Di Max Del Papa, ilgiornaleditalia.it
La pervicacia degli idioti è disarmante. Scrivo un pezzo sui segreti di salute di Sinner e subito lo stupido da social: “Ah, lui vince il torneo e tu parli di punture?”. Stupido e analfabeta: io non ho scritto che Sinner indulge al doping (anzi l’ho escluso espressamente), ho sostenuto che anche lui sui vaccini con eventuali effetti avversi è reticente perché se no il paradiso dei duemila sponsor, banche e gelatini, telecomunicazioni e friggitrici, orologi, assorbenti e qualsiasi cosa venduta all’uomo, gliela fanno pagare e i soldi non bastano mai neanche a uno che guadagna 40 milioni l’anno. È incredibile la rimozione forzata dei cretini e di quelli in malafede ancora oggi che la strage è conclamata e tutte le spiegazioni di comodo sono spazzate via. Sempre sui social non mancano gli ossessionati che elencano i caduti misteriosi, sembra non facciano altro nella vita, ogni contenuto una Spoon River. Ossessi, ma fanno un lavoro prezioso che l’informazione si guarda bene dal fare: ogni giorno trenta, quaranta morti stecchiti e non sono inventati, sono tutti presi da ritagli, schermate di giornale, morti veri, certificati. La strage diffusa, colossale che c’è ma non c’è perché le vittime non vengono messe insieme, restano coriandoli di apparente casualità. Mentre se li consideri in blocco sono la conferma di un orrore da ergastolo in tutte le nostre istituzioni dalle somme alle infime. Trenta, quaranta ogni giorno per limitarsi a quelli di cui si viene a sapere. La strage che non c’è ma, se la ricomponi nelle sue tessere, c’è perché quaranta per trecentosessantacinque fa quattordicimilaseicento funerali l’anno per dire solo di quelli che si sanno e non degli altri dei cancri turbo o in progresso, dei linfomi indolenti come il mio, di altre cause che sono tantissime, di quelli che si ammalano e restano malati che sono molti di più, adesso l’esplosione delle cardiopatie, dei tumori al seno, del Parkinson. Fatti i conti, a spanne, arriviamo a qualche centinaio di migliaia di decessi o malati gravi l’anno. Non è un Olocausto? Ma l’informazione si sfinisce a cercare cause improbabili, dalla ciclicità degli umani morbi ai cambiamenti climatici, oppure non ne parla affatto, fa finta di niente, lascia tutto nel mistero bugiardo della causa ignota ed improvvisa che è come dire il caos.
Credo di essere l’unico a parlare di questa strage non solo come commentatore ma principalmente come malato: riscontrando una ferrea serrata degli spazi oggi più di due o tre anni fa. Più la gente si ammala e muore e meno ti chiamano a spiegare, a informare, più la moria è evidente e più il serrate le fila delle istituzioni pubbliche, degli enti locali funziona, si è ricompattato, se fai un incontro scattano i boicottaggi, le minacce in stile mafioso, chiamate quello stronzo e con le nostre sovvenzioni avete chiuso. Oppure vai a parlare ai convertiti che però si aspettano lunghi giri che partono dai vaccini e arrivano agli accenti mistici e misterici, ai complottismi più sfrenati. Non una sorpresa, ma va preso atto che l’operazione fumogena sta funzionando bene, più la strage cresce e meno se ne parla. Del resto, se nella sinistra giallorossa di Conte e Speranza, di Draghi e Mattarella hanno ottime ragioni per far calare la nebbia, non è che a destra sembrino meglio intenzionati: piccolo cabotaggio, il fumo negli occhi della commissione Covid, di cui quasi nessuno parla, e la coltre di silenzio su tutto.
“Ma che? Sinner vince e tu insinui?”. No, io non insinuo, io dico apertamente che chi ragiona così è un imbecille che neanche pratica il machiavellismo d’accatto, è solo penoso. Vincere l’unica cosa che conta, che mette tutto a posto e chiude le bocche! Una logica peggio che strampalata, una totale mancanza di connessione, ma alla gente va bene così. Del resto che Sinner “tenga” i telegiornali con aperture di un quarto d’ora, “e adesso voltiamo pagina, parliamo dei bombardamenti su Gaza”, non è un caso, serve alla propaganda in negativo, esaltare per non domandare, gonfiare per continuare col pesce in barile. Questo ragazzo, sicuramente fuoriclasse, avviato a diventare il più forte tennista di tutti i tempi, per di più perfetto, educato, cavalleresco, è trattato alla stregua di un Gesù Cristo, tra un po’ diranno che fa miracoli, che resuscita i morti, lo manderanno ambasciatore, tra uno sponsor bancario e l’altro lo proporranno alla politica, al governo. Così finisce suo malgrado per generare insofferenza, anche per effetto della continua giaculatoria dei Panatta che ripetono sempre la stessa cosa, è il più grande di tutti, mai nessuno come lui, è un alieno, è un marziano, è un santo. Fortuna che il giovane favoloso tirolese, da sparapalline qual è, pensa solo ad allenarsi, vincere e incassare, è catafratto a tutto, ad ogni lusinga, fatti salvi gli sponsor. Ma non è colpa sua. Se si mette a tremare, a sbavare e lo portano via e dopo un quarto d’ora torna, risorto come per automiracolo, o due domande te le fai oppure ti accontenti del fatto che vince sempre. Ed è questo che deve passare, la propaganda non è fine a se stessa, per il solito servilismo innato degli scriba o per le ragioni commerciali della pubblicità, è orientata al dire per non dire, a esaltare per coprire. Intanto ogni giorno 40 nuovi morti senza contare gli invalidi e i malati cronici, ma restano sparpagliati e, finché nessuno li mette insieme, il riquadro patetico di un quotidiano locale, “era così gentile, mancherà a tutti”, male non fa.
Di Max Del Papa, ilgiornaleditalia.it
Max Del Papa. Giornalista dal 1992, si divide tra le Marche e Milano. Ultimi libri: “Vale Tutto” e “Eurostyle” (2023, autoprodotti) sullo Stato autoritario e l’Unione Europea più strega che matrigna.
27.01.2025
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