Come pulire casa dopo una ristrutturazione — idealista/news

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Finalmente quel bagno in più che era nei progetti da anni è stato realizzato. Oppure, si è ottenuto uno spazio living più grande buttando giù un tramezzo che impediva alla luce di passare. Ora, però, dopo il passaggio degli operai, l’abitazione deve essere necessariamente pulita e riordinata. Come si fa a pulire una casa dopo una ristrutturazione? Ci vuole olio di gomito, certo, ma con un pizzico di organizzazione e i giusti consigli, questa operazione può essere portata a termine in tempi relativamente rapidi e con grande soddisfazione.

Fare una pulizia grossolana

È del tutto inutile iniziare a pulire casa senza togliere prima di mezzo il grosso. Fare una pulizia grossolana permette di creare subito un ambiente più ordinato, organizzando poi in maniera più particolareggiata gli ambienti da sistemare in maniera più rigorosa. Cosa si intende allora per pulizia grossolana? Come si può intuire si tratta di una pulizia iniziale che, attenzione, non deve mai arrivare troppo oltre la fine dei lavori di ristrutturazione della casa. Ed è facile capire perché: si rischia di essere travolti dallo sporco. 

Non bisogna lasciarsi travolgere dal desiderio di pulire l’angolino nascosto della camera, ma lavorare per gradi. Ecco i passi da seguire:

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  • rimuovere polvere e detriti a livello superficiale
  • lavare sommariamente le superfici con un mocio o un panno umido (pavimenti, infissi, serramenti)
  • areare il locale.

Organizzare i lavori con cura

Fatta una pulizia grossolana, si procede per step. Basta seguire uno schema preciso:

  • aspirazione pavimenti.
  • Pulizia delle singole stanze, a partire da porte, finestre ed infissi.  
  • Spolverare i mobili, mensole e ripiani.
  • Pulizia dei termosifoni.
  • Lavaggio pavimenti.

Entriamo ora nel dettaglio.

Scegliere i prodotti (e gli utensili) giusti

Dopo una ristrutturazione, è fondamentale disporre dei prodotti e degli utensili adeguati a effettuare una pulizia efficace e sicura. Li elenchiamo qui così a colpo d’occhio resteranno impressi:

  • Aspirapolvere potente o bidone aspiratutto. Senza di esso sarebbe impossibile rimuovere polvere, detriti e residui di costruzione da tutte le superfici. 
  • Spugne e panni in microfibra. Servono per pulire con delicatezza, assorbendo i liquidi nella maniera giusta. 
  • Spazzole e raschietti. Sono essenziali per eliminare residui di vernice, stucco o colla da superfici dure. Bisogna solo fare attenzione a usarli con delicatezza per non rovinare mobili o pavimenti. 
  • Detergenti specifici per superfici. Ogni superficie deve avere il giusto detergente. Pavimenti, piastrelle, legno o vetro richiedono dei saponi ad hoc. È sempre bene avere una scorta di prodotti naturali. Per esempio, soluzioni a base di aceto bianco, bicarbonato di sodio o limone, efficaci nel rimuovere macchie e odori. 
  • Secchi, stracci e mocio. Ci aiutano davvero a fare il lavoro “sporco”. Facciamo sempre attenzione, però, a usare acqua pulita e detergenti appropriati per ogni tipo di superficie. 
  • Guanti, mascherine e occhiali protettivi. La sicurezza non è mai troppa, perciò, nel caso servano prodotti molto aggressivi per pulire casa, copriamo mani, occhi e bocca. 

Pulire dall’alto verso il basso

Pulire dall’alto verso il basso dopo una ristrutturazione significa iniziare la pulizia dalle superfici più elevate e procedere gradualmente verso quelle più basse.

Alto:

  • Soffitti. Rimuovere polvere e ragnatele.
  • Pareti. Spolverare o lavare per eliminare residui di vernice o polvere.
  • Infissi e finestre. Pulire vetri, telai e davanzali.

Basso:

  • Mobili e ripiani. Spolverare e detergere superfici orizzontali.
  • Battiscopa. Rimuovere polvere e sporco accumulati.
  • Pavimenti. Aspirare e lavare accuratamente per eliminare detriti e polvere caduti durante la pulizia delle aree superiori.

Perché si segue questo schema? Perché in questo metodo si evita di sporcare nuovamente le superfici già pulite, garantendo un ambiente più igienico ed efficiente.

La pulizia particolareggiata

Dopo la pulizia grossolana arriva dunque quella più profonda. Ecco i vari step da seguire.

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Porte e finestre

Porte e finestre vanno pulite e con attenzione perché sono le parti di casa dove sono più visibili eventuali macchie di vernice che vanno tolte. Nel caso ci fossero, si può agire con spatola o raschietti, asportando ogni residuo con un panno umido addizionato da poche gocce di detergente.

Vetri

Per pulire i vetri dopo una ristrutturazione il rimedio infallibile è quello di usare della carta di giornale dopo aver inumidito il vetro. Meglio ancora se sul giornale si mettono poche gocce di alcol denaturato (quello rosa). Ottime anche le soluzioni più tecnologiche con il pulisci vetri a vapore.

Termosifoni e termoarredi

Come per sanitari e mobili, sarebbe bene coprirli durante la ristrutturazione. In questo caso la pulizia non deve essere solo esterna, fatta con un semplice panno umido, ma anche interna. Utilissimo in questo caso è l’impiego di macchine a vapore con beccuccio lungo che possono andare a pulire, con facilità, tutte le parti del termosifone. Anche quelle più irraggiungibili.

I sanitari 

Se il vostro dubbio è capire come pulire casa dopo la ristrutturazione del bagno, iniziate rimuovendo polveri e detriti dai rivestimenti e dalle piastrelle con strumenti adeguati come aspirapolvere e panni in microfibra. Partendo dal presupposto che i sanitari andrebbero sempre protetti con teli ad hoc durante una ristrutturazione, si possono pulire con detergenti appositi, possibilmente con anticalcare e spugne in microfibra. Il raschietto si può usare nei punti dove le incrostazioni sono più tenaci. Per eliminare il calcare in maniera naturale è utile creare una soluzione di acqua e acido citrico. Lavandini e rubinetti saranno lucidi e senza cattivi odori. 

Occuparsi del pavimento 

In un ideale schema da seguire, la pulizia del pavimento arriva alla fine. In teoria, sarebbe bene passare la scopa per terra al termine delle singole giornate di lavoro, in modo da avere un pavimento in condizioni non del tutto pesanti. In ogni caso non si può prescindere da un’aspirazione scrupolosa e da un esame attento del pavimento, per individuare anche le più piccole macchie di vernice. Da eliminare con spatola, raschietto o con sostanze ad hoc.

Ora si possono lavare e igienizzare i pavimenti, anche più di una volta se necessario. Anche in questo caso può essere utile il pulitore a vapore, meglio ancora se con funzione aspirante. Il vapore a 100° scioglierà lo sporco e l’aspirazione eliminerà la condensa, lasciando il pavimento pulito. 

Naturalmente, tutto deve essere fatto utilizzando dei prodotti per pulire il pavimento dopo i lavori

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Dato il grande fascino del materiale, in questo paragrafo spieghiamo anche come pulire il gres porcellanato dopo la ristrutturazione. Bisogna iniziare con un’accurata aspirazione e, successivamente, con un lavaggio con detergente specifico a pH neutro. Va lasciato in posa e poi “scrubbato” con una spazzola morbida. Il risciacquo finale va fatto con acqua pulita.

Come pulire il pavimento dopo che vanno via i muratori? 

Per capire come togliere la polvere dai pavimenti dopo i lavori bisogna partire dal presupposto che ogni aiuto, sia esso tecnologico o meno, è fondamentale. La triade essenziale è aspirare, valutare la presenza di macchie di vernice, lavare igienizzando. 

Come togliere la polvere dopo i lavori di ristrutturazione? 

La risposta è semplice: serve un aspirapolvere potente ed efficace. Assieme a cari vecchi stracci umidi e agli spazzoloni (anche nella versione mocio). Occorre arieggiare le stanze e ripetere l’operazione se serve. Anche con l’ausilio di un panno cattura polvere. Perché i ritocchi non bastano mai. Se il problema, invece, è come togliere la polvere di muratura tout court, affidatevi ad aspirapolvere con filtri HEPA, passando poi un panno in microfibra umido per inglobare le particelle di polvere più sottili.

Se il lavoro di ristrutturazione, invece, riguarda una tinteggiatura delle pareti e vi state chiedendo come pulire casa dopo aver imbiancato, il primo passo è rimuovere accuratamente la polvere di vernice da pareti e pavimenti con l’aspirapolvere. È importante anche detergere vetri e infissi per eliminare eventuali schizzi di pittura.

Quanto costa pulire un appartamento dopo una ristrutturazione? 

Partiamo dal presupposto che i costi di una pulizia post ristrutturazione possono variare da città a città e in base alla complessità del lavoro, proviamo a dare delle stime di spesa. Per una pulizia fai-da-te, tenendo conto dell’acquisto di detergenti specifici, macchinari e altri strumenti necessari, la spesa può assestarsi tra i €50 e €150. Se invece parliamo di pulizie tramite imprese, il discorso è diverso. Solitamente le aziende specializzate in pulizia applicano un costo che varia tra €2 e €5 al metro quadrato. Sul preventivo pesano anche il grado di sporco e anche la presenza o meno di mobili. In una città come Roma, ad esempio, il range può essere questo:

  • Appartamento di 50 m² senza mobili: circa €270 – €300. 
  • Appartamento di 80 m² con mobili: circa €430 – €450. 
  • Appartamento di 100 m² senza mobili: circa €400 – €510. 

Le pulizie dopo una ristrutturazione sono detraibili?

Le spese per le pulizie post ristrutturazione non sono generalmente detraibili come interventi di ristrutturazione edilizia. Esse, infatti, sono considerate manutenzione ordinaria, dunque non sono detraibili per le singole unità immobiliari. Occorre comunque considerare il fatto che la normativa fiscale è soggetta a modifiche. Quindi, è sempre buona norma verificare la guida dell’Agenzia delle Entrate sulle ristrutturazioni edilizie.

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