“Nessun dubbio sullo svolgimento della serata”

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Il primo cittadino assicura: “Tutto talmente chiaro che c’è una richiesta di archiviazione”. E spunta un terzo testimone

FASANO – È andata in onda ieri sera, su Italia Uno durante il programma “Le Iene”, la seconda puntata del servizio di inchiesta giornalistica relativa alla morte della giornalista Patrizia Nettis, ex responsabile della comunicazione istituzionale del Comune di Fasano, trovata priva di vita nella sua abitazione nel centro storico cittadino il 29 giugno 2023.

I genitori della giornalista, la cui morte fu da subito bollata come suicidio, non credono alla versione ribadita dalla Procura di Brindisi (che per l’indagine in corso per istigazione al suicidio a carico dell’imprenditore fasanese Riccardo Argento, unico indagato, ha già richiesto l’archiviazione) secondo cui Patrizia si sarebbe tolta la vita impiccandosi. Restano invece fermamente convinti che quella notte sia accaduto altro e premono affinché “chi sa parli” rivolgendo, come hanno più volte fatto, un appello a possibili testimoni dell’ultima notte della Nettis.

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Durante il servizio è stato ascoltato un uomo (un vicino di casa), mai ascoltato prima dagli inquirenti, che rappresenterebbe un nuovo testimone della vicenda: l’uomo ha raccontato che nei momenti prima che Patrizia si sarebbe tolta la vita “un uomo entrava e usciva almeno cinque volte dal portone e le chiavi ce le aveva perché non suonava (…) sempre discutendo ad alta voce, mai sentita la voce di lei (…) e l’unica frase che gli ho sentito esprimere è “basta sono stanco delle tue sceneggiate” verso le 2 inoltrate”. “Quindi alle 2.20 Patrizia era ancora viva?” replica il giornalista: “Ma sicuramente!” risponde l’intervistato che conclude “io mi sarò addormentato verso le tre meno un quarto (…) per me c’è una terza persona”.

Durante il servizio, in cui viene ribadito lo scambio di messaggi tra l’imprenditore Argento (indagato per il reato di istigazione al suicidio, per il quale la Procura ha già chiesto l’archiviazione) e il sindaco Zaccaria (sentito dagli inquirenti come persona informata, mai indagato), si sottolinea l’avvenuta cancellazione di più messaggi sulla chat di quella notte: messaggi in cui i genitori della Nettis si continuano chiedere cosa potesse esserci e perché sono stati cancellati.

Dapprima è stato raggiunto l’imprenditore al telefono da parte del giornalista Max Andreetta: Argento non ha inteso rilasciare dichiarazioni e il suo legale, l’avvocato Marcello Zizzi, ha inviato una nota alla redazione del programma “Le Iene” in cui si legge quanto segue. “Allo stato – precisa la missiva – non si ritiene opportuno rilasciare alcuna intervista atteso, tra l’altro, che il procedimento penale è tuttora pendente. Si rammenta, infatti, che la pubblica accusa ha richiesto l’archiviazione del procedimento penale a carico del mio assistito e che è stata fissata udienza dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Brindisi il quale, in tale sede, si pronuncerà su detta richiesta e sull’opposizione presentata dagli eredi della vittima. Pertanto, al momento, non vi è null’altro da aggiungere (…) Il sig. Argento Riccardo è rimasto molto turbato ed affranto dal decesso della sig.na Nettis e dal fatto che sia stato avviato un procedimento penale nei suoi confronti per fatti in relazione ai quali si ritiene assolutamente innocente”.

A seguire il giornalista ha intercettato anche il sindaco Francesco Zaccaria che, all’uscita di un bar in centro a Fasano, ha rivolto alcune risposte all’inviato del programma “Le Iene”. 

“Voi all’una vi siete incontrati con il signor Argento e avete discusso in maniera animata di quello che stava succedendo…” dichiara il giornalista.

“No, assolutamente no”, replica il sindaco Zaccaria, lasciando intendere che la discussione sia stata pacifica.

“Guardi è tutto talmente chiaro e tranquillo – hq evidenziato Zaccaria – che infatti la magistratura ha proposto l’archiviazione e adesso si attende l’esito”.

Il giornalista chiede al sindaco se subito dopo la morte di Patrizia ha informato i Carabinieri del tenore dei 400 messaggi scambiati con l’imprenditore e il primo cittadino conferma con un “assolutamente sì, i Carabinieri sanno tutto e la situazione è nota in ogni suo dettaglio”. 

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Allora il giornalista chiede al sindaco come mai avrebbe cancellato le foto provenienti dalla chat con l’imprenditore. “Quali foto?” replica dapprima Zaccaria… “lei le ha cancellate dal telefono” insiste Andreetta. “Questa cosa non credo perché i Carabinieri conoscono ogni dettaglio di tutti i telefoni d’Italia”. “Questa cosa non è importante perchè erano foto irrilevanti….” ha ribattuto Zaccaria al giornalista che gli ha chiesto nuovamente come mai avesse cancellato le foto (domanda postagli anche dagli inquirenti in sede di interrogatorio) e gli ha chiesto anche se avesse le chiavi di casa di Patrizia. “Non avevo le chiavi – ha concluso il sindaco -. Non ci sono dubbi sullo svolgimento della serata. Nulla, non è successo nulla rispetto a quello che io avrei potuto fare. Io non ho contribuito, questo volevo dire”.



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