Commercio Mondiale: tra ripresa e nuove incertezze

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Come evidenziato in piĆ¹ occasioni, il 2023 ha rappresentato un anno di rallentamento della domanda globale. Questo fenomeno si ĆØ manifestato in modo particolarmente significativo nei primi nove mesi dell’anno, durante i quali, per la prima volta dall’inizio della fase di espansione post-pandemica, il commercio internazionale di beni ha registrato una contrazione.
Lā€™anno appena concluso, il 2024, ha segnato progressivamente il passaggio verso la ripresa, seppur con unā€™intensitĆ  inferiore rispetto alle aspettative iniziali.


I fenomeni appena descritti appaino evidenti nella Fig.1, che riporta la serie delle variazioni trimestrali mensili delle importazioni mondiali di manufatti a prezzi costanti ā€“ serie depurata dalla dinamiche dei prezzi e di cambio – mettendo a confronto i dati raccolti e sistematizzati da ExportPlanning con quelli del Central Planning Bureau, istituto che a sua volta raccoglie ed elabora le informazioni sugli scambi internazionali di beni.

Figura 1 – Domanda mondiale in quantitĆ 

(dati CPB vs dati ExportPlanning, variazione tendenziale)

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Fonte: ExportPlanning


Entrambe le fonti permettono di documentare come il ritmo repressivo della domanda di manufatti si ĆØ gradualmente esaurito nel corso dei mesi piĆ¹ recenti, fino a invertire la tendenza a partire dal primo trimestre 2024. Tale recupero delle quantitĆ  di manufatti scambiati ha caratterizzato tutti i mesi dellā€™anno, con intensitĆ  tuttavia moderata nei mesi estivi e dinamiche di ripresa piĆ¹ robuste concentrate soprattutto nella seconda metĆ  dellā€™anno.

I dati finali per il 2024 confermano questa traiettoria: complessivamente, le pre-stime ExportPlanning testimoniano un recupero della domanda mondiale ā€“ misurata come importazioni di beni dei diversi paesi internazionali – del 2.2% rispetto al 2023.


Lā€™aspetto caratterizzante di tutte le piĆ¹ recenti congiunture attiene, tuttavia, alla biforcazione che si ĆØ registrata tra gli andamenti del commercio mondiale in termini nominali e a prezzi costanti.

Come evidenziato anche dal World Economic Outlook, lā€™economia globale sta attraversando una fase di significativo processo disinflazionistico. Il progressivo rientro dellā€™inflazione ha influenzato i prezzi delle materie prime e dei manufatti, riducendo lā€™impatto della crescita in termini di valore monetario.

La Figura 2 illustra la dinamica della domanda mondiale espressa in dollari, evidenziando come il recupero sia stato meno pronunciato in termini nominali rispetto a quanto osservato nei dati a prezzi costanti.

Figura 2 – Domanda mondiale in dollari

(dati CPB vs dati ExportPlanning, variazione tendenziale)


Fonte: ExportPlanning


In termini nominali, le pre-stime ExportPlanning segnalano una chiusura dā€™anno che si prospetta essere dellā€™ordine del 1%. Dato che appare ancora meno premiante nei valori in euro, per via dellā€™evoluzione recente dei rapporti di cambio, con un risultato 2024 del 0.5%.

Figura 3 – Domanda mondiale: dollari vs euro

(Dati ExportPlanning, variazione tendenziale)


Fonte: ExportPlanning

Conclusione


Il 2024 ha quindi sicuramente fatto segnare unā€™inversione di tendenza rispetto al rallentamento del 2023, tuttavia, il contesto macroeconomico rimane particolarmente incerto, influenzato soprattutto da fattori geopolitici e dalla lotta allā€™inflazione che non sembra ancora conclusa del tutto.

Le prospettive per il 2025 restano condizionate fortemente al destino della partita del multilateralismo e dalle scelte della nuova amministrazione Trump, dato il forte credo verso politiche commerciali protezionistiche.

Lā€™aumento delle tariffe su alcuni settori strategici, la revisione degli accordi commerciali esistenti e un approccio piĆ¹ assertivo nei confronti della Cina e dellā€™Unione Europea potrebbero creare nuove tensioni nel commercio internazionale.

Se le tensioni geopolitiche rimarranno sotto controllo e le imprese continueranno a investire in flessibilitĆ  e innovazione, il 2025 potrebbe consolidare il recupero del commercio globale, aprendo una fase di crescita sostenibile e bilanciata.



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