Si intitola “Il danno da lesioni di non lieve entità (teoria e pratica del risarcimento alla luce della ‘nuova’ TUN)” l’evento che si è svolto lo scorso 27 gennaio con il contributo di Thmr e Assimedici e patrocinato dalla Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (Simla). All’iniziativa erano presenti anche i dottori Franco Marozzi e Lucio Di Mauro, rispettivamente vicepresidente e responsabile della comunicazione e segretario della Società Scientifica. Focus dell’appuntamento sono stati i temi relativi alle basi tecniche e costruzione della Tabella unica nazionale (Tun), dell’impatto del Dpr sul mercato assicurativo Rc Auto Rc Sanitaria, della tabella medico legale nelle menomazioni, delle diverse componenti del danno e della sostenibilità del sistema assicurativo e, infine, del danno patrimoniale da lesione grave alla persona.
“Il convegno si è occupato della tabella unica nazionale (Tun) che sancisce i parametri di risarcimento economici del grave danno alla persona da sinistri stradali e sinistri da responsabilità sanitaria – ha spiegato l’avvocato Maurizio Hazan, managing partner dello studio Tmhr e presidente della Fondazione Italia in Salute – è una tabella che aspettiamo da 20 anni perché era prevista dal codice delle assicurazioni nell’articolo 138 ed è rimasta sempre non attuata; manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPR che è stato approvato lo scorso 25 novembre”.
Si tratta di un passaggio decisivo perché “consente finalmente di avere dei valori di legge sui risarcimenti uniformi sul territorio nazionale – ha proseguito l’avvocato – ponendo termine ad una certa anarchia liquidativa che si è registrata in molte corti di merito e soprattutto ai campanilismi giudiziari che hanno visto contrapporsi Milano e Roma. La tabella offre dunque valori di legge che i giudici dovranno applicare in maniera quasi meccanica, lasciando pochissimo spazio alla loro valutazione discrezionale. Ricordiamo che siamo in un settore obbligatoriamente assicurato e quindi il mercato delle assicurazioni, così come le strutture sanitarie, hanno bisogno di riferimenti certi attorno ai quali valutare e accantonare gli importi per poter pagare i sinistri”.
Si tratta di una materia delicata e infatti questi ritardi testimoniano l’alta posta dei contrapposti interessi in gioco. “Finalmente – ha evidenziato Hazan – abbiamo più certezze senza peraltro dar luogo a eccessivi sconvolgimenti operativi dal momento che la TunN ricalca in buona parte i valori milanesi proprio perché è a quelli che la giurisprudenza di legittimità e lo stesso articolo 138 invitano a guardare per dare sostanzialmente continuità a quella che stata la prassi giudiziale degli ultimi 20 anni”.
In campo anche la Simla che è intervenuta con dei focus sugli aspetti medico legali della materia. Manca ancora, infatti, la tabella attinente ai barèmes di valutazione medico legale, cioè come tradurre in punteggio le varie forme di menomazione che si possono produrre nell’ambito delle gravi invalidità da 10 a 100 e quindi classificandole in funzione dei punteggi che vengono accordati a ciascuna invalidità. La Società Scientifica ha realizzato una consensus conference, elaborando “Una tabella che potrebbe fungere da base – ha poi concluso l’avvocato – per andare a costruire la seconda parte del ragionamento che tutt’oggi manca. Quindi in assenza della tabella medico-legale i valori dovranno essere mixati con valutazioni medico-legali che a questo punto saranno fatte sulla base dei riferimenti scolastici oggi ancora in uso”.
“È quasi inutile dirlo: la valutazione medico-legale del danno biologico è l’unica variabile del tutto indipendente in un sistema risarcitorio tabellare predefinito -ha affermato Franco Marozzi di Simla -Il fatto di essere un’architrave della individualizzazione del danno, ci deve, da un lato riempire d’orgoglio, ma dall’altro ci dà responsabilità importanti che dovrebbero sollecitarci, come medici, a non essere pedine ma protagonisti di questa trasformazione. Sappiate che stiamo aspettando risposte (Iss – Ministeri) dopo l’elaborazione di un lavoro sulle tabelle fatto con la ‘terzietà’ e l’approfondimento tecnico di una Società Scientifica riconosciuta dallo Stato”.
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