La Premier League risulta essere il principale motore dei trasferimenti
Il calciomercato genera una spesa media annua di 6,7 miliardi di euro e movimenta oltre 19mila trasferimenti internazionali di giocatori a livello globale: sono questi i numeri principali che emergono dal focus dedicato al calciomercato all’interno dell’Osservatorio sullo Sport System Italiano di Banca Ifis. Lo studio, presentato presso l’Hotel Sheraton di Milano nell’ambito della sessione invernale di mercato dei club calcistici italiani, fotografa un business altamente dinamico con flussi internazionali che collegano tutte le geografie. All’incontro, organizzato da Banca Ifis insieme a MasterGroup Sport e Adise, hanno partecipato Luigi De Siervo (Amministratore Delegato Lega di Serie A), Paolo Bedin (Presidente Lega di Serie B), Umberto Calcagno (Presidente Aic), Giuseppe Marotta (Presidente di Adise e Internazionale Fc) e Ariela Caglio (docente Sda Bocconi).
In particolare, l’analisi di Banca Ifis ha approfondito le tendenze degli ultimi 7 anni (periodo 2018/2024) delle cinque principali Confederazioni calcistiche internazionali individuando, tra i principali KPI, il valore complessivo della spesa cumulata per l’acquisto dei giocatori, pari a 47 miliardi di euro. Di questa cifra, l’86% è attribuibile ai campionati Uefa, così come, su un totale di 134 mila giocatori acquistati nel medesimo periodo la Uefa ha un’incidenza del 58%. In termini assoluti, questo si traduce in una spesa media annuale per i campionati europei pari a 5,77 miliardi di euro e incassi medi pari a 5,69 miliardi di euro. Sul fronte degli acquisti viene privilegiato il mercato “domestico” del Vecchio Continente, con il 75% degli arrivi provenienti dai campionati Uefa; dato che sale all’81% guardando alle cessioni. A questa convergenza verso l’Europa contribuisce principalmente il Sud America, con il Conmebol che fornisce il 36% degli arrivi extra europei. I campionati Sud Americani si confermano dunque un grande contenitore di valore atletico anche per il calcio europeo.
“La ricerca del nostro Ufficio Studi evidenzia che il calciomercato è una leva strategica per i club, capace di catalizzare risorse economiche, grazie a un giro d’affari di quasi 7 miliardi di euro l’anno, oltre all’interesse e all’entusiasmo dei fan, su scala internazionale. La nostra esperienza, ultraventennale in questo settore, ha permesso di costruire competenze fortemente specializzate, con prodotti e soluzioni dedicati, in grado di rispondere con flessibilità alle specifiche esigenze dei club e dei protagonisti del settore sportivo. Come Banca Ifis vogliamo farci promotori dello sviluppo dell’intero sistema calcio, collaborando con tutti gli attori affinché si possano creare sinergie sempre più forti e generare valore, non solo per il sistema, ma anche per il Paese e i territori, attraverso iniziative virtuose di inclusione sociale veicolate con lo sport”, dichiara Raffaele Zingone, Condirettore Generale e Chief Commercial Officer di Banca Ifis.
Analizzando in dettaglio i movimenti di calciomercato interni alla Uefa, la Premier League risulta essere il principale motore dei trasferimenti. Nel periodo compreso tra il 2018 al 2024, la massima serie inglese ha acquisito più giocatori di quanti ne abbia ceduti ad altri campionati, con una media del 62% superiore a quella generale. Il primato negli acquisti della Premier League emerge in modo ancora più forte analizzando il valore delle transazioni: la spesa cumulata nel periodo di analisi raggiunge infatti 13,2 miliardi di euro, con un saldo tra spesa e incassi di +7,49 miliardi di euro. Alle spalle della Premier League, la Serie A rivaleggia con La Liga spagnola e si aggiudica la seconda posizione per volumi di mercato. La massima serie del nostro campionato fa segnare una spesa complessiva pari a 5,04 miliardi di euro a fronte di incassi pari a 4,08 miliardi, con un saldo che sfiora il miliardo, pari a +957 milioni di euro. Valori analoghi per il campionato spagnolo (5,09 miliardi di euro di spesa e 4,46 miliardi di euro di incassi) con un saldo pari a +630 milioni di euro.
Se non è sempre vera l’equazione che più si investe più si vince, è innegabile che gli investimenti effettuati portino risultati. L’analisi condotta da Banca Ifis mostra infatti che la correlazione tra l’elevata spesa media per l’acquisto di giocatori della Premier League garantisce al campionato inglese il primo posto del ranking Uefa, così come la Serie A, al secondo posto per la spesa media per l’acquisto, occupa la seconda piazza anche nella classifica. La Liga (ultima tra i Top 5 per la spesa media di acquisto) sembra ottimizzare meglio le spese nel rapporto con il ranking, nel quale occupa il terzo posto, al contrario della Ligue 1 francese, terza per spesa media e ultima nel ranking. Questi dati evidenziano il fatto che i calciatori rappresentano a pieno titolo un asset di investimento per i club, con il calciomercato che si dimostra un’arena imprescindibile di creazione di valore.
L’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Banca Ifis evidenzia inoltre che il calciomercato aumenta la capacità dei club di attrarre nuovi fans e tifosi in tutto il mondo. Analizzando il sentiment web, emerge infatti che le sessioni di calciomercato, sia estive sia invernali, amplificano le opportunità perché fanno aumentare l’interesse degli appassionati, finendo per rappresentare un vero e proprio asset al servizio del marketing sportivo.
Per cercare di comprendere al meglio la dinamica di investimenti delle società, l’Ufficio Studi di Banca Ifis ha condotto anche un’analisi sul ciclo finanziario delle squadre italiane. In particolare, analizzando i top club di Serie A, partendo da un dato medio di cassa a inizio periodo pari a 62,8 milioni di euro, l‘incidenza di spesa per il calciomercato raggiunge una percentuale del 91% con un’evidente intensità di investimento che riduce sensibilmente la disponibilità di cassa che, a fine periodo scende a 9,1 milioni di euro. La stessa dinamica si ritrova anche nei club di seconda e terza serie che, seppur in maniera minore, mostrano un impatto rilevante degli investimenti sul calciomercato indicando un impatto sulla disponibilità di cassa.
In particolare, l’analisi evidenzia come la cassa dei club in media è finanziata per il 75% da mezzi terzi e per il 25% da mezzi propri, con differenze rilevanti tra le diverse tipologie di squadre. Per i club top di Serie A i mezzi propri incidono per il 17% delle necessità finanziarie mentre per il restante 83% è necessario il ricorso a mezzi terzi. Un’attività che, come dimostra l’analisi, permette di passare da un volume di cassa pre-finanza pari a 9,1 milioni di euro e un volume di cassa post-finanza di 68,6 milioni di euro.
In sostanza, quindi, la spesa per i calciatori è un vero e proprio investimento che impatta sul ciclo finanziario delle squadre che non può basarsi sulle sole risorse generate dai club e che deve fare ricorso a mezzi di finanziamento calibrati da un supporto specialistico particolare, che tenga conto sia delle costanti cicliche, sia delle variazioni stagionali.
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