Via Francigena e Bretella Cisterna-Valmontone, per i Comitati “é ora di fermare questo scempio prima che sia troppo tardi!”

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La Via Francigena nel Sud, patrimonio storico e naturalistico di inestimabile valore, si trova ancora una volta sotto assedio. A minacciarla, a detta delle associazioni ambientalisti, è la contestatissima Bretella Cisterna-Valmontone, “opera che rischia di infliggere una ferita profonda al territorio, tra espropri, cemento e devastazione ambientale”.

Lunedì 27 gennaio 2025, una delegazione del “Gruppo dei Dodici” (composta da Giancarlo Forte, Mario D’Eramo e Corrado Bisini) ha effettuato un sopralluogo in una proprietà privata, accompagnata dal Commissario Straordinario Ing. Mallamo e da una rappresentanza della società Astral. Il nodo critico? Il punto in cui la bretella incrocia il Cammino nei pressi del Lago di Giulianello, dichiarato Monumento Naturale.

Gli esponenti di Astral, ben disposti a trovare una soluzione, hanno inizialmente proposto un ponte di legno per scavalcare la superstrada. “Un progetto inaccettabile, troppo stretto e privo di qualsiasi barriera visiva e acustica”, hanno sottolineato i membri del Gruppo. L’alternativa avanzata dal Comitato è stata una variazione del tracciato: la Francigena passerà sopra la galleria che in quel punto attraversa la collina, con l’installazione di una staccionata in legno e una schermatura vegetale con filari di ulivi e arbusti.

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Un compromesso obbligato, certo, ma che non cambia la sostanza: “Perderemo un paesaggio intonso, uno degli angoli più suggestivi della Regione Lazio. Abbiamo cercato di limitare i danni, ma resta una devastazione evitabile”.

Il giorno successivo, martedì 28 gennaio 2025, i rappresentanti del Comitato “No Bretella Cisterna-Valmontone” hanno portato le loro istanze alla VI Commissione della Regione Lazio. Il problema, però, non è solo ambientale. Oltre al Lago di Giulianello, la bretella passerà sopra il monumento che ricorda l’eccidio di Pratolungo, dove nel 1944 i nazifascisti trucidarono 12 civili inermi. “Ci siamo indignati di fronte alla risposta del Commissario Mallamo, che ha liquidato la questione suggerendo di spostarlo altrove!”, hanno dichiarato i membri del Comitato. “Ancora più grave il silenzio delle istituzioni presenti, che non hanno avuto nulla da obiettare”.

Bretella Cisterna Valmontone

Ma le contraddizioni, per gli ambientalisti, non finiscono qui e, a loro dire, i numeri della bretella sembrano cambiare ogni volta che vengono presentati. Secondo il Commissario, gli espropri riguarderebbero 950 particelle su 1.090, mentre in precedenza erano state dichiarate 1.280. Il costo? “Ora ci dicono che sarà di 850 milioni di euro, ma fino a poco fa si parlava di 1,1 miliardi! E, incredibilmente, per avere certezze dobbiamo aspettare il progetto esecutivo, previsto solo per luglio 2025!”.

Intanto, i lavori avanzano. Il cronoprogramma prevede che entro il 2025 si arrivi alla gara d’appalto e nel 2026 si avvii il cantiere. Ma su cosa, esattamente? “Si continua a navigare a vista, mentre si impongono opere faraoniche senza una reale progettualità”.

Roma-Latina: “Un’autostrada inutile e costosissima”

Parallelamente, si continua a discutere dell’altrettanto controversa autostrada a pedaggio Roma-Latina, che da decenni raccoglie critiche e proteste. Le denunce del Comitato “No Corridoio Roma-Latina” hanno portato almeno a una riduzione dei danni: il tracciato dell’autostrada da Pomezia Sud ad Aprilia Sud sarà riportato sull’area della SS148 Pontina per circa 11 km, con un risparmio stimato di 680 milioni di euro e una riduzione degli espropri.

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Eppure, nonostante le alternative più sostenibili (come l’intermodalità ferroviaria con un treno-tram complanare alla Pontina), la politica continua a spingere per il progetto originario, in perfetta coerenza con una gestione che da 20 anni ignora le richieste dei cittadini. “Invece di adeguare la Pontina in sicurezza fino a Terracina, insistono con un’autostrada inutile, costosa e devastante. E nel frattempo, gli incidenti mortali sulla ‘Pontina Killer’ aumentano di anno in anno!”.

E non è tutto. Il ministro Salvini e il presidente della Regione Lazio, Rocca, hanno incaricato il Commissario Mallamo di studiare il proseguimento dell’autostrada fino a Fondi e il collegamento dall’A12 a Tor de Cenci. Se attuato, il progetto porterebbe l’estensione totale dell’infrastruttura a 150 km, con un’impennata dei costi stratosferica e miliardaria.

I Comitati ribadiscono con fermezza la loro opposizione a questi progetti: “Facciamo appello ai cittadini e a quella parte delle istituzioni ancora responsabile e attenta al bene comune: fermiamo questo scempio prima che sia troppo tardi!”.





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