Solo 89 secondi alla mezzanotte. L’orologio dell’Apocalisse non è mai stato così vicino alla catastrofe globale. Con le guerre dell’anno passato ancora in pieno svolgimento, il coinvolgimento sempre più importante delle grandi potenze mondiali (e nucleari) e l’incapacità di arginare il cambiamento climatico, il Bulletin of the atomic scientists fondato nel 1945 da Albert Einstein e che dal 1947 scandisce il tempo che manca a quella che potrebbe essere la fine del mondo ha deciso di spostare in avanti di un secondo le lancette del grande orologio che segna la vicinanza della Terra alla sua distruzione.
Lo scatto in avanti rispetto al record del 2024 è dovuto al fatto che le tendenze avevano già destato molte preoccupazioni lo scorso anno, ma non sono state affatto arginate “nonostante gli inequivocabili segnali di pericolo”, scrive il comitato presieduto dal fisico Daniel Holz dell’Università di Chicago e di cui fanno parte tra gli altri il Nobel per la Pace Juan Manuel Santos e il fisico Robert Socolow, professore emerito del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale all’Università di Princeton. “I leader nazionali e le società – scrive il comitato – non sono riusciti a fare ciò che è necessario per cambiare rotta. Di conseguenza spostiamo l’orologio dell’Apocalisse da 90 secondi a 89 secondi alla mezzanotte, il momento più vicino alla catastrofe. La nostra speranza è che i leader riconoscano la situazione” e “intraprendano azioni coraggiose per ridurre le minacce poste dalle armi nucleari, dal cambiamento climatico e dal potenziale abuso della scienza biologica e di una serie di tecnologie emergenti“. Spostare le lancette avanti di un secondo è, secondo i ricercatori, un “segnale forte. Poiché il mondo è già pericolosamente vicino al precipizio, lo spostamento anche di un solo secondo dovrebbe essere considerato un’indicazione di pericolo estremo“.
Nell’anno della creazione dell’orologio, quando le lancette vennero fissate a 7 minuti alla mezzanotte, il pericolo maggiore proveniva dalle armi nucleari e dalla corsa agli armamenti in atto tra Stati Uniti e Unione Sovietica, mentre nel 2024 i fisici hanno indicato tra i principali motivi di preoccupazione le guerre in Ucraina e a Gaza, il cambiamento climatico e la grande accelerazione delle tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale. È molto lontano, invece, il record positivo del 1991, quando la fine della Guerra Fredda e la firma del trattato sulla riduzione delle armi nucleari fece spostare indietro l’ora a ben 17 minuti dalla mezzanotte. Finora i fisici hanno deciso 25 aggiornamenti dell’orologio dell’Apocalisse: tra questi, solo 8 volte le lancette si sono allontanate dalla mezzanotte. L’ultima è accaduta nel 2010, quando poco prima dell’inizio dell’anno, durante la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Copenaghen, i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo concordarono di assumersi la responsabilità delle emissioni di gas serra e di limitare l’aumento della temperatura globale, mentre Russia e Stati Uniti pianificarono ulteriori riduzioni per gli arsenali nucleari. Ciò fece tornare indietro di 1 minuto le lancette, dai 5 minuti stabiliti nel 2007. L’orologio è scattato poi nuovamente in avanti nel 2012 avvicinando sempre più l’umanità al disastro planetario, fino ad arrivare ai 90 secondi fissati nel 2023.
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