la Valpolicella e i suoi vini, ma la Valpantena – una delle tre sottozone che la compongono – non ha la stessa notorietà. Ci sono buoni motivi per dedicarle una gita, perché oltre alle rinomate cantine si possono trovare produttori oleari di qualità e luoghi d’interesse storico. Ecco le nostre informazioni e suggerimenti per visitarla.
Valpantena: dov’è e perché vale una visita
La Valpolicella, patria dell’Amarone, è una delle terre vinicole più note e apprezzate d’Italia, ma non tutti sanno che questa vasta area nel Veronese si suddivide in tre sottozone – Classica, Valpantena e Doc – con caratteristiche proprie che si riflettono nei vini. Ci soffermeremo sulla seconda, la più centrale, dove si produce anche olio d’oliva di pregio.
Il suo nome significa “Valle di tutti gli Dei” e secondo una leggenda il suo paesaggio collinare prealpino è stato creato grazie a un potere divino. La Valpantena si apre a Nord di Verona e a Sud dei Monti Lessini, dividendo la Valpolicella Classica dalla sua area allargata (Doc) a Oriente. Il paesaggio, dominato dai vigneti, è intervallato da boschi, ciliegi, cipressi e soprattutto uliveti, un’interessante peculiarità che fa pensare al Centro Italia, più che all’entroterra veneto.
La nascita della Rete Valpantena
Pur essendo parte di una zona di grande richiamo internazionale per gli appassionati di vino, questo territorio non è ancora stato stravolto dai flussi turistici. Valorizzata negli ultimi vent’anni – anche grazie a cantine che ne hanno rivendicato in etichetta la sottodenominazione – la Valpantena è un concentrato di eccellenze enogastronomiche e non solo. Per volontà di sei aziende locali, nel 2023 è stata costituita la Rete Valpantena, un esempio di marketing territoriale che riunisce imprese agricole, artigianali, enogastronomiche e turistiche.
Cosa assaggiare in Valpantena
Come in tutta la Valpolicella Doc, a farla da padrone sono i vitigni autoctoni a bacca rossa di Corvina, Corvinone e Rondinella, la triade basilare per Valpolicella, Ripasso e Amarone, mentre è ormai sempre più rara la Molinara. In Valpantena sono notevoli le escursioni termiche tra il giorno e la notte, come lo sono l’esposizione al sole e la presenza di una ventilazione leggera e costante dai Monti Lessini. Sul piano geologico, i suoli profondi e calcarei – in zona si estrae il pregiato marmo rosso veronese – costituiscono quella che comunemente è chiamata scaja (scaglia), poco adatta per un’agricoltura ad alta produttività ma ottima per viti e ulivi. Tutte queste peculiarità in termini enologici si traducono in sapidità, acidità e longevità, caratteristiche positive che delineano vini complessi ed eleganti. Tra i vitigni bianchi locali va menzionata la Garganega, in via di riscoperta, che nel calice dà buona freschezza e struttura.
La produzione d’olio in Valpantena: i frantoi e le aziende
Per quanto riguarda la produzione olearia, in Valpantena le varietà coltivate sono Grignano, Favarol, Frantoio e Leccino, dalle quali si ricavano oli dalla bassa acidità, con un fruttato leggero, note di freschezza, discreta intensità e colore tendente al giallo, per un’armonia di gusto che gioca sulla delicatezza, perfetta in abbinamento con il pesce. Per gli amanti dell’olio d’oliva extravergine, merita sicuramente una tappa il Frantoio Salvagno di Gazzego, attivo dal 1923, dove è possibile visitare gli impianti, degustare e acquistare. Da provare il monovarietale Col Zaccaria, ottenuto da olive Grignano, dal fruttato delicato ed erbaceo, che richiama la mandorla, il carciofo e la foglia di limone. A Grezzana si trova invece il Frantoio Redoro, un’altra realtà dalla lunga storia, che offre un’ampia gamma di prodotti e organizza visite guidate.
Formaggi, piatti, frutta e nocciole in Veneto
Degna di nota è anche la produzione di formaggi – su tutti il rinomato Monte Veronese a latte intero o d’allevo – mentre nell’ambito della frutticoltura il territorio offre ciliegie, more, fragole, lamponi, mirtilli e nocciole. Alcuni dei piatti da assaggiare nella zona: tra i primi i bigoli (con sugo d’asino e con altri condimenti tipici), il risotto al tastasàl (con carne di maiale macinata, salata e pepata) e il risotto all’Amarone. Tra i secondi: il lesso con la pearà (bollito di carne e verdure con purè di pan grattato e pepe in abbondanza) e la pastissada de cavàl (brasato di cavallo).
Grandi produttori di vini in Valpantena
Oltre alla cantina Bertani, dalla storia ultrasecolare, simbolo di eccellenza del territorio, e a Ripa della Volta, impegnata a valorizzare il territorio e la sostenibilità, la possibilità di scelta tra i produttori vinicoli è davvero ampia. Recentemente ci siamo occupati della Collina dei Ciliegi a Erbin, che unisce l’offerta vinicola all’ospitalità, per un’esperienza immersiva nel territorio. Segnaliamo anche la Cantina Lavagnoli a Pigozzo, votata alla sperimentazione e alla valorizzazione dei vecchi impianti (troverete anche la Molinara). Non solo ottimi rossi, da provare il Pigosso bianco, che sposa felicemente Garganega e Malvasia istriana. Di stile più classico ma comunque interessante è Il Canovino di Mizzole, che produce anche un’eccellente grappa di Amarone.
Cosa vedere in Valpantena: le attrazioni e i paesaggi
In Valpantena la nobiltà veronese in passato ha costruito sontuose dimore, oltre a prestigiose cantine. Tra queste, spicca Villa Arvedi a Cuzzano, la più grande della provincia, inserita nella lista dei Giardini d’Italia e sede di azienda agricola con un’importante produzione olearia. Nel patrimonio di monumenti antichi, sono da menzionare anche l’Ipogeo di Santa Maria in Stelle (chiamato comunemente “Pantheon”) e il Castello di Montorio, di origine medievale. A Bellori, nella parte alta della valle, troviamo invece l’antico mulino, recentemente restaurato, e il Baito della Contrada, precursore dei moderni caseifici sociali. Il territorio, nell’insieme, offre diverse possibilità per escursioni e attività all’aperto, in un paesaggio ricco di sentieri, boschi, sorgive e ruscelli.
Dove soggiornare in Valpantena: agriturismi e osterie
L’offerta per soggiornare si colloca spesso in una fascia medio-alta ma non mancano le strutture più accessibili, con un’ottima cucina e spesso collegate ad aziende agricole. Tra queste, possiamo citare l’agriturismo Casa Rosa di via Pradelle, ancora nel territorio comunale di Verona, circondato da uliveti e dove si allevano bovini, suini, animali da cortile e cavalli, un’altra tradizione d’eccellenza della zona. Una decina di chilometri più a Nord, a Pigozzo, l’antica Locanda Al Confin, lungo la Val Squaranto, offre un ambiente rustico e accogliente sulla rotta che porta ai Monti Lessini. Tra le osterie: Al Ritorno, La Poiana, Castel e Girasole.
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