Polonia, nuova campagna di reclutamento per paura della minaccia russa:. «Combattere anche a costo della vita»

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La Polonia intensifica le misure di preparazione a fronte dei crescenti timori di una possibile aggressione da parte della Russia. Per rafforzare la difesa, Varsavia ha lanciato una nuova campagna di reclutamento, mirata a incrementare il numero di soldati nell’esercito.

L’iniziativa, denominata “Vacanze con l’esercito“, prevede un programma di addestramento di base della durata di 28 giorni, rivolto ai giovani di età superiore ai 18 anni, molti dei quali neolaureati. Il governo polacco ha reso noto che i partecipanti al corso riceveranno una compensazione economica di 6000 zloty, circa 1.400 euro.

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Il timore dell’aggressione russa

La Polonia, con un esercito attualmente composto da 198.000 soldati, sta cercando di rafforzare le sue forze armate a fronte dei crescenti timori legati alla minaccia russa. L’aggressione dell’Ucraina da parte di Mosca, iniziata nel febbraio 2022, ha sollevato preoccupazioni in tutta Europa, e in particolare nei Paesi che un tempo facevano parte del blocco sovietico. La paura che il presidente Vladimir Putin possa cercare di espandere la sua influenza o addirittura invadere altri Paesi vicini ha spinto Varsavia a prendere misure drastiche per prepararsi a un’eventuale escalation.

La crescente ansia ha reso necessario un potenziamento della capacità difensiva polacca, cercando di garantire che la nazione sia pronta a rispondere in caso di attacco.

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Il programma di reclutamento, che si svolge in 70 località della Polonia, ha ricevuto una risposta straordinariamente positiva da parte della popolazione. Più di 11.000 persone si sono iscritte, superando di gran lunga l’obiettivo iniziale di 10.000. Questo grande afflusso di volontari dimostra quanto sia diffuso il senso di urgenza e il desiderio di difendere la nazione, in un momento in cui la minaccia percepita sembra imminente.

Volontari giurano fedeltà al Paese «a costo della vita» 

Il portavoce del Ministero della Difesa, il maggiore Michal Tomczyk, ha sottolineato che «la Polonia non affrontava una minaccia di questo tipo dalla Seconda Guerra Mondiale». Al termine del programma, i partecipanti saranno chiamati a giurare fedeltà alla Polonia, assumendosi un impegno che va oltre la semplice adesione a una causa: «anche a costo della vita», sottolineando la serietà con cui la Polonia si sta preparando a difendere la propria sovranità. I partecipanti potranno scegliere di entrare nelle forze armate professionali, nelle Forze di Difesa Territoriale, o essere messi in riserva, contribuendo in questo modo a una difesa nazionale che risponde a una minaccia sempre più tangibile. Il colonnello Pawel Galazka, comandante del 18esimo Reggimento Logistico di Lomza, ha aggiunto che «tutti sono consapevoli della minaccia proveniente da est», confermando che la consapevolezza della situazione attuale è radicata nella popolazione e nell’esercito.

Missili vaganti e guerra ibrida

L’annessione illegale della Crimea da parte della Russia nel 2014 ha scosso l’equilibrio geopolitico della regione, ma l’invasione su larga scala dell’Ucraina nel 2022 ha innescato una trasformazione radicale nella sicurezza europea. La minaccia russa ha spinto Paesi da sempre neutrali, come Svezia e Finlandia, a fare un passo deciso verso la Nato, rinunciando alla loro neutralità storica. Altri Stati stanno invece riflettendo sulla necessità di introdurre la coscrizione obbligatoria per potenziare le loro difese. La Danimarca, ad esempio, ha annunciato l’intenzione di estendere l’arruolamento anche alle donne.

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In Polonia, un membro attivo della Nato e dell’Unione Europea, la paura di un possibile attacco russo è particolarmente palpabile. La situazione si è fatta ancor più concreta quando missili russi vaganti hanno colpito il territorio polacco, aumentando le preoccupazioni sulla vulnerabilità del Paese. Il confine con la Bielorussia, che è alleata della Russia, ha visto un afflusso continuo di migranti, molti dei quali sono stati coinvolti in episodi violenti. Varsavia accusa la Russia e la Bielorussia di orchestrare questa pressione migratoria come parte di una guerra ibrida contro l’Occidente, cercando di destabilizzare i Paesi vicini con una combinazione di conflitto militare e azioni indirette. 

La minaccia all’enclave di Kaliningrad e alle testate nucleari

Le minacce russe contro la Polonia si sono intensificate negli ultimi anni, con funzionari di alto livello come Dmitry Medvedev, ex presidente e alleato di Vladimir Putin, che ha definito la Polonia un «pericoloso nemico». Un’altra fonte di preoccupazione per Varsavia è la vicina enclave russa di Kaliningrad, che si trova lungo il confine settentrionale polacco. La Polonia teme che la Russia possa stazionare nel territorio circa cento testate nucleari tattiche, alimentando le preoccupazioni per la sicurezza nazionale.

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