“Prezzi alti e case fatiscenti. Questa città ci respinge”

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Bologna, 31 gennaio 2025 – Affitti alle stelle, prezzi esorbitanti per case e appartamenti fatiscenti, che studenti e lavoratori spesso accettano pur di avere un tetto sopra la testa. L’emergenza abitativa ha tante forme e, sotto le Due Torri, è sempre più allarmante.

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Il caro vita per studenti universitari

Il nostro viaggio all’interno delle vie del centro storico ci restituisce un’immagine che ricorre da tempo nello scenario bolognese e che si può riassumere così: “Vivere in questa città è diventato un lusso”. I primi a soffrirne sono gli studenti universitari, che lasciano le loro città d’origine per studiare all’Alma Mater.

“Posso frequentare qui perché sono rientrata nei criteri per ottenere la borsa di studio – inizia Maura Raco –. Mi sento fortunata, anche se non ho la certezza di poter godere di questa condizione anche il prossimo anno e per questo sono preoccupata, soprattutto se penso a tanti miei amici che non si sono potuti allontanare da casa, perché non sarebbe stato sostenibile per le loro famiglie”.

Il paradosso degli affitti e delle condizioni degli immobili

Pensiero condiviso anche da Liliana Fanelli, che affronta “una spessa bassa se paragonata a quella che sostengono altre persone – dice –. Io non spendo molto, ma in casa siamo ben cinque. Credo che l’aumento dei prezzi limiti l’arrivo degli studenti in città, perché alcuni non possono permetterselo: tante mie amiche non hanno potuto lasciare casa proprio per questo”.

Anche le condizioni degli immobili preoccupano, con un rapporto qualità/prezzo paradossale: “Le case spesso sono vecchie, ne risentiamo sulle bollette – sostiene Leonardo Carlucci –. Gli affitti sono stringenti per i fuorisede, ma io ho trovato un’occasione con facilità. In molti, invece, faticano a trovare una sistemazione e devono appoggiarsi dagli amici”.

Le sfide per le famiglie e le possibili soluzioni

Tra chi ha aperto la sua porta c’è Luca Maria Pescatore: “Abbiamo ospitato diverse persone e vediamo riflesso nei nostri amici la difficoltà del mercato, che va a periodi. Con i nuovi contratti è difficile trovare prezzi convenienti, ma il passaparola aiuta. Certe soluzioni, però, non valgono la spesa che si richiede”. Questo è un peso anche per chi si trova dietro i ragazzi, cioè le loro famiglie: “Quando qualche amico mi chiede una mano per cercare degli appartamenti in affitto, so già che non potrò aiutarlo, perché è impossibile con prezzi simili – confessa Monica Crovetti –. I miei figli studiano all’estero: la spesa totale che sostengo lì è pari a quella a cui si va incontro solo per una stanza. Questo toglie tante opportunità ai ragazzi. Una delle soluzioni per risolvere il problema? Partiamo da riqualificare gli edifici sfitti”.

L’opinione di chi osserva da fuori

Chi non vive direttamente questo contesto, lo vede dall’esterno: “Alcuni proprietari ci marciano sopra: vedo offerte senza senso per abitazioni a dir poco fatiscenti. Il salone, ad esempio, viene trasformato per ricavarne altre camere – racconta Amiri Hade –. Bologna resta più affrontabile di Milano, ma senza borsa di studio è faticoso”. Se c’è chi se ne approfitta e lucra sulla emergenza abitativa, c’è chi si mette la mano sulla coscienza e non bada al proprio interesse, come ci racconta la signora Donata Zorzi: “È vero, i prezzi si sono alzati, in particolare per gli alloggi di piccola metratura destinati agli studenti – spiega –. Io stessa ho una casa che ho deciso di affittare ai ragazzi, ma ho imposto determinate cifre: sentendo i prezzi che ci sono in giro, i miei sono bassi e non ho nemmeno pensato di aumentarli”.

Il problema degli affitti brevi e le prospettive future

Oltre a questo, la città soffre della “fioritura degli affitti brevi – conclude Zorzi -. Nel mio palazzo, per esempio, un tempo c’erano solo famiglie, ora la maggior parte sono b&b”. Se si guarda ai prezzi correnti, sembra una condizione surreale, ma la problematica si presentava anche in passato: “Guadagnavo 70mila lire al mese e 35mila erano destinate all’affitto – racconta Loredana Giusti -. I prezzi sono sempre stati alti e questo ha comportato tanti sacrifici. I ragazzi di adesso sono fortunati ad avere alle loro spalle i genitori che possono aiutarli. In certi casi, però, è meglio lamentarsi meno e lavorare di più”.

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