Tre miliardi in regione per resilienza e transizione green

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L’EMILIA-ROMAGNA ha tra i principali partner di riferimento per la transizione green il Gruppo Hera, multiutility con un forte radicamento territoriale e un modello di business che ha sempre messo al centro le comunità servite. Una realtà con un impatto tangibile su oltre 170 comuni dell’Emilia-Romagna, che si traduce in un supporto costante alla crescita economico-sociale e alla resilienza delle infrastrutture, anche per far fronte ai cambiamenti climatici. Nel piano industriale 2024-2028 presentato nei giorni scorsi questo impegno si concretizza in 3 miliardi di euro di investimenti per il territorio regionale, il 65% delle risorse complessive pari a 4,6 miliardi netti. “Un piano di investimenti a supporto di uno sviluppo industriale sostenibile e per l’incremento della resilienza delle nostre infrastrutture – commenta il presidente esecutivo Cristian Fabbri – che ci permetterà di traguardare al 2028 un margine operativo lordo di 1,7 miliardi di euro sostenuto da una crescita visibile sia organica che per linee esterne. Una crescita che soddisfa pienamente l’obiettivo di creazione di valore condiviso per tutti gli stakeholder: aumentano, infatti, del 30% gli utili e il contributo delle attività sostenibili al Mol di gruppo, che raggiunge il 66%. In aumento, a quasi 11 miliardi di euro, anche il valore economico distribuito nei 5 anni di piano agli stakeholder dei territori nei quali operiamo”.

NEL NUOVO piano, l’obiettivo del Gruppo Hera è continuare a essere il motore di sviluppo del Paese anche grazie alle numerose progettualità previste per abilitare la transizione green: dalla tutela delle risorse naturali con soluzioni di economia circolare alla transizione energetica delle comunità con la produzione di fonti rinnovabili e iniziative di efficienza energetica, fino all’aumento della resilienza degli asset facendo leva anche su tecnologie innovative. Per fare qualche esempio, nelle reti idriche la multiutility metterà in campo diversi interventi per assicurare stabilità e sicurezza degli approvvigionamenti, e adotterà soluzioni tecnologiche per ridurre le perdite, favorendo sempre più il recupero e riuso della risorsa. Tra i vari progetti, il Piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato (Psbo) di Rimini è una delle maggiori opere di risanamento idrico e fognario in Italia, che vede impegnati il Comune insieme a Hera, Amir e Romagna Acque nella realizzazione di infrastrutture per circa 270 milioni di investimenti complessivi, con l’obiettivo di tutelare la qualità delle acque e l’economia locale anche dal punto di vista della salvaguardia idraulica. Nella filiera ambiente, il Gruppo Hera può contare su un centinaio di impianti d’eccellenza. Tra questi, i biodigestori di Sant’Agata Bolognese (Bo) e Spilamberto (Mo) che trasformano l’organico in biometano e compost, mentre un nuovo impianto per il recupero delle fibre di carbonio sarà inaugurato a breve a Imola ed è in corso di realizzazione a Modena quello per la rigenerazione delle plastiche rigide. “Acceleriamo il nostro percorso che porterà il Gruppo Hera a diventare il motore dell’economia circolare del tessuto industriale italiano, accompagnando anche le grandi aziende nel loro percorso di transizione ambientale con la riduzione degli scarti di produzione e la massima valorizzazione nel loro recupero” spiega l’amministratore delegato Orazio Iacono.

IL GRUPPO HERA è anche un alleato-chiave per la carbon neutrality, un impegno che si rispecchia anche negli investimenti destinati allo sviluppo del teleriscaldamento a Bologna, Ferrara e Forlì. Terzo operatore nazionale nel settore energy, il gruppo propone a cittadini e aziende soluzioni per la riduzione dei consumi, per la mobilità sostenibile e l’illuminazione pubblica, impianti fotovoltaici, ma anche agrivoltaici ed energy park, per abbattere le emissioni e incrementare la produzione di energia green. Tutte iniziative che si inseriscono nel Piano di transizione climatica del Gruppo, che punta a raggiungere il Net Zero al 2050. La multiutility prosegue, inoltre, nella realizzazione dell’Hydrogen Valley a Modena e dell’impianto power to gas nel depuratore di Bologna (Idar) che usa le acque depurate per produrre idrogeno e biometano, così come nella sperimentazione di immissione di una miscela di gas naturale e idrogeno nella rete di distribuzione di Castelfranco Emilia (Mo). “La necessità, ormai stringente per il Paese, di diversificare le fonti energetiche non può prescindere dall’utilizzo dei green gas come l’idrogeno. Questa sperimentazione rappresenta un ulteriore volano per lo sviluppo di attività strategiche e innovative finalizzate alla riduzione dell’impronta carbonica, accompagnando i clienti nella transizione energetica e garantendo la resilienza dei territori serviti”, spiega Iacono.

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Con un impegno concreto e visibile, il Gruppo Hera si conferma capace di interpretare le sfide del presente e di costruire, insieme a cittadini, aziende e istituzioni, un futuro sostenibile e green per l’Emilia-Romagna. E non solo.



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