Lavoro, smart working irrinunciabile per i giovani

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difficile da pignorare

 


Otto aziende su dieci sono pronte ad assumere nuove risorse nel 2025, soprattutto con contratto a tempo indeterminato, ma resta alta la difficoltà nel trovare o trattenere i talenti. E la scelta dei benefit si conferma ormai decisiva nella scelta del lavoro, insieme a progetti stimolanti, all’ambiente lavorativo e al lavoro agile, ormai irrinunciabile soprattutto per le giovani generazioni. Anche la mancanza di questi elementi rende quattro lavoratori su 10 insoddisfatti (40%), soprattutto donne e over 50, con basse prospettive di carriera e tanti (51%) pronti a cambiare lavoro nel 2025 per mancanza di opportunità future, stipendio basso (anche se in leggera crescita) e ruolo poco stimolante. L’IA non spaventa più: il 43% dei professionisti utilizza tecnologie o strumenti di IA Generativa (nel 2023 era il 20%) e molti la vedono come un’opportunità.

E’ uno spaccato del report annuale Hays Salary Guide 2025 che ha l’obiettivo di monitorare i principali trend del mercato del lavoro in Italia per l’anno 2024 e le aspettative per il 2025. L’indagine è stata condotta su un campione di circa mille intervistati tra colletti bianchi e aziende.

La carenza di competenze e la difficoltà a trattenere il personale ostacolo alla crescita delle imprese

Nel 2024 quasi 6 aziende su 10 hanno dichiarato di aver aumentato il proprio organico e per il 2025 più di 8 su 10 hanno intenzione di assumere soprattutto figure con contratto a tempo indeterminato (68%).

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

In questo contesto positivo le imprese devono però scontrarsi con alcune criticità che limitano il raggiungimento dei loro obiettivi strategici, tra cui la carenza di competenze (per il 15%) e la difficoltà a trattenere il personale, indicata dal 19% degli imprenditori e manager.

La figura più difficile da ricoprire è senza dubbio il livello intermedio (per il 57% delle aziende), mentre a livello generale le aziende indicano come cause principali della carenza di competenze la mancanza di formazione e di sviluppo professionale (39%), il calo di professionisti che entrano nel mercato del lavoro nel loro settore (36%) e i bassi livelli retributivi (34%).

Come si stanno organizzando le imprese? Per superare questi ostacoli, nel 2025 ben l’85% delle aziende è pronta a investire in ambito HR con programmi di formazione per i dipendenti (41%), adottando misure per trattenere i talenti (40%) e adattando le proprie strutture organizzative (31%).

Quattro lavoratori su 10 insoddisfatti del proprio lavoro

Nel 2024, 6 lavoratori su 10 si ritengono soddisfatti, in linea con lo scorso anno, anche se i totalmente felici rappresentano solo una minima parte (l’8%). Dall’altro lato, però, ci sono 4 lavoratori su 10 che vivono una situazione di «malessere». Un esercito composto da milioni di lavoratori (per lo più donne e over 50) pronto a trovare strade alternative. Per il 2025 ben il 51% prevede di lasciare la propria società per un’altra (47%) o per mettersi in proprio (4%), soprattutto per mancanza di opportunità future (per il 44%), stipendio basso (43%), ruolo poco stimolante (32%) e c’è anche chi indica tra le cause il proprio manager (19%).

In aggiunta, più della metà del campione è convinto che all’interno della propria azienda non ci sia una reale possibilità di poter crescere. I più critici sono gli over 50 (74%), «quasi» rassegnati e che vedono come unica ancora di salvezza il cambio di lavoro.

I fattori più importanti quando si considera un nuovo lavoro

Per i lavoratori la retribuzione è importante, ma quando si considera un nuovo lavoro non è l’unico aspetto. Rispetto allo scorso anno il pacchetto benefit diventa in assoluto il più apprezzato, indicato da ben il 49% degli intervistati. Seguono i ruoli e i progetti stimolanti (43%), un ambiente lavorativo adeguato (43%), lo smart working (42%) e la crescita professionale (38%).

Le aziende hanno capito l’importanza dei benefit come strumento HR, tanto da diventare il fattore più importante per attrarre e trattenere il personale (per il 61% delle imprese), molto più delle iniziative di sviluppo della carriera.

Quali benefit ricevono i lavoratori e quali sono i più apprezzati?

Attualmente quasi 7 professionisti su 10 hanno dichiarato di ricevere dei benefit che riguardano principalmente i buoni pasto, lavoro flessibile, assicurazione sanitaria o copertura medica privata. Ma quali sono i più apprezzati? Ai primi posti troviamo lo smart working (per il 53%), l’auto aziendale (46%) e l’assicurazione sanitaria o copertura medica privata (35%). Da notare come per i giovani e le donne è più importante il lavoro agile, mentre gli over 50 puntano all’auto aziendale.

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Nel 2024 aumentano le retribuzioni a livello generale (+3,7% sul 2023)

Nel 2024, lo stipendio medio annuo lordo (RAL) dei colletti bianchi, secondo un’analisi condotta da Hays Italia, si attesta intorno ai 56.000 €, registrando un aumento del 3,7% rispetto al 2023. I compensi variano significativamente a seconda delle posizioni: Junior/Specialist (35.000 €), Senior Specialist/Coordinator (58.000 €), Manager (70.000 €), Director (78.000 €) e C-Level (98.000 €). Tra i settori più remunerativi troviamo Life Sciences con una RAL media di circa € 71.700 e Banking con una RAL media di circa € 69.800.

Seppure i dati a livello generale siano in leggera crescita, secondo molti lavoratori (57%) l’attuale stipendio non è adeguato alle responsabilità che ricoprono e oltre 4 professionisti su 10 (43%) continuano a essere insoddisfatti della propria situazione economica. Nel 2024, infatti, più della metà del campione intervistato non ha ricevuto alcun aumento retributivo e per il 2025 il 63% non si aspetta un incremento. I più fortunati, invece, hanno visto crescere la busta paga principalmente perché hanno cambiato lavoro (per il 32%), solo il 21% per prestazioni individuali e il 20% per promozioni. Un messaggio ben compreso dai lavoratori: per guadagnare di più si deve cambiare azienda. 



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