Foggia, 30 gennaio 2025 – La crisi idrica in Capitanata torna al centro del dibattito politico con uno scontro tra Fratelli d’Italia e i consiglieri regionali Antonio Tutolo (Per la Puglia) e Rosa Barone (Movimento 5 Stelle). Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia, composto dal capogruppo Renato Perrini e dai consiglieri Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Tommaso Scatigna e Tonia Spina, ha attaccato Barone e Tutolo per l’occupazione dell’aula del Consiglio regionale, invitandoli a chiedere conto all’ex assessore Raffaele Piemontese (PD) sui progetti idrici annunciati in passato.
Non si è fatta attendere la replica dei due consiglieri, che hanno respinto le accuse e sottolineato la necessità di un intervento del Governo nazionale per sbloccare la situazione.
La nota di Fratelli d’Italia
“Ma contro chi hanno occupato l’aula del Consiglio regionale della Puglia i consiglieri regionali Rosa Barone (M5S) e Antonio Tutolo (Per la Puglia)? Contro il Governo Meloni, che ha poco più di due anni di vita, o contro il Governo Emiliano che ha circa 10 anni di vita, durante i quali l’assessore Raffaele Piemontese (foggiano come loro e del PD) ha avuto fino a tre mesi fa anche l’importantissima delega alle Risorse idriche?
Non lo ricordiamo a caso, ma perché esattamente quattro anni fa proprio Piemontese, fresco di nomina di assessore anche alle Risorse idriche, andò a Foggia a incontrare i dirigenti del Consorzio per la Bonifica della Capitanata a promettere che la Regione Puglia avrebbe portato a termine l’opera ‘strategica e unica realizzabile’ di una condotta di appena 10 km dalla diga del Liscione a Finocchito che avrebbe convogliato nella provincia di Foggia dai 40 ai 70 milioni di metri cubi di acqua, dei 220 milioni che il Molise butta in mare. Le parole di Piemontese furono: Questo è un progetto in cui le carte possono trasformarsi in opere concrete. In quell’occasione sempre il loro conterraneo e vicepresidente della Giunta di Emiliano, sostenuta sia da Tutolo sia dalla Barone (che per altro di quella Giunta è stata anche assessore), rassicurò che c’erano già state interlocuzioni tra la Regione Puglia e la Regione Molise.
Quindi, prima di occupare l’aula e mettere in scena la protesta contro il Governo Meloni, Barone e Tutolo perché non hanno chiesto a Piemontese: che fine ha fatto il progetto che aveva considerato strategico e unico realizzabile? E a che punto sono le interlocuzioni con il Governo molisano? Ricordiamo che stiamo parlando di un accordo tra Puglia e Molise che prevedeva anche la gestione condivisa delle risorse idriche dei bacini dei fiumi Fortore e Biferno (invasi di Occhito, Ponte e Liscione).
A questo va aggiunto che il Consorzio per la Bonifica della Capitanata ha ottenuto 35 milioni di euro dal PNRR per progetti cruciali: uno di questi potrebbe proprio essere la condotta del Liscione.
I prossimi mesi la campagna elettorale porterà ciascun consigliere regionale alla ricerca di una maggiore visibilità, su temi seri – qual è sicuramente il problema della siccità nel foggiano – l’invito è a un senso maggiore di responsabilità da parte di tutti.”
La replica di Antonio Tutolo e Rosa Barone
Fin dal primo momento delle iniziative legate alla risoluzione dei problemi idrici non abbiamo voluto fare polemiche, anzi abbiamo cercato di coinvolgere tutti i consiglieri regionali perché la situazione è drammatica non soltanto in provincia di Foggia ma in tutta la Puglia. Naturalmente in Capitanata è più grave che altrove, ma questo non significa che accettiamo provocazioni dai colleghi di Fratelli d’Italia, su un tema di grande interesse generale, per cui queste dichiarazioni non portano da nessuna parte e non risolvono i problemi per i quali abbiamo invitato tutti a occuparsene insieme a noi.”
È la risposta del consigliere regionale Antonio Tutolo (capogruppo di “Per la Puglia”) e della collega Rosa Barone (Movimento 5 Stelle) alla nota inviata sul tema della gestione della crisi idrica.
“Nel merito – aggiunge il consigliere – è bene ricordare che chi deve sbloccare la situazione è il Governo nazionale, perché l’auspicato accordo con il Molise, indicato poco fa anche dal presidente Michele Emiliano, non si raggiungerà mai per via della indisponibilità della controparte e che in realtà non ha motivo di esistere. Si tratta di una questione in cui l’esecutivo di Giorgia Meloni ha il ruolo principale di mediazione, e sarebbe opportuno farlo anche con una certa velocità. Far finta di non sapere che un conto è la disponibilità di un assessore pugliese a realizzare un’opera e un’altra è indurre a procedere una regione riluttante, in questo caso il Molise, è quantomeno sconcertante.
Ricordiamo anche che sul tavolo non c’è solo la condotta del Liscione ma anche Piano dei Limiti, il cui finanziamento è stato dirottato in Abruzzo dopo il terremoto de L’Aquila, e infine la diga di Palazzo D’Ascoli, che attende da decenni di essere finanziata. C’è da lavorare e non da fare polemiche inopportune.
Per questo è inutile cercare di sviare o di confondere i cittadini; le futili insinuazioni non ci interessano e non aiutano a risolvere un’emergenza che è sotto gli occhi di tutti, mentre ci interessa molto trovare la soluzione a un problema di forte gravità, e nei prossimi anni lo sarà ancora di più. Se i colleghi di Fratelli d’Italia se ne vogliono occupare insieme a noi, ne siamo felici. Per noi è importante risolvere il problema e non perderci in chiacchiere. Non c’è più tempo da perdere.”
(Fonte: rispettive note stampa ufficiali)
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