I chiarimenti INPS sulle 5 modifiche per tutti i tipi di pensione quest’anno. Dagli importi alle tasse

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Quali sono i chiarimenti dell’Inps sulle modifiche per le diverse tipologie di pensione quest’anno? L’Inps ha pubblicato le tabelle ufficiali sulla rivalutazione dei trattamenti per l’anno in corso, fornendo spiegazioni e chiarimenti su cosa cambierà nel corso dell’anno per i titolari degli assegni.

  • Come cambiano gli importi delle pensioni di vecchiaia e anticipate con la rivalutazione ufficiale
  • Finanziamenti e agevolazioni

    Agricoltura

     

  • E per le pensioni di reversibilità?
  • Gli aumenti delle pensioni minime
  • Le modifiche alle pensioni di invalidità e i chiarimenti
  • I chiarimenti sui conguagli e le addizionali

Come cambiano gli importi delle pensioni di vecchiaia e anticipate con la rivalutazione ufficiale

I primi chiarimenti forniti dall’Inps riguardano l’aumento degli importi dovuti alla rivalutazione annua. Con la circolare n. 23 del 28 gennaio 2025, ha confermato che dal primo gennaio 2025, le pensioni sano state adeguate sul tasso di rivalutazione dello 0,8% 

La rivalutazione è piena per le pensioni pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo (quindi fino a 2.394,44 euro lordi al mese), si ferma al 90% per gli assegni tra quattro e cinque volte il trattamento minimo e al 75% per le pensioni di importo superiore a cinque volte il trattamento minimo (2.993,06 euro lordi al mese).

Precisiamo che, come sottolineato dall’Istituto di Previdenza, per le pensioni all’estero, in convenzione internazionale, l’aumento si calcola sull’importo complessivo lordo in pagamento e pertanto sul pro-rata italiano.

E per le pensioni di reversibilità?

Per le pensioni di reversibilità spettanti ai superstiti valgono le stesse regole di calcolo e rivalutazione appena riportate per le pensioni di vecchiaia e anticipate ordinarie.

Gli aumenti delle pensioni minime

Per le pensioni minime, il cui importo era fissato a 603,40 euro per effetto dell’aumento del +0,8% dal primo gennaio 2025, considerando l’incremento del +2,2%, pari a 13,27 euro, salgono a 616,67 euro al mese.

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Le modifiche alle pensioni di invalidità e i chiarimenti

Aumentano anche le prestazioni per gli invalidi: l’Inps ha, infatti, comunicato che gli importi per le pensioni degli invalidi civili totali con sola pensione passano da 333,33 euro al mese a 336 euro. 

L’indennità di accompagnamento passa, invece, da 531,76 euro a 542,02 euro, mentre per le prestazioni ai ciechi totali over 65 o ciechi parziali over 70, l’importo mensile aumenta da 417,71 euro a 421,06 euro al mese.

I chiarimenti sui conguagli e le addizionali

La circolare dell’Inps sottolinea che quest’anno non sono previsti i conguagli delle pensioni (di vecchiaia, anticipate e di reversibilità) per la rivalutazione scorsa.

A inizio di ogni anno, le pensioni si rivalutano su un tasso provvisorio e, se quest’ultimo cambia in corso d’anno, il mese di gennaio successivo si calcolano i conguagli.

Per le pensioni 2024, l’aumento è stato del 5,4% e, non essendo aumentata nell’ultimo trimestre 2023 l’inflazione, il tasso provvisorio è diventato definitivo, per cui quest’anno non sono previsti conguagli in tal senso.

Sono, invece, previste una serie di trattenute, che si applicano su tutte le tipologie di pensione, ad eccezione di quelle di invalidità.

Innanzitutto se le ritenute erariali Irpef dell’anno 2024 sono state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito vengono recuperate nelle rate di pensione di gennaio e febbraio 2025. 

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Se il pensionato percepisce, però, un importo annuo di pensione entro i 18mila euro e i conguagli a debito risultano di importo superiore a 100 euro, le trattenute si applicano per 11 mensilità, quindi da gennaio a novembre prossimo.

Ci sono poi da considerare le addizionali Irpef, che devono essere pagate sulle pensioni 2025 (sempre escludendo le prestazioni di invalidità). Le addizionali locali, cioè l’Irpef regionale e comunale, si calcolano sui trattamenti mensili relativamente all’anno in corso, poi, l’Inps ha reso noto che da marzo a novembre 2025 si pagherà l’addizionale comunale in acconto 2025.

Lo stesso Istituto ha confermato che l’importo delle addizionali viene calcolato in base alle aliquote stabilite dalle singole Regioni e dai singoli Comuni e comunicate entro la data in cui è stata effettuata la lavorazione di rinnovo. 

 

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