Padova, la ricostruzione della procura e gli accertamenti sulla morte di Silvano Vigato: si sarebbe suicidato ma serve l’autopsia
È ancora in gravissime condizioni M. D.S., la cinquantacinquenne che mercoledì pomeriggio è stata trovata agonizzante accanto al compagno Silvano Vigato, agente di commercio di 66 anni, deceduto per un colpo di pistola all’addome: secondo la procura di Rovigo l’uomo si sarebbe suicidato, mentre ancora non è chiaro per quale motivo la donna si trovi ora a lottare tra la vita e la morte. I due, fidanzati, sono stati trovati nell’appartamento di lui, stesi in salotto, indossavano abiti da casa.
I primi accertamenti
Trasportata d’urgenza all’ospedale di Padova, dove è stata intubata e ricoverata in terapia intensiva, giovedì la donna è stata trasferita all’ospedale di Schiavonia. M., agente immobiliare, è risultata negativa alla Tac e ai primi esami tossicologici che cercavano tracce di un possibile avvelenamento: la cinquantacinquenne sarebbe stata trovata con la schiuma alla bocca, senza ferite o traumi. I primi esami non avrebbero trovato nulla di strano, ma si faranno nuove analisi.
Il giallo
Ancora non è chiaro se lei sia stata colta da malore dopo aver trovato il compagno morto, o se viceversa lui si sia sparato dopo averla trovata a terra. La procura in una nota scrive che al momento il fascicolo è senza indagati e senza ipotesi di reato, sul corpo di lui si farà l’autopsia. Allo stato dei fatti quello accaduto a Borgo Veneto appare a tutti gli effetti ancora un giallo. Il primo allarme al 118 è arrivato alle 16.30 di mercoledì, a chiamare è stata la figlia della donna. Quando i sanitari arrivano nella villetta di Vigato, in via Rossini a Borgo Veneto, trovano l’uomo a terra con un colpo al petto e l’arma vicino, e la donna accanto a lui, priva di sensi, ma ancora viva. La casa è apparsa in ordine, non ci sarebbero segni di lotta e nessuno ha sentito gridare. È la posizione della pistola, la distanza dell’arma dal corpo di Vigato e la traiettoria seguita dal proiettile a suggerire che l’uomo si sia sparato da solo: l’autopsia avrà il compito di confermare o smentire questa prima ipotesi. Per M.D.S. invece la ricostruzione è ben più complicata: la donna non aveva sul corpo alcun segno di violenza.
Il dubbio sul malore
Non solo il fidanzato non l’avrebbe apparentemente sfiorata, ma anche le stesse cause del malore che l’avrebbe colpita sono del tutto ignote, anche se inizialmente si era ipotizzato un forte choc dopo che aveva trovato lui a terra senza vita. La donna non avrebbe patologie cardiologiche pregresse e, di conseguenza, a portarla in quello stato non sarebbe stato né un infarto né un ictus né altre malattie cardiovascolari. La bava alla bocca e la mancanza di altre cause attualmente papabili lascerebbero aperta l’eventualità che la donna abbia ingerito qualcosa di tossico. La pesante sedazione di M. potrebbe diminuire nei prossimi giorni: la speranza è che la donna possa riprendersi aprendo la possibilità che sia lei stessa a raccontare i fatti accaduti. Nel mentre, sarà la procura a procedere con le indagini delegate ai carabinieri del Nucleo Investigativo e dei carabinieri di Este, sotto sequestro sono finite sia l’abitazione, che la pistola e il bossolo, nonché tutti i dispositivi elettronici e i vestiti indossati dai due.
Coppia affiatata
Intanto i vicini di casa sono sconvolti: «Ho visto Silvano martedì e mi ha confessato di sentirsi molto giù di morale – ha spiegato M.P., che abita nella villetta a fianco – aveva subìto un’appendicectomia l’anno scorso e la ferita continuava ad infettarsi, costringendolo agli ospedali molto spesso – spiega il vicino -. Sapevo che questo lo rendeva molto triste, ma è stato lui stesso a dirmi che non era preoccupato solo per la salute, c’era anche dell’altro». Tutti però sapevano che la coppia era serena: se c’erano problemi di certo questi non riguardavano la loro relazione. «Sembravano una coppia molto affiatata – dice la vicina di casa C.T. – ho notato però che se una volta si vedevano solo nei weekend per uscire, nell’ultima settimana lei aveva cominciato a fargli visita anche tre volte al giorno».
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