Champions oggi… tripletta Lautaro, suicidio Milan e Juve, brave Atalanta e Bologna

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Dinamo Zagabria-Milan 2-1

– Ancora una volta il crimine più grave di questo Milan è sottovalutare le avversarie. Sulla carta, l’undici di Cannavaro non può nemmeno legare le scarpe ai rossoneri ma tra le mura amiche i croati sono tutta un’altra bestia. A correre sono solo i giocatori della Dinamo mentre i milanisti trottano stancamente. Non è un’amichevole, gente: ci si sta giocando il passaggio diretto agli ottavi.

– Piove sempre sul bagnato. Neanche 18 minuti e il primo errore dei rossoneri costa carissimo al Milan. Proprio Gabbia, uno dei punti fermi della gestione Conceição riceve un pallone in orizzontale ma va in confusione sulla pressione dei croati, regalando palla a Baturina. Il 10 della Dinamo non si fa ripetere due volte l’invito ed uccella Maignan. Roba da chiodi.

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Dinamo Zagabria Milan Baturina gol

– Se possibile questo Milan,una volta toccato il fondo, si mette a scavare. Dopo il gol a freddo, zero reazione d’orgoglio, tanto nervosismo e parecchie proteste stupide. L’unico a provarci è il solito Fofana, che certo non è un attaccante. Il “capolavoro” lo combina Musah che si prende un giallo per un battibecco con un croato e poi “placca” Stojkovic, finendo in anticipo sotto la doccia.

– La fortuna non basta, bisogna giocare. Nonostante la Dinamo si veda annullato il 2-0 per tocco di mano, il Milan segna il pareggio con Pulisic grazie ad una papera del portiere Nevistic. L’undici di Cannavaro, però, non molla e, dopo un gol annullato per fuorigioco, torna in vantaggio con Pjaca. Il finale scialbo è la triste dimostrazione di un progetto sbagliato entrato in una crisi nera.

Inter-Monaco 3-0

– Due minuti e l’ex Juve Zakaria stende Thuram in area, mandando sul dischetto Lautaro Martinez, che occasioni del genere non se le lascia davvero scappare. L’Inter, però, non si ferma e, nonostante il vantaggio, spinge come non mai con Dimarco e Dumfries. Ancora una volta, a fare la differenza è la fame sovrannaturale dell’undici di Inzaghi.

– Cosa vuol dire avere una rosa che sa cosa vuol dire giocare partite importanti? Avere a che fare con uno come Thuram, specialmente quando è in serata, non è facile per nessuno ma spendere un giallo e un rosso nel giro di 12 minuti è roba che Tafazzi scansate proprio. I monegaschi pagano il fatto di avere troppi giovani di belle speranze in campo. La Champions non perdona.

Inter Monaco Lautaro celebrazione

– Il Monaco è in confusione totale e finisce per regalare un gol ai padroni di casa. Il portiere prima sbaglia l’uscita, poi rinvia corto, proprio dalle parti di Barella: l’azzurro ringrazia sentitamene, la oiazza in mezzo, dove Lautaro la mette dove Majecki non può proprio arrivare. Mancano ancora 84 minuti e spiccioli al triplice fischio ma questa partita ha già detto quel che doveva dire.

La fame vien mangiando, specialmente se di nome fai Lautaro e di cognome Martinez. Con un Monaco ormai rassegnato, Mkhitaryan affonda come un coltello nel burro e tira da fuori: Majecki respinge ma Lautaro si avventa come un falco e schianta la rete. Poco dopo sfiora anche il poker ma Inzaghi preferisce toglierlo per fargli riprendere fiato. Cannibale.

Juventus-Benfica 0-2

– Partenza molto grintosa della Juventus, che prova a schiacciare il Benfica che risponde in contropiede, mettendo in un certo imbarazzo la difesa bianconera. Approccio però coraggioso quello dell’undici di Thiago Motta, specialmente considerato l’orribile ripresa al Maradona.

– La Juve paga carissimo il problema fisico a Pierre Kalulu, costretto ad uscire dal campo dopo neanche un quarto d’ora. Neanche il tempo di riassestarsi che Gatti si perde completamente Pavlidis ed il greco non lascia alcuna speranza a Perin. Partita subito in salita per i bianconeri, che rischiano un’imbarcata pesante, specialmente dal punto di vista psicologico.

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Juventus Benfica Pavlidis gol

– Qualcuno mi spiega perché Perin non sia titolare fisso? Quando al 46’ rimedia al disastro di Douglas Luiz immolandosi ed impedendo a Pavlidis di segnare il 2-0, è gran parte merito suo. Non rassicurante il fatto che sia proprio l’ex portiere del Genoa ad essere il migliore in campo tra i bianconeri, ancora una volta pochissimo ispirati anche sul palcoscenico più importante.

– Come da recente tradizione, la Juve nel secondo tempo è molto più concreta di quella del primo tempo. Ora i bianconeri ci mettono grinta e un filo di rabbia, ma senza riuscire a creare chissà quante occasioni da gol. Gol non fatto, gol preso: Kokçu la mette a fil di palo e la Juve deve alzare bandiera bianca. Sconfitta davvero pesante, le cui conseguenze si faranno sentire più avanti.

Barcellona-Atalanta 2-2

– Ma quanto sono importanti le motivazioni nel calcio? Il Barcellona è già sicuro degli ottavi diretti e reduce da due vittorie splendide come quelle contro Benfica e Valencia. L’Atalanta, invece, ha da farsi perdonare un gennaio brutto assai e parte sparata, mettendo sotto gli azulgrana. Finisca come finisca, applausi per il coraggio dei bergamaschi, determinati a giocarsela sempre e con tutti.

– Gli spettatori dell’Estadi Olimpic certo non si aspettavano di veder soffrire così tanto i padroni di casa. Se il possesso palla del Barça si rende pericoloso solo con qualche fiammata del fenomeno Lamine Yamal, l’Atalanta mette in posizione di tiro prima Retegui poi De Ketelaere. Alla mezz’ora arriva anche l’1-0 grazie alla botta di Zappacosta, partito però in posizione di fuorigioco.

Barcellona Atalanta Gavi Ederson

– Proprio vero che le grandi squadre o le schianti o te la faranno pagare. Pochi minuti nella ripresa ed un mezzo errore della difesa costa carissimo alla Dea, che poco prima aveva avuto una buona occasione con De Roon. Ci pensa il ragazzino terribile Yamal che riceve palla da Raphinha, scarta Carnesecchi e deposita in fondo al sacco il pallone dell’1-0.

– Vincere o perdere conta poco per l’undici di Gasperini. Il Barça sfiora il 2-0 con Yamal e Lewandowski ma la Dea continua a creare, venendo premiata con il potente destro da fuori di Ederson sul quale Szczesny non è impeccabile. Poco importa che Araujo riporti avanti i padroni di casa, l’atteggiamento rimane lo stesso, portando al 2-2 di Pasalic. Alla fine, applausi a scena aperta per la banda del Gasp, che si dimostra in grado di battersela ad armi pari davvero con chiunque.

Sporting Lisbona-Bologna 1-1

– Il pedigree nel calcio moderno conta meno di niente. Se ne accorgono gli spettatori del José Alvalade quando, tre minuti dopo il fischio d’inizio, lo Sporting rischia di prendere un gol in contropiede. Dopo un angolo insidioso, Ferguson fa uno splendido lancio per Beukema, che fa una gran torsione e prende in pieno la traversa. Gran bel modo di salutare la Champions.

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– Cosa dire del carattere dei felsinei? Perdono Ferguson, sostituito da Moro, rischiano due volte di prendere il gol dell’1-0 ma non si scompongono più di tanto, colpendo alla prima occasione. È proprio il nuovo entrato a battere l’angolo che Beukema allunga sul primo palo: Pobega era da quelle parti e la spinge di testa in fondo al sacco. È ancora lunga, ma a Lisbona si sta vedendo il vero Bologna.

Sporting Lisbona Bologna Ndoye

– Come fa uno come Ravaglia, che in campionato stanca la panchina, a mettere parate del genere come se niente fosse? Il portiere felsineo, nel finale del primo tempo, nega la rete due volte a Harder, poi si supera sul colpo di testa ravvicinato di Hjulmand. Il prodotto della cantera bolognese gioca come se la Champions fosse il tinello di casa sua. Applausi.

– Nonostante lo Sporting abbia molto più da perdere, il Bologna continua a giocarsela anche nella ripresa, senza concedere spazi ai lusitani. Alla fine, però, un’ottima azione sulla sinistra dei nuovi entrati Quenda e Simoes fornisce un bel cross per Harder. Casale e Ravaglia non ci arrivano ma l’avanti è fortunato, in quanto la palla gli carambola sul destro per rotolare in porta. In fondo, va bene anche così.

Gli altri risultati

Bayer Leverkusen-Sparta Praga 2-0
Sturm Graz-Red Bull Lipsia 1-0
Red Bull Salisburgo-Atlético Madrid 1-4
Lille-Feyenoord 6-1
Young Boys-Stella Rossa Belgrado 0-1
Aston Villa-Celtic Glasgow 4-2
Bayern Monaco-Slovan Bratislava 3-1
Borussia Dortmund-Shakhtar Donetsk 3-1
PSV Eindhoven-Liverpool 3-2
Stoccarda-Psg 1-4
Girona-Arsenal 1-2
Stade Brestois-Real Madrid 0-2
Manchester City-Club Bruges 3-1

La classifica ed i verdetti

Qualificate agli ottavi –Liverpool 21, Barcellona 19, Arsenal 19, Inter 19, Atlético Madrid 18, Bayer Leverkusen 16, Lille 16, Aston Villa 16

Spareggi teste di serie – Atalanta 15, Borussia Dortmund 15, Real Madrid 15, Bayern Monaco 15, Milan 15, PSV Eindhoven 14, Paris Saint-Germain 13, Benfica 13

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Spareggi non teste di serie – Monaco 14, Stade Brestois 13, Feyenoord 13, Juventus 12, Celtic Glasgow 12, Sporting Lisbona 11, Club Brugge 11

Eliminate – Dinamo Zagabria 11, Stoccarda 10,

Manchester City 8, Shakhtar Donetsk 7, Bologna 6, Sturm Graz 6, Stella Rossa Belgrado 4, Sparta Praga 4, Red Bull Lipsia 3, Girona 3, Red Bull Salisburgo 3, Young Boys 0, Slovan Bratislava 0



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