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Fondare una start up innovativa è una sfida stimolante e ardua, che con le giuste informazioni e strumenti può diventare un percorso accessibile e ricco di opportunità. Per alcuni è la realizzazione di un’idea imprenditoriale originale, per altri è il mezzo per individuare e sfruttare potenzialità del mercato inespresse, per altri ancora è una via per rivoluzionare un settore: ci sono tanti modi di fare start up, ma tutti hanno degli elementi essenziali in comune. Scopriamo cosa significa fondare una start up innovativa in Italia oggi, dalla normativa alla realtà.

Start up innovativa: definizione e requisiti

Per fondare una start up innovativa è innanzitutto indispensabile conoscere la definizione giuridica di questa entità imprenditoriale e i requisiti necessari per ottenerne lo status e i relativi benefici. La nuova Legge sulla Concorrenza e la Legge Centemero del dicembre 2024 hanno introdotto molte novità nella normativa sulle start up, per recepire le indicazioni europee, incentivare gli investimenti in imprese realmente innovative e favorire la sopravvivenza di queste ultime oltre i primi anni di vita e la loro scalabilità.

Una start up innovativa è una micro, piccola o media impresa (MPMI) come definita dalla raccomandazione 2003/361/CE, giovane, tecnologica e orientata all’innovazione, con forti potenzialità di crescita e specifici requisiti legali:

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  • Costituita da non più di 5 anni.
  • Sede principale in Italia o in un altro Paese UE con una filiale operativa in Italia.
  • Fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro.
  • Non distribuisce utili.
  • Non deriva da fusioni, scissioni o cessioni societarie.
  • Si occupa dello sviluppo, della produzione e della commercializzazione di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico ma non è un’agenzia o una società di consulenza (importante novità derivante dalla volontà del legislatore di focalizzare gli investimenti sulle imprese scalabili).

Inoltre deve rientrare in una delle seguenti condizioni:

  1. Spese in ricerca e sviluppo uguali o superiori al 15% del maggior valore fra costo e valore totale della produzione
  2. 1/3 del personale in possesso o in corso di conseguimento di dottorato di ricerca o in possesso di laurea e con attività di ricerca presso istituti di ricerca o 2/3 del personale con laurea magistrale
  3. Titolarità o licenza di almeno un brevetto o dei diritti di un software.

Questi requisiti consentono l’iscrizione al registro delle start up innovative per 3 anni. Per mantenere l’iscrizione per altri 2 anni, è necessario raggiungere uno dei seguenti obiettivi:

  • Portare al 25% del totale la spesa in ricerca e sviluppo.
  • Stipulare almeno un contratto di sperimentazione con una pubblica amministrazione.
  • Incrementare i ricavi operativi o l’occupazione più del 50% tra il secondo e il terzo anno.
  • Costituire una riserva patrimoniale superiore a 50.000€ attraverso un finanziamento convertibile, un aumento di capitale a sovrapprezzo o un equity crowdfunding, parallelamente a un incremento al 20% delle spese in ricerca e sviluppo.
  • Conseguire almeno un brevetto.

In alcuni casi, è possibile prolungare il periodo di durata dello status fino a un totale di 4 anni, ma solo se si verifica una delle seguenti condizioni:

  • La startup effettua un aumento di capitale con sovrapprezzo effettuato da un Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR), con un importo superiore a 1.000.000€ per ogni periodo di estensione;
  • La startup ha un incremento dei ricavi operativi di oltre il 100% annuo.

Perché fondare una start up innovativa

I motivi per fondare una start up innovativa possono essere molteplici, ma il successo di questa tipologia di impresa è legato ad alcune ragioni ricorrenti:

  • è la forma giuridica più conveniente dal punto di vista economico e burocratico per avviare un business da zero con una proposta innovativa;
  • è un’opportunità di crescita economica notevole, soprattutto in settori ad alta scalabilità come quelli tecnologici;
  • è un bacino di sperimentazione per chi si occupa di analisi di mercato e cerca idee da sviluppare;
  • è un mondo sorvegliato con attenzione da fondi di investimento e grandi gruppi imprenditoriali;
  • è uno strumento accessibile per costruire un’attività lavorativa in autonomia;
  • è uno strumento inserito all’interno di un ecosistema di soggetti che forniscono accesso a competenze, contatti, occasioni di sperimentazione e confronto ecc.

Oltre a tutto questo, fondare una start up up innovativa è un modo per contribuire alla crescita e alla fertilità economica di un Paese: l’imprenditorialità innovativa è fortemente incentivata dai governi perché è fondamentale per lo sviluppo e la competitività economica, per la creazione di posti di lavoro altamente qualificati, per l’attrazione di capitali dall’estero e la modernizzazione dell’intero sistema imprenditoriale. Non a caso, i dati dimostrano che i Paesi con un ecosistema start up forte registrano tassi di crescita economica superiori alla media in UE.

Come fondare una start up innovativa: step by step

Il primo passo per avviare una start up innovativa può sembrare ovvio: avere un’idea di business. In realtà non è necessariamente vero. Sono almeno tre i possibili scenari che si pongono all’inizio di un percorso da startupper:

  • Avere un’idea di business precisa, seppure da testare, partendo dal prodotto o servizio da offrire, passando per il target di clientela fino al modello di business.
  • Avere un’idea acerba, parziale, che necessita di essere affinata, per esempio attraverso un percorso con un incubatore di start up.
  • Avere voglia e possibilità di mettersi in gioco senza un’idea di business in mente e cercarla rivolgendosi a uno start up studio o altri soggetti che si occupano di analizzare le esigenze del mercato e costruire idee di business da offrire ad aspiranti startupper per colmare i vuoti dell’offerta o cogliere le opportunità individuate.

Da una di queste tre situazioni di partenza si procede verso i seguenti step pratici.

  1. Elaborare un Business Plan
  2. Scegliere la forma giuridica: SRL o SRLS sono forme ideali per una start up. Entrambe le forme, infatti, permettono una gestione personalizzabile delle quote societarie, hanno bassi costi iniziali e consentono di proteggere il patrimonio personale degli imprenditori, limitando la responsabilità patrimoniale al capitale sociale. Attenzione però: la forma della SRLS (ovvero società a responsabilità limitata semplificata) prevede l’adozione di uno statuto standard, che potresti dover modificare successivamente.
  3. Redigere presso un notaio l’Atto Costitutivo e lo Statuto, in cui specificare l’obiettivo innovativo della società, stabilirne le regole di governance e i ruoli, la suddivisione delle quote e i diritti dei soci ecc.
  4. Iscrivere la start up al Registro delle Imprese nella sezione dedicata alle start up innovative, dopo essersi assicurati di possedere i requisiti.

A questo punto inizia la parte più difficile: trovare finanziamenti per affinare il prodotto o servizio, testarlo, metterlo in commercio. Dopo una prima fase in cui si può fare affidamento sul bootstrapping (risorse dei founder dell’azienda), è necessario cercare capitali all’esterno. In merito, puoi leggere il nostro articolo dedicato ai diversi round di finanziamento delle start up e alle possibili fonti di finanziamento a cui ricorrere, senza dimenticare di considerare la finanza agevolata e, ovviamente, il crowdfunding.

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Agevolazioni per Start up Innovative

Fondare una start up innovativa nel 2025 in Italia permette di accedere a numerose agevolazioni di varia natura. Ecco le principali, aggiornate alla più recente normativa.

Agevolazioni fiscali: esonero dall’imposta di bollo, diritti di segreteria e diritto annuale della Camera di Commercio, credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo.

Accesso al Credito: priorità nell’accesso al Fondo Centrale di Garanzia, con copertura fino all’80% del capitale, e finanziamenti agevolati o a fondo perduto.

Incentivi per investitori: detrazioni fiscali fino al 65% per chi investe in start up (che non si perde più in caso di fallimento della stessa), credito d’imposta per investitori istituzionali e acceleratori certificati, esenzione dalle imposte sulle plusvalenze se reinvestite in start up o PMI.

Deroghe alla disciplina societaria: flessibilità nella struttura delle quote, fallimento semplificato e contratti a termine più flessibili.

Start up innovative in Italia: lo scenario attuale

In un recente articolo abbiamo analizzato la situazione dell’ecosistema start up in Italia negli ultimi anni, delineando un quadro di crescita lenta che soffre della difficile congiuntura politico-economica globale e della scarsa propensione italiana all’investimento in innovazione, che determina l’insufficienza dei finanziamenti a favore delle start up innovative.

Rispetto a tale analisi, peraltro, i più recenti dati del 2024 del Ministero delle Imprese hanno rivelato un calo di unità che ha visto le oltre 14.000 start up innovative registrate al 2023 scendere a poco meno di 13.000. Va sottolineato che una piccola parte di queste start up non è scomparsa, bensì si è trasformata in PMI innovative, che invece continuano a crescere.

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Il tasso di fallimento delle start up è sempre alto, in parte fisiologicamente: si arriva anche al 95% nelle statistiche degli ultimi cinque anni in Italia. Quelle che ce la fanno, però, manifestano segni di solidità maggiore rispetto al passato: nel 2024 è cresciuto il capitale sociale totale dichiarato complessivamente dalle start up.

I settori principali in cui si tende a fondare start up innovative restano tecnologia, energia green, manifattura avanzata e digitalizzazione. La maggior concentrazione geografica si registra in Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna.

Questo scenario mostra come fondare una start up innovativa oggi sia una sfida difficile ma feconda di opportunità e sostenuta dall’interesse collettivo per il mondo delle imprese innovative. Rende evidente, inoltre, l’importanza di un supporto adeguato e di strategie efficaci per garantire la sostenibilità e il successo a lungo termine di queste iniziative imprenditoriali.

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