Lo rende noto la difesa dell’influencer. Il decreto di citazione diretta è stato notificato stamane ai legali. “Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza”, commenta Ferragni
Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa aggravata nella vicenda del Pandoro e delle uova di Pasqua. Il provvedimento è di settembre ma la Procura di Milano lo ha notificato stamattina con citazione diretta agli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. Lo ha reso noto la difesa dell’influencer.
“Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza”. Chiara Ferragni commenta così, in una nota, la decisione della Procura di Milano di rinviarla a giudizio, con citazione diretta, per il caso dei pandori e delle uova di cioccolato.
Qualche ora più tardi è tornata sull’argomento con un lungo post, in cui ha parlato anche di Fedez all’indomani delle notizie sui presunti tradimenti dell’ex marito (qui tutta la ricostruzione). “Ho scelto il silenzio in questi mesi per cercare di tutelare me e la mia famiglia su due questioni che mi hanno profondamente segnata: da una parte quella lavorativa, per la quale farò tutto ciò che è in mio potere per far valere le mie ragioni e dimostrare la mia innocenza, e dall’altra quella privata, su cui, ora, non riesco più a restare in silenzio. Ho vissuto 7 anni di relazione in cui ho amato come amo io, senza freni e con tutta me stessa”, ha scritto.
Le indagini
La richiesta della procura, firmata dall’aggiunto Eugenio Fusco e il pm Cristian Barilli, riguarda anche gli altri indagati. Oltre che l’imprenditrice digitale, anche l’ex braccio destro Fabio Damato, la manager Alessandra Balocco e l’imprenditore Francesco Cannillo devono rispondere dei reati di “truffa continuata e aggravata” in relazione alle operazioni commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni’ (Natale 2022) e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate” (Pasqua 2021 e 2022)’.
Le indagini chiuse dalla procura lo scorso ottobre, “hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni” volte a indurre “in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche”. Chiara Ferragni avrebbe ingannato i consumatori e avrebbe ottenuto, tramite le due campagne commerciali, un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili “dal ritorno di immagine”. In particolare, le contestazioni relative alla truffa continuata e aggravata (dall’uso del mezzo informatico) riguardano due operazioni commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni’ (Natale 2022) e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) finite nel mirino dell’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) e di più procure con la competenza infine assegnata a Milano.
L’operazione ‘Balocco’ avrebbe indotto “in errore un numero imprecisato di acquirenti” convinti che con il proprio acquisto Pink (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. L’accordo, invece, si è rivelato ben diverso, per la procura: le società Ferragni hanno incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l’iniziativa benefica per la quale la società Balocco aveva destinato 50mila euro a favore dell’ospedale, indipendentemente dalle vendite che si sono attestate ad “almeno 362.577” pandori Balocco Pink Christmas. La procura, nella chiusura indagine, non quantifica per la società l’ingiusto profitto, ma se si calcola la differenza fra i due prezzi e lo si moltiplica per le vendite la somma supera i 2 milioni di euro.
A fine dicembre Ferragni aveva raggiunto l’accordo con il Codacons per il risarcimento ai consumatori con 200 mila euro da versare in beneficenza. Ma la soluzione giudiziaria non ha avuto esito positivo e la procura ha deciso di non riconsiderare le accuse
Approfondimento
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La nota di Balocco
Il collegio di difesa di Alessandra Balocco, guidato dagli avvocati Alessandra Bono e Alessandro Pistochini, appresa la notizia del decreto di citazione a giudizio, si dichiara profondamente stupito e amareggiato in merito alla scelta della Procura di Milano di devolvere al Giudice del dibattimento la decisione sulla vicenda, che all’evidenza non ha alcuna rilevanza penale, tenuto conto della solidità degli argomenti giuridici sviluppati in un’articolata memoria difensiva. Tutto ciò è ancora più evidente alla luce della rimessione della querela che incide sulla procedibilità dal reato, salvo conservare – da parte della Procura – pervicacemente la contestazione di un’aggravante che nulla ha a che vedere con la tipologia dei fatti in contestazione. I legali dichiarano, infine, che affronteranno il giudizio con fiducia e serenità, nella piena convinzione dell’innocenza di Alessandra Balocco
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