Sanità: scontro in Regione sul Punto di primo intervento di Amelia. «Declassato». «No, è uguale a prima»


Questione di numeri. Che portano ad un ‘declassamento’ da Punto di primo intervento (Ppi) di Amelia a Presidio di assistenza territoriale (Pat). Per la Regione Umbria – in particolare la presidente Stefania Proietti – personale impiegato e servizi resteranno inalterati, e la modifica sarà solo per ‘rispettare la legge’. Per l’ex sindaco di Amelia Laura Pernazza, oggi consigliere regionale di Forza Italia, si tratta di una ‘retrocessione’ senza se e senza ma, decisa dal nuovo corso della Regione. La polemica in tema sanitario, con le elezioni comunali per il nuovo primo cittadino di Amelia in vista, è servita.

L’interrogazione di Laura Pernazza

Nella sua interrogazione, durante il question time di martedì, Pernazza ha chiesto alla presidente Proietti – che ha tenuto per sé la delega alla sanità/salute – «quali siano gli intendimenti circa il mantenimento del Ppi all’ospedale Usl2 ‘Santa Maria dei Laici’ di Amelia fino alla realizzazione del nuovo ospedale di Narni-Amelia». «Con specifica deliberazione della giunta regionale (numero 1399 del 28 dicembre 2023) – ha spiegato Pernazza – è stata disposta la disattivazione formale della postazione di pronto soccorso dell’ospedale di Amelia anche se, nei fatti, la stessa era già stata depotenziata in modo significativo dai precedenti governi regionali. Si ricorda che presso l’ospedale di Amelia è attivo un Ppi per il trattamento dei pazienti con patologie non critiche, di natura traumatica e non. In caso di accesso di pazienti in condizioni critiche è prevista la loro stabilizzazione e il trasferimento all’ospedale più idoneo in analogia con quanto accade per il paziente soccorso sul territorio. Una nota del direttore della Direzione salute e welfare della Regione (11 gennaio 2024) indirizzata al Comune di Amelia ha confermato che sarebbe rimasto attivo il Ppi territoriale per 12 ore al giorno, fino alla realizzazione del nuovo ospedale comprensoriale di Narni-Amelia. La presenza di un Ppi presso l’ospedale di Amelia è importante per i cittadini di tutto il territorio amerino, considerato il bacino di utenti che sarebbero costretti a recarsi all’ospedale di Narni o, ancora peggio, all’ospedale di Terni che risulta già avere un afflusso di utenti ai limiti delle proprie capacità, così come ampiamente riportato nella stampa locale in questi giorni. Questa interrogazione è diventata indispensabile dopo che ci è stata comunicata, il 31 dicembre per il 1° gennaio, una chiusura a singhiozzo del servizio e l’amministrazione comunale di Amelia ha prontamente comunicato al direttore della Usl2 l’impossibilità di sopprimere, senza un congruo preavviso ai cittadini, la suddetta organizzazione del servizio».

La risposta della presidente Stefania Proietti

La presidente della Regione Stefania Proietti ha risposto che: «Con delibera della giunta del 2022, quello di Amelia viene trasformato da ospedale per acuti ad ospedale per post acuti con una unità operativa di riabilitazione intensiva e come ospedale di comunità intra ospedaliero. Per questa caratteristica è stato disattivato il pronto soccorso, la cui connotazione è possibile solo negli ospedali per acuti la cui organizzazione è configurata per livelli gerarchici di complessità. Nel corso del 2024 è stato mantenuto un Ppi territoriale h12. Il Ppi come questo prevede almeno 6 mila accessi l’anno. Possono però essere organizzati Ppi anche per esigenze temporanee oppure organizzati punti di Presidio ed assistenza territoriale (Pat). Sono stati analizzati i dati di afflusso di Amelia dal 2019 al 2024 stratificati per codici, dal rosso al bianco. Nel 2024 si sono registrati 2.415 accessi di cui 4 in codice rosso, 60 arancione, 345 azzurro, 1.637 verde, 369 bianco. Nel 2023 sono stati 1.758, nel 2022 si sono registrati 862, nel 2021 2.162, nel 2020 1.465 accessi. Nel 2019 sono stati 4.546 con un punto di primo soccorso diverso. In base agli esiti, i pazienti che accedono a questa struttura ricevono un trattamento ambulatoriale immediato e quindi con dimissioni a domicilio o in strutture ambulatoriali. Mentre in caso di ricovero i pazienti vengono inviati in altro ospedale. La nostra intenzione è che, al fine di mantenere una postazione per gli accessi diretti non programmati al servizio sanitario, e alla luce da quanto previsto dall’analisi dei dati di afflusso e di attività ed anche in virtù della vigente normativa, la scelta dell’amministrazione cadrà sull’evoluzione del Ppi in Pat, che mantiene le stesse caratteristiche anche in termini di personale, ma ci permette di essere attinenti alla legge. Il Pat garantisce la presa in carico delle prestazioni ad accesso diretto non differibili ed assicura prestazioni efficaci e sicurezza delle cure definendo i requisiti minimi autorizzativi necessari alla sua autorizzazione. Il Pat è una struttura di natura territoriale operativa h12, sette giorni su sette, in grado di garantire un punto di assistenza territoriale ad accesso diretto alla popolazione per assicurare visite e prestazioni ambulatoriali non differibili quali quelle sovrapponibili a codici minori di accesso al pronto soccorso e rimane in stretto collegamento con la rete di emergenza/urgenza in caso di necessità. In sintesi, il presidio che si intende mantenere anche dopo la costruzione dell’ospedale di Narni-Amelia rappresenta l’evoluzione seconda norma del Ppi esistente consentendo di mantenere, potenziandole, le stesse attività, ma non andando in deroga alla normativa vigente».

Ed è polemica

Nella replica, Laura Pernazza ha affermato di «prendere atto del declassamento del presidio. Sono curiosa di sapere come reagiranno gli esponenti del Pd amerino su questa decisione. Nel passato, nella mia veste di sindaco ho sempre interloquito con la presidente Tesei sottolineando la forte posizione per avere precisi impegni al fine di mantenere il Ppi fino alla realizzazione dell’ospedale di Narni/Amelia. L’insufficienza dei numeri di accesso sono il frutto della totale disinformazione che il centrosinistra ha portato avanti negli anni, dicendo ai cittadini che il servizio non esisteva, così che molti si sono rivolti altrove. Il servizio a singhiozzo diffonde nella cittadinanza la sensazione che lo stesso non esista e da qui la diminuzione del numero degli accessi. Se questa è la finalità della attuale amministrazione regionale, ci state riuscendo. È chiaro che tornerò convintamente su questo argomento attraverso altri atti ispettivi».

Centrodestra all’attacco

Dopo il botta e risposta in aula, arriva la presa di posizione del centrodestra in consiglio regionale, in blocco: «La presidente Stefania Proietti – affermano tutti i consiglieri di opposizione in una nota – chiude il Punto di primo intervento dell’ospedale di Amelia. Inizia lo smantellamento del sistema sanitario umbro da parte della sinistra al governo regionale. Non solo liste di attesa raddoppiate in due mesi, nonostante le promesse di azzerarle, ma anche chiusure dei servizi essenziali. Il nuovo corso della sinistra al governo della Regione Umbria parte nel peggiore dei modi, soprattutto sul tema della sanità, dove la Proietti aveva garantito miracoli in poco tempo, denigrando il lavoro fatto in passato dal centrodestra. I proclami rilanciati in campagna elettorale con il megafono sotto gli ospedali hanno avuto vita breve. Esprimiamo seria preoccupazione per quanto emerso oggi in aula nel corso dell’interrogazione del consigliere Pernazza. La presidente Proietti ha manifestato la volontà di chiudere il Ppi dell’ospedale ‘Santa Maria dei Laici’ di Amelia per trasformarlo in Presidio di assistenza territoriale (Pat) con conseguente declassamento e riduzione dei servizi al cittadino. Una presa di posizione gravissima che causerà la perdita di un punto di riferimento territoriale, oltre che di un presidio fondamentale per la comunità, creando gravi disagi ad anziani, famiglie, degenti e fasce vulnerabili della popolazione. Chiudere il Ppi di Amelia significa anche appesantire il carico di accessi verso Narni e in particolare verso Terni, il cui pronto soccorso nei giorni scorsi era già stato sottoposto a forti criticità. Segnali di allarme erano arrivati fin dal mese di dicembre scorso con la chiusura a singhiozzo del servizio che a breve diverrà definitiva. Sono bastati due mesi alla sinistra per tradire le promesse fatte ai cittadini e procedere con lo smantellamento dei servizi sanitari iniziato già in epoca Marini, quando venne decisa la chiusura del pronto soccorso di Amelia. Ci impegniamo a vigilare su questa vicenda e mobilitarci fin da subito sul territorio amerino, coinvolgendo tutta la cittadinanza a difesa dei servizi sanitari esistenti».

Stefania Proietti replica

«Basta con la strumentalizzazione della sanità pubblica – è la replica della presidente Proietti -. Nessuna chiusura del Ppi dell’ospedale di Amelia, ma anzi un suo potenziamento nel pieno rispetto della legge. L’ho spiegato con dati e riferimenti normativi precisi nel corso dell’assemblea legislativa e lo ripeto nuovamente: rispetto agli atti della precedente amministrazione regionale, citati dalla stessa consigliera Pernazza ovvero la deliberazione della giunta regionale numero 1399 del 28 dicembre 2023 e la nota della Direzione regionale salute e welfare dell’11 gennaio 2024, che prevedevano la chiusura del pronto soccorso di Amelia, la nostra amministrazione si impegna a potenziare il Ppi dell’ospedale, attivo h12 sette giorni su sette, fino all’apertura del nuovo ospedale di Narni-Amelia. Nessun disimpegno, nessuna chiusura, ma anzi massima attenzione a ripristinare quei servizi che la precedente giunta ha inequivocabilmente ridimensionato».



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