Differenziata: occorre punto di incontro

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Da un lato l’esigenza di comunicazioni ufficiali e univoche a cui fare riferimento, dall’altro la necessità di non frenare il cammino intrapreso nel potenziamento e ampliamento della raccolta differenziata: al centro la volontà condivisa di trovare e proporre soluzioni ad hoc, anche in corso d’opera.

È quanto emerso dal tavolo di lavoro che si è svolto questa mattina presso l‘Università LUMSA di Taranto, su iniziativa di alcuni soci dell’Associazione Condominialisti Amministratori Italiani, a cui hanno partecipato l’assessora all’Ambiente del Comune di Taranto, Stefania Fornaro, il presidente di Kyma Ambiente, Giampiero Mancarelli e Mary Luppino. 

Il confronto arriva dopo il ricorso al TAR, presentato da tre associazioni (tra cui la stessa A.C.A.I.) e quattro studi di professionisti, contro l‘ordinanza n.72 del 17 ottobre 2024 in merito alla disciplina del “Potenziamento del servizio di Raccolta differenziata nei quartieri di San Vito, Lama, Talsano, Paolo VI, Tamburi, Lido Azzurro. Avvio del servizio di raccolta differenziata nel quartiere Montegranaro – Salinella e Tre Carrare-Solito definizione della modalità di conferimento rifiuti”: la successiva apertura dell’amministrazione comunale ad eliminare, con l’ordinanza n.2 del 17 gennaio 2025, tutta la parte riguardante la responsabilità degli amministratori in merito alla condotta dei condomini ha, poi, portato alla rinuncia dell’istanza cautelare.

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Restano, però, nodi da sciogliere e dubbi da chiarire: “Il fine ultimo di questa grande operazione – ha dichiarato Danilo Corona, responsabile della formazione di A.C.A.I. – è innescare quel circolo virtuoso che deve portare al recupero del materiale. Apprezziamo la disponibilità e l’apertura dell’amministrazione comunale a far luce sulle criticità irrisolte, ma riteniamo sia giunto il momento di produrre una comunicazione ufficiale: questo, infatti, faciliterebbe il ruolo degli amministratori, che al momento sono punto di riferimento privilegiato per i condomini”.

Il dibattito, che si è sviluppato anche con toni piuttosto accesi pur rimanendo nel solco del rispetto reciproco, ha portato alla luce le perplessità degli amministratori condominiali: in particolare c’è chi ha chiesto se a fronte dello sforzo collettivo che sarà messo in campo si abbia la capacità, da parte del gestore del servizio, di assicurare il numero necessario di operatori e di garantire il rispetto del ritiro dei rifiuti nei tempi e nei modi previsti.

Un altro aspetto importante riguarda l’autorizzazione ad entrare nelle pertinenze abitative per il ritiro dei rifiuti differenziati: “Nella guerra tra cittadini e Comune – ha dichiarato un amministratore – non vogliamo entrare”.

Ma la novità principale emerge dalle parole dello stesso Mancarelli: “È vero, ai condomini con più di 12 utenze abbiamo destinato i carrellati, ma io ritengo che il vero impulso alla differenziata possa arrivare solo con il rapporto one-to-one, in cui ciascun condomino è direttamente responsabile delle proprie azioni attraverso le pattumelle. Basta, infatti, che uno solo sbagli a conferire nel carrellato per inficiare l’operato di tutti gli altri e, purtroppo, succede molto spesso”.

Ci sarebbe, quindi, grande disponibilità a dotare di pattumelle anche gli edifici con più utenze, anche grazie ad una sistemazione più “ordinata” che potrebbe attuarsi con le cosiddette rastrelliere: “Stiamo chiudendo un accordo con una società a tal proposito – ha dichiarato il presidente di Kyma Ambiente – si tratta di una specie di “scarpiera” da appoggiare ai muri perimetrali, a cui ciascuna utenza si assocerebbe con la propria pattumella”.

Il problema, in molti casi, resta lo spazio a disposizione e le possibili conseguenze di carattere igienico, specialmente durante il periodo estivo: “Personalmente ho riscontrato carenze igieniche più nei cassonetti stradali – ha replicato la Fornaro – e nei cumuli di rifiuti che ospitavano. Se dovessero emergere delle problematiche legate all’estate valuteremo un ritiro notturno delle pattumelle, in modo da evitare che restino esposte nelle ore più calde della giornata. In zone come Piazza Pertini (nel quartiere Paolo VI) e viale Ionio, dove abbiamo già rimosso i cassonetti, la strada è pulita”.

Come fare, invece, in caso di persone anziane o non autosufficienti? “Abbiamo sensibilizzato – aggiunge l’assessora all’Ambiente – i condomini dei palazzi in cui sono presenti persone anziane ad aiutarle, ma cercheremo comunque di individuare situazioni particolari e risolverle, venendo incontro alle esigenze dei cittadini. Abbiamo, tra l’altro, istituito una mail a cui la gente può prenotare il ritiro di pannolini e pannoloni all’interno del mastello grigio del secco e residuo ed esporre per il ritiro del Sabato (il servizio è valido solo per zone interessate dalla nuova raccolta porta a porta, ndr)”.

“Avevo definito questa fase un bagno di sangue – ha commentato la Fornaro – e non mi sono sbagliata: dobbiamo innanzitutto continuare a spiegare alla cittadinanza come differenziare correttamente i rifiuti, è una questione mentale. Per noi gli amministratori condominiali sono il vero e proprio braccio destro, la nostra interfaccia privilegiata con i cittadini, di cui ci riportano esigenze e dubbi”.

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“L’ordinanza era un punto di partenza per scuotere le coscienze e cominciare ad intraprendere questo cammino, ma soprattutto per avere la fiducia dei Consorzi e relativi finanziamenti – chiosa Mancarelli – Nessuno dice che sarà una passeggiata, ma da parte nostra c’è tutta la disponibilità a trovare anche delle soluzioni su misura, valutando caso per caso le esigenze che emergeranno in corso d’opera”.



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