Ciolli, consulente: «Una buona gestione finanziaria contribuisce alle prestazioni degli sportivi in campo»

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Finanza e sport hanno più elementi in comune di quanto si possa immaginare. Dagli investimenti massicci da parte degli operatori finanziari professionali al numero crescente di atleti che decidono di muovere i primi passi in questo settore. Sin dai primi anni di carriera, per una gestione più oculata dei propri guadagni. E per capire in che modo capitalizzare quanto ottenuto una volta terminata l’attività agonistica. Lo sanno bene le società, che stanno inserendo percorsi mirati per i più giovani. Con investimenti volti a rendere meno difficoltoso il passaggio a una nuova fase della propria carriera.

«Educazione finanziaria e sport sono due temi che incidono nella vita di ognuno di noi, a ogni livello. Sono due aspetti che mirano a migliorare la vita delle persone. E che, se coltivati nella giusta maniera, consentono di vincere le continue sfide che rendono stimolanti le nostre esistenze» dice Claudio Ciolli, consulente finanziario Intesa Sanpaolo e autore del libro Oltre il 90esimo. Una storia di sport, vita e finanza, scritto insieme al collega Alessio Butini e pubblicato da Edizioni Effigi.

«Io e Alessio, il mio compagno di viaggio in questo fantastico progetto che stiamo portando avanti, ben conosciamo quante siano le analogie. E quanto siano simili i valori e i principi che permettono di avere successo sia nello sport sia nella cura dei propri patrimoni. E ci rendiamo conto ogni giorno di quanto siano in realtà spesso due facce della stessa medaglia. In quanto una buona gestione delle proprie finanze incide in maniera positiva – con dinamiche diverse a seconda dei casi – sulle prestazioni sportive».

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L’inizio del percorso da professionista

Proviamo a fare un percorso seguendo la carriera di uno sportivo promettente. Già a 16-17 anni ci sono giovani che sbocciano e vengono assaliti da sponsor, procuratori, contratti milionari. In questa prima fase, quale peso può avere l’educazione finanziaria?

«In tante discipline l’esplosione della carriera già in giovane età determina un vero e proprio terremoto nella propria esistenza. Cambiamenti di ogni tipo, che inevitabilmente dipendono da attenzioni, pressioni e popolarità. Che travolgono ragazzi psicologicamente non pronti agli effetti collaterali derivanti da talenti fuori dal comune. Il peso di una buona educazione finanziaria è sicuramente grandissimo, in primis nella scelta dei compagni di viaggio. Proprio perché vi è un assalto di sponsor, procuratori e contratti milionari, è importantissimo farsi affiancare da ottimi allenatori per le proprie finanze.

L’atleta deve riuscire a guardare oltre una oltre una carriera che a 16/17 anni pare infinita, ma che in realtà è molto breve.» spiega Claudio Ciolli: «In alcuni ragazzi vi può essere una predisposizione maggiore, in altri può mancare completamente. Spesso dipende dalle storie e dai percorsi che si è avuto a livello personale o familiare. Sicuramente l’educazione finanziaria nei primi anni può fare la differenza, in quanto alimenta dei valori che un atleta sviluppa. Anche nella propria disciplina e che, se acquisiti in giovane età, lo terranno in pista anche nei momenti difficili della carriera, tenendo lontane le cattive compagnie».

La fase dell’affermazione

La seconda fase è quella dell’affermazione. Quando si entra nel pieno della propria carriera in età adulta e ci si ritrova di fronte a delle scelte. Qui è più semplice gestire i propri fondi, considerando le entrate continue?

«È sicuramente così, se si lavora bene sin dall’inizio. La difficoltà durante la fase matura della carriera è sicuramente quella di iniziare a pensare che non si è molto lontani dal fischio finale. Ovviamente le scelte iniziano a pesare. Durante il secondo tempo di una partita, un errore madornale ha sicuramente un peso maggiore.» racconta Claudio Ciolli: «Al tempo stesso, andare in vantaggio a venti minuti dalla fine ci pone in una condizione ideale. Diventa quindi ancora più importante essere accompagnati da qualcuno che possa guidare verso scelte corrette, evitando errori difficilmente recuperabili. Anche perché in questo periodo l’atleta è ormai ancorato a un tenore di vita che rischia di diventare un nemico. Laddove non si riesca poi a mantenerlo nel tempo».

Cosa succede dopo la carriera da professionista

claudio ciolli

La terza e ultima fase è quella post ritiro, quando ci si ritrova a dover decidere “cosa fare da grandi”…

«In realtà, prima ancora viene una fase di declino graduale dove, con le dovute differenze da disciplina a disciplina, le prestazioni calano e, semplicemente per ragioni anagrafiche, non si riesce più a rimanere al top. Contestualmente diminuiscono anche le entrate e vi può essere anche un contraccolpo psicologico.» precisa Claudio Ciolli: «Come titola il nostro libro, ci troviamo oltre il 90esimo: conta tantissimo come ci siamo arrivati. Come in una singola partita il gol al 90esimo spesso lo segna la squadra più preparata e lucida, anche nella finanza arrivare bene a questa fase non solo può allungare la carriera, ma può renderla anche migliore, grazie al differente modo di vedere e vivere la propria disciplina che ci regala l’esperienza.

La fase post ritiro è sicuramente la più difficile da gestire, anche perché solamente una piccola percentuale di atleti riesce a rimanere nel proprio mondo con stipendi accettabili. Quindi accanto al venir meno di abitudini e di un’adrenalina di cui ogni atleta si è nutrito per tutta la vita, spesso si è costretti a non poter decidere. Lavorare bene nei minuti di recupero, ossia negli ultimi due/tre anni di carriera, sia a livello mentale sia finanziario, pone l’atleta nelle condizioni di poter scegliere veramente cosa fare da grande. È fondamentale quindi aver allenato bene il proprio patrimonio, in modo da averlo reso abbastanza forte da affrontare un’inevitabile prima fase di decumulo conseguente a cambiamenti che possono impattare sulla propria situazione economica».

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L’idea dietro al libro Oltre il 90esimo

claudio ciolli

Com’è nata l’idea di scrivere questo libro?

«Dietro al volume c’è un progetto creato per mettere al servizio la nostra professione di consulenti finanziari del mondo degli sportivi professionisti. Alessio ha trascorsi da calciatore professionista, quindi conosce dall’interno certe dinamiche, io vengo invece da una famiglia in cui tanto mio padre quanto mio fratello hanno trascorsi nello sport.

L’idea del libro ci venne a seguito di una convention della nostra azienda in cui ci colpirono alcune frasi dell’ex difensore dell’Inter Beppe Bergomi, nostro ospite, che misero in luce molti concetti che cercavamo già di trasmettere nel nostro quotidiano.» dice Claudio Ciolli: «Da lì l’idea di scrivere un libro che, tramite un racconto di vita, potesse parlare a tutti, non solamente ai calciatori o agli sportivi professionisti. Perché gli stessi principi e valori richiamati nel nostro libro in realtà fanno la differenza per ognuno di noi, qualunque sia il nostro percorso, qualunque sia la nostra strada».

Anche il titolo è piuttosto eloquente. L’idea di andare oltre il 90esimo si può applicare in campo, cercando di non mollare mai e di perseverare fino all’ultimo per raggiungere il risultato, ma anche dopo, una volta conclusa l’attività agonistica

«Esatto, è qui che emergono alcuni dei valori al centro della storia di Antonio, il protagonista del libro. La perseveranza, la costanza, il saper lavorare non solo per il presente, ma anche per il futuro. I parallelismi inseriti sono molteplici. Aggiungerei però anche un altro aspetto importante che intendiamo trasmettere: la capacità di affidarsi alle persone giuste e di seguire i consigli che possono veramente fare la differenza.

Questo perché, per tornare al parallelismo della partita di calcio, per poter far gol al 90esimo è necessario avere una squadra alle tue spalle, un compagno che recupera un pallone a metà campo, un altro che ti serva un passaggio. Soprattutto quando non hai più le energie per poter risolvere una partita da solo».

L’importanza dello sport nell’educazione finanziaria

Abbiamo parlato dell’importanza dell’educazione finanziaria nello sport. Quanto invece può essere importante lo sport nell’educazione finanziaria?

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«Moltissimo! L’aspetto che più ci entusiasma nel poter affiancare ogni giorno atleti di varie discipline è proprio l’intrecciarsi di valori talmente comuni a entrambi i mondi che alla fine finiscono con l’influenzarsi a vicenda.» sottolinea Claudio Ciolli: «Non a caso tantissimi sportivi che hanno fondato la propria carriera su valori quali costanza, spirito di sacrificio, leadership, ricerca di un miglioramento continuo, spirito di squadra, capacità di gestione dei momenti di calo e delle pressioni, sono diventati imprenditori di successo e continuano a essere un esempio anche fuori dal campo. Talvolta si tratta di valori talmente comuni che si fatica a capire il confine fra quanto la giusta mentalità influenzi l’educazione finanziaria e, viceversa, una buona base e gestione finanziaria predisponga in maniera migliore al raggiungimento di certi livelli».

Il progetto MVP

Sappiamo che avete lanciato, con il Siena FC, il progetto MVP (Miglior Valore Pianificato)…

«Per cercare di rispondere a una esigenza che è sempre più impattante sulla vita degli sportivi. L’educazione finanziaria è un tema che in molti sport si sta iniziando ad affrontare in maniera strutturata, a livello di club o federazioni. Ogni disciplina ha le sue peculiarità, i suoi cicli, i suoi aspetti particolari.» racconta Claudio Ciolli: «Con MVP, attraverso lo studio dei dati, il colloquio costante con gli esperti e i professionisti del settore, cerchiamo di ritagliare per atleti e famiglie la giusta divisa, rendendo le nostre competenze specialistiche funzionali alle dinamiche tipiche di ogni disciplina.

Collaboriamo con club o singoli atleti in percorsi di affiancamento nella gestione del patrimonio. Il Siena FC, per esempio, ha accolto con entusiasmo il nostro progetto e siamo molto felici di poter collaborare con una realtà prestigiosa e storica. Che sta mostrando una professionalità nei suoi componenti e una visione di lungo periodo difficilmente rintracciabile in un mondo come quello del calcio. Ma al tempo stesso abbiamo avviato collaborazioni anche in altri sport, come per esempio il tennis, con realtà di primo piano a livello nazionale (per esempio esempio il Tennis Club SINALUNGA, campione d’Italia nel 2022 e vice campione d’Italia nel 2023)».

Progetti da parte di club e associazioni

Club e associazioni dovrebbero investire in progetti di educazione finanziaria di questo tipo?

«Sicuramente, è fondamentale ampliare la base di conoscenza, fornire a più giovani possibili informazioni circa la presenza di un dopo, affinché possano vivere il proprio sogno con ancora più felicità. Senza farlo diventare nel tempo un incubo. I dati a oggi sono sconfortanti, investire in progetti di educazione finanziaria è sicuramente un atto che denota una visione di lungo periodo sana. Sia per il sistema sport che per il nostro Paese, purtroppo a oggi ancora agli ultimi posti in Europa in questo ambito. È un discorso che si estende a tutti gli sport, oltre il calcio. Al di là delle retribuzioni, sono le dinamiche a variare e gli impatti sulle vite personali degli atleti a dover essere gestiti.

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Talvolta – perfino paradossalmente – retribuzioni più basse aiutano a stare con i piedi per terra e a essere più consapevoli della realtà. E in modo altrettanto assurdo proprio la difficoltà nel gestire grandi somme può portare alla rovina.» conclude Claudio Ciolli: «Aspetto finanziario e psicologico vanno spesso di pari passo. Pur con volti spesso diversi. Ogni disciplina ha le sue dinamiche contrattuali, una diversa influenza dei risultati sui guadagni, livelli di precarietà e tutela a fronte di infortuni più o meno alti. A seconda dei casi, i percorsi possono essere tortuosi o lineari.

Anche i costi variano parecchio: possono gravare sulle famiglie nelle fasi iniziali come anche nel prosieguo di una carriera. Pensiamo per esempio ai tennisti, che sono veri e propri imprenditori. Con guadagni che dipendono grandemente dai risultati e costi di gestione di staff e tornei da gestire. In ogni caso, un filo comune che accomuna mondi talvolta simili e talvolta completamente diversi è l’assoluta necessità di affidarsi a professionisti. Che curino l’allenamento finanziario, adattandolo alla specificità della disciplina in questione». ©

📸Credits: Canva

Articolo tratto dal numero del 1° febbraio 2025 de il Bollettino. Abbonati!





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