Arrampicata sportiva: il talento di Diana e quegli spazi per allenarsi a Palermo che mancano

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PALERMO. Diana Butera ha 11 anni e tre anni fa, quando ne aveva 8, vinse la sua prima competizione nazionale di arrampicata sportiva nella specialità “Boulder” fuori dalla Sicilia ad Arco di Trento. Uno degli sport cosiddetti “minori” che nella città di Palermo, in cui vive Diana, non sono sufficienti per accogliere le tante richieste. Richieste che arrivano alla società in cui si allena. Una società sportiva dilettantistica, “ScalArt”, in via Sampolo 8, che da un decennio ha allenato dei giovanissimi raggiungendo traguardi importanti in ambito nazionale. In una sala di circa 300 mq, la società offre corsi base ed avanzati grazie a uno staff di tecnici federali.

Diana Butera

“Abbiamo una squadra agonistica giovanile e partecipiamo a tutti i campionati regionali e nazionali”, racconta Giuseppe Macaluso, 54 anni, allenatore a ScalArt, frequentata da Diana Butera. “Nel 2022 abbiamo vinto il campionato italiano nella categoria giovanile con Diana Butera, nel 2023 una nostra atleta è entrata nella nazionale giovanile italiana, l’anno scorso due nostri giovani atleti si sono piazzati tra i primi dieci nel campionato italiano e altri due sono stati selezionati per la squadra nazionale giovanile.”

“In questi anni di attività abbiamo visto un incremento crescente arrivando a circa 350 iscritti solo a Palermo e ad oltre 1000 tesserati in Sicilia, continua l’allenatore che è anche responsabile in Sicilia della Federazione Nazionale di Arrampicata Sportiva. “Grazie all’inserimento della disciplina ai giochi olimpici di Tokyo 2021 abbiamo visto un continuo incremento di appassionati. In Italia ci sono circa 90.000 tesserati.”

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Allievi di ScalArt con l’allenatore Giuseppe Macaluso

Da circa due anni però per mancanza di spazi idonei, ScalArt si trova costretta a rifiutare nuovi iscritti penalizzando la sua crescita. “Uno sport tanto avvincente quanto inclusivospiega Macalusoconsiderato che da Los Angeles 2028 diventerà anche una disciplina paralimpica. Vorremmo una nuova sede che includesse anche una torre di arrampicata per la pratica delle altre due specialità chiamate ‘Lead’ e ‘Speed’.”

Non è da sottovalutare che la Sicilia per il suo clima attrae turisti e studenti da tutto il mondo che praticano questo sport durante tutto l’anno. “La nascita di un polo più grande potrebbe contribuire ad un incremento del turismo sportivo e alla possibilità di organizzare scambi giovanili internazionali aprendo anche alle scuole, chiarisce l’allenatore.

Diana Butera

Chi ha la possibilità è costretto ad allenarsi fuori dalla Sicilia. “Facciamo delle trasferte molto dispendiose. Ma andare a Milano o a Bologna è l’unico modo per dare degli stimoli importanti ai nostri allievi. Facciamo almeno una trasferta al mese, sottolinea l’allenatore.

Nel frattempo, Diana, con le sue compagne e i suoi compagni di squadra, sono appena tornati da una gara a Ragalna, ai piedi dell’Etna, dopo un allenamento a Milano. “Quasi tutte le gare regionali le facciamo tra Siracusa, Catania, Ragalna e Palermo, ma per competere a livello nazionale dobbiamo spostarci a Bergamo, ad Arco di Trento o a San Martino di Castrozza”, racconta la giovanissima atleta. Mentre, ai piedi del vulcano, ScalArt conquista l’intero podio under 13 femminile. Il tempo di gara di Diana è di 6,55 e la giovanissima promessa di arrampicata vince il primo posto.

Diana Butera a Ragalna

“Io pratico questo sport da trent’anni”, conclude l’allenatore Giuseppe Macaluso. “La palestra di ScalArt a Palermo è una scommessa che abbiamo vinto dopo che un amico francese vent’anni fa mi incoraggia ad aprire questa struttura che ad oggi fa quasi 350 iscritti. Siamo partiti da 60, ma non possiamo accoglierne altri. Gli adulti pagano il singolo ingresso e non frequentano i corsi. Alleniamo tantissimi giovani dai 6 anni in su, sono circa 60, e poi ragazzi e ragazze provenienti da Spagna e Germania che sono qui per l’Erasmus.”

Uno sport “minore”? Ma non così tanto. Nell’arrampicata sportiva non c’è limite di età. “In Sicilia dopo Palermo sono nate altre realtà soprattutto dopo i giochi olimpici di Tokyo nel 2021. Da poco una palestra a Trapani. La storica è il Cus di Catania, a cui si è aggiunta una realtà sull’Etna. C’è una realtà a Siracusa. E ne sta crescendo una nella zona di Ragusa. Fuori dalla Sicilia, in tutta Europa, c’è un grande interesse per questo sport. In Germania, in Austria e in Francia dov’è nata l’arrampicata indoor, ci sono tante palestre. A Parigi-città saranno circa 30. A Milano 12 e lavorano tutte”, spiega l’allenatore.

Allievo a ScalArt

“Non ci servono risorse economiche. Chiediamo piuttosto spazi adeguati a Palermo. Luoghi ideali come la Fiera del Mediterraneo o un palazzetto dello sport a cui poterci appoggiare. Se consideriamo che una specialità raggiunge massimo i 4,50 metri di altezza e le altre due vanno da un minimo di 10 a un massimo di 18 metri, abbiamo bisogno di ‘altezze importanti’. Considerando anche il clima potremmo adattarci all’aperto”, dice Macaluso.

ScalArt al momento si allena in una piccola struttura alla Caserma Scianna a Palermo dove pratica la specialità ‘Speed’. Qui riesce tutto l’anno ad andare, ad eccezione di quando piove. Il 23 febbraio da “ScalArt” a Palermo si gareggia per la specialità “Boulder” under 17-19 e 21. Tutti i curiosi sono invitati ad andare.

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Da Los Angeles 2028 l’arrampicata diventerà una disciplina “inclusiva”. “C’è grande attenzione dalla Federazione Nazionale sulla formazione di tecnici per il mondo paralimpico. Tornando al turismo sportivo, grazie all’arrampicata puoi esplorare le meraviglie del mondo.”

Allievo e allenatore di ScalArt



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