di Marcello Cecconi
Siena torna sulle prime pagine di giornali, telegiornali, talkshow e rete ancora grazie alla sua storica banca. La notizia รจ quella dellโOpa, offerta pubblica di acquisto, lanciata dal Monte dei Paschi nei confronti della nobile e forte Mediobanca. Stavolta, la notizia non deprime senesi e azionisti dellโIstituto di Credito senese, semmai sorprende molti per come lโazienda, alla guida dellโamministratore delegato Luigi Lovaglio, abbia bruciato i tempi per essere ora giร in grado di tentare un matrimonio dโinteresse cosรฌ importante per il risiko bancario italiano e non solo. Ne abbiamo parlato a lungo con Pino Di Blasio, giornalista senese che scrive per La Stampa e che รจ stato direttore di โEconomiaโ di QN Quotidiano Nazionale.
Un terremoto finanziario e mediatico che parte dalla Piazza Salimbeni di Siena e arriva dritto a Piazzetta Cuccia a Milano. Si legge da piรน parti, perรฒ, che lโepicentro sia a Roma nel palazzo voluto da Quintino Sella, ora sede del Mef. Che ne pensi?
Non so quanto ci sia del Governo nellโoperazione, di certo cโรจ il Monte dei Paschi che dallโinizio vede unโoperazione molto piรน industriale che finanziaria perchรฉ punta soprattutto a Compass, leader del credito al consumo del gruppo Mediobanca.
Tutto qui?
No. Sicuramente ci sono anche la menti finanziarie di Caltagirone e Milleri che pensano intensamente a Generali e cโรจ anche lโavallo del Governo per unโoperazione che, se riuscisse, andrebbe a costituire il player numero 3 delle banche italiane, un player con tutti campioni tricolore.
Un player senza stranieri, dunque?
A differenza dellโoperazione appena conclusa da Generali con Natixis, la banca dโaffari francese, che sposta il colosso delle assicurazioni verso la Francia, oppure come quella tentata da Unicredit con Commerzbank che sposterebbe verso la Germania. Qui abbiamo solo campioni italiani e, guarda bene, la cosa che nessuno ha notato รจ che nella sua conference call Luigi Lovaglio รจ stato molto attento a non parlare mai di โterzo poloโ per un motivo molto semplice: anche lui รจ convinto che questa accoppiata di parole, come in politica, non porti bene.
Ieri Mediobanca, come era atteso, ha dichiarato lโostilitร allโOpa spiegando, senza tanti fronzoli, che il matrimonio sarebbe un disastro finanziario. Perchรฉ?
Una reazione scontata. Qua siamo di fronte ai salotti buoni della finanza che hanno un poโ la puzza sotto il naso e oggi, come in altre occasioni, sono da paragonare a Maria Antonietta a Versailles prima della Rivoluzione francese che vedeva i nuovi barbari in tutti quelli che stavano arrivando. Insomma, considerano lโMps con status inferiore non adeguato ai salotti buoni.
Una reazione scomposta dunque?
La reazione di Mediobanca non mi sembra molto motivata, come al solito, dettata da pregiudizi e soprattutto da rendite di posizione da parte di Nagel e della sua maggioranza azionaria. Qui si parla solo di soldi e di equilibri, di percentuali, di chi ha piรน azioni, ma non cโรจ piรน gente come Cuccia che era capace con le sue manovre di determinare ascese e provocare cadute vertiginose della finanza e dellโindustria italiana. Siamo di fronte a persone che hanno meno moral suasion, meno potere e soprattutto hanno meno azioni.
Quindi la distruzione di valore รจ una fandonia?
Si puรฒ dire che lโofferta puรฒ essere migliorata ma non che lโoperazione distrugga valore industriale. Se poi si pensa come produce reddito Mediobanca cโรจ ancora piรน da stupirsi. Mediobanca produce il 40% dei suoi profitti attraverso la partecipazione del 13% in Generali che genera profitti con le polizze e la sua bancassurance, un ulteriore 30% deriva da Compass che fa credito al consumo e solo il restante 30% deriva dalla banca di investimenti che sarebbe la natura vera di Mediobanca, ruolo che poi รจ quello che vorrebbe assegnarle questa Opa. ย Dunque, Mediobanca non รจ piรน una banca che fa merger and acquisition, aggregazione e fusioni, ma una banca che prende i soldi dalle partecipazioni (Generali), dal credito al consumo (Compass) dando credito alle famiglie e ai piccoli privati ma non certo alle grandi banche e, solo per un terzo dei suoi profitti, dal merger and acquisition. Lovaglio ha solo chiesto che in ogni caso il focus di Mediobanca torni ad essere quello di banca di investimento mentre vorrebbe armonizzare Compass nella rete di filiali del Monte dei Paschi che sono 10 volte superiori a quelle di Mediobanca.
Dunque, lโoperazione non distruggerebbe valore ma lo creerebbe
A me sembra unโoperazione industriale e soprattutto bancaria molto piรน bancaria di quanto lo sono i piani attuali di Mediobanca. Ma al di lร delle parole come โdistrugge valoreโ, il vero obiettivo di Nagel e Mediobanca non รจ Lovaglio e la banca senese ma sono Caltagirone e Milleri tanto che, non a caso, hanno giร spostato il fronte su Generali con appuntamento al prossimo Cda.
Perchรฉ Milleri e Caltagirone che hanno interessi azionari in Mediobanca, in Generali e anche in Mps vogliono questo terremoto se da Generali e Mediobanca hanno sempre avuto un ottimo ritorno economico?
Hanno investito soldi e quindi รจ giusto che abbiano dei ritorni perรฒ non hanno mai contato nulla. In Generali ha sempre comandato Donnet con lโappoggio dei suoi partner forti, tra cui Mediobanca e Nagel, e lโultima fusione decisa con la francese Natixis li ha fatto arrabbiare ancor di piรน. Caltagirone e Milleri da anni vogliono contare nel salotto buono ma, come al solito, vengono trattati con i sopraccigli alzati da questa presunta nobiltร finanziaria.
Chi la spunterร ?
Io non so se vincerร Caltagirone, Milleri, Lovaglio e il Governo oppure vinceranno Nagel, Donnet, i fondi e chiunque si allei con loro. Io so solo che questi continuano a sottovalutare pesantemente rispondendo come nobili decaduti allโoffensiva di un nuovo progetto industriale. Io vedo questo, vedo sempre le stesse reazioni che normalmente portano alla sconfitta.
Ma insomma lโMps, lโMps senese, la banca delle liti, degli scandali, del caso Rossi, dellโazzeramento delle azioni, della massoneria, del fallimento di una certa sinistra locale e nazionale รจ giร tornata cosรฌ forte da portare a termine questa operazione?
Non sottovalutiamo Lovaglio. Io ricordo, e lo sto ripetendo fino alla nausea in questi giorni, che Lovaglio รจ diventato amministratore delegato del Monte dei Paschi il 7 febbraio 2022 quando la banca capitalizzava in borsa 300 milioni e tre mesi prima lo Stato aveva rifiutato di dare 8 miliardi a Unicredit perchรฉ si prendesse il โlessoโ di Piazza Salimbeni. Quel giorno la banca aveva ancora 22.000 dipendenti e 10 miliardi di euro di richieste di risarcimenti e ovviamente i bilanci erano in perdita. Lovaglio in 9 mesi ha messo a segno un aumento di capitale da 2 miliardi e mezzo facendolo pagare per 900 milioni ai privati e il resto allo Stato, cioรจ 1 miliardo e 600 milioni. Con quei soldi ha mandato in prepensionamento 4125 dipendenti che rappresentano lโesodo volontario piรน cospicuo dai tempi di Mosรจ e in piรน ha risanato la banca facendo il banchiere, quello che deve fare una banca commerciale. In tre anni scarsi la capitalizzazione รจ salita da 300 milioni a piรน di 8 miliardi, i dipendenti ridotti di 4500 unitร , il rapporto costi/ricavi intorno al 40% dal 64% di prima e dallโultimo posto fra le banche europee รจ ora fra le prime per capital ratio.
Si puรฒ dire una banca risanata?
Non รจ giusto dire risanata. ร una banca sana, la banca piรน liquida e piรน forte che cโรจ e, in piรน, ci sono anche i crediti fiscali che assommano piรน o meno a 1 miliardo e mezzo. Ecco questo รจ quello che ha fatto Lovaglio. In piรน sono cadute tutte quelle richieste di risarcimento danni che frenavano qualunque acquirente del Monte dei Paschi, richieste evaporate a colpi di sentenze di assoluzione con un Lovaglio che era solo in consiglio dโamministrazione a non voler pagare nessuna di quelle cause. Da senese voglio ricordare anche che se Lovaglio fosse arrivato prima non avrebbe mai concesso quei 150 milioni di euro alla Fondazione Montepaschi in cambio del ritiro delle querele; forse le avrebbe dato la gestione delle opere dโarte, quello รจ sicuro, ma mai i 150 milioni di euro.
Buon per Siena che Lovaglio sia arrivato dopo che la Fondazione abbia ottenuto i 150 milioni
Sรฌ, รจ stata proprio una fortuna per Siena. Detto ciรฒ, รจ perรฒ ora inutile tornare a quei 15 anni che vanno dal 2007 al 2022, gli anni piรน neri della storia penta secolare del Monte Paschi dove siamo stati ad un passo dal crac e salvati dallo Stato con lโallora Ministro dellโeconomia e delle finanze Pier Carlo Padoan. Furono bruciati 30 miliardi in aumenti di capitale e siamo stati ogni giorno sui giornali per scandali, per la commissione dโinchiesta sulla morte di David Rossi, per trame oscure, per titoli tossici e per qualunque schifezza finanziaria si fosse prodotta. Insomma, il Monte dei Paschi, la banca piรน antica del mondo, era diventato il buco nero della finanza italiana. Ripeto, in tre anni tutto questo รจ evaporato e il Monte dei Paschi da brutto anatroccolo si รจ trasformato in cigno bianco che puรฒ aspirare allโingresso nel salotto buono. Un salotto dove Nagel, Donnet e compagnia continuano a scavarsi la fossa con le loro mani sottovalutando Lovaglio, il banchiere italiano che io considero uno dei migliori di questo nuovo secolo.
Saranno sufficienti altri 2 o 3 miliardi aggiunti allโofferta da parte di Mps per fare andare in porto lโOpa?
Non รจ cosรฌ e non sarร cosรฌ. Tutto dipenderร da ciรฒ che faranno gli altri. Non bastano 2 o 3 miliardi ma non ne basterebbero nemmeno 10 se i fondi come Vanguard, Blackrock e altri, che hanno una buona percentuale azionaria in Mediobanca, non si appoggeranno alla cordata Monte dei Paschi. ย Lovaglio, Caltagirone, Milleri e il Governo italiano hanno bisogno di alleati non di miliardi perchรฉ Caltagirone e Milleri sono considerati i finanzieri piรน liquidi dโEuropa e non si spaventerebbero per qualche miliardo in piรน. Lโimportante รจ trovare alleanze tra gli azionisti di Mediobanca e se alcuni fondi si sfileranno da Nagel la vedrรฒ dura per il salotto buono. Ma non saranno i prossimi giorni a raccontarcelo ma le prossime settimane. Io, per esempio, non so che faranno Benetton e Cassa di Risparmio di Torino che sommati hanno il 6% di Mediobanca e che ai vecchi tempi erano alleati con Caltagirone e Milleri. Vediamo! Lโalleanza con loro e con qualche altro fondo come Blackrock avvicinerebbe lโobiettivo che poi potrebbe essere colto definitivamente rastrellando un 20% sul mercato. Insomma, servono alleati perchรฉ se i fondi non credono in questa operazione lโOpa cadrร .
Cosa accadrebbe se cadesse lโOpa?
A quel punto il fronte si sposterร su Generali e anche lร la battaglia sarร abbastanza cruenta. Per non vivendo a Milano e non essendo mai entrato nel salotto buono, in quel tempio della finanza, sono comunque certo che se lโoperazione andasse in porto e i nuovi barbari facessero irruzione lร dentro non distruggerebbero il vasellame ma sicuramente cambierebbero molte cose. Questo รจ sicuro.
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