di Chiara Giorgianni
Andiamo per ordine
Cosa significa servizio gratuito?
È sostanzialmente la possibilità di fruire di un bene o di un servizio gratis.
Cosa si intende per agevolazione?
L’ agevolazione è un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto. È un aiuto, un vantaggio che si da a determinati utenti e per ragioni diverse.
La gratuità dei trasporti da e per le isole minori per il personale pubblico in servizio è spesso, impropriamente, definita una agevolazione.
Ad onor del vero, si tratta di un esonero totale dal pagamento del biglietto che consente a determinati lavoratori, indicati per categoria nella legge approvata dall’ARS, di rimanere liberi a titolo individuale da questo obbligo (pagare il biglietto).
È un esonero solo se guardiamo la situazione in relazione al rapporto esistente tra chi eroga il servizio (compagnia di navigazione) e chi lo riceve (dipendenti pubblici in servizio presso le sedi dei territori insulari).
Ciò che rappresenta un aiuto – un privilegio date le circostanze – a talune categorie di lavoratori diventa, dunque, un impegno di spesa per l’amministrazione regionale siciliana nei confronti della compagnia di navigazione che garantisce il servizio di trasporto.
La Regione, infatti, stanzia fondi per i biglietti gratuiti per i dipendenti pubblici che prestano servizio nelle isole minori siciliane, nonché per il trasferimento all’interno degli arcipelaghi delle isole minori per i dipendenti che prestano servizio pubblico nelle isole minori e – a seguito delle modifiche – per i dipendenti residenti delle isole minori che prestano servizio pubblico in Sicilia.
Eh si, perché il servizio qualcuno deve pagarlo.
Le politiche di contrasto agli svantaggi derivanti dall’insularità sono ben altra cosa. Pertanto non ritengo questa iniziativa utile, così come è stata ideata, nel solco delle politiche di contrasto a tali svantaggi.
Le politiche pubbliche devono essere dirette a mitigare le conseguenze economico sociali dei costi dell’insularità, con misure economiche di tipo compensativo – sussidi per costi di trasporto e politiche anti spopolamento -. E devono garantire interventi tesi a correggere le cause di squilibrio – migliorando soprattutto la dotazione infrastrutturale – nonché valorizzare le peculiarità come opportunità di sviluppo, attraverso interventi disegnati sulle specificità ed esigenze del territorio.
Relativamente ai trasporti marittimi da e per le isole minori, per quali soggetti sono previste agevolazioni?
Per tutti i cittadini residenti nei comuni insulari, che da sempre pagano un biglietto a tariffa ridotta. E oggi, a seguito di un accentramento esasperato dei servizi, sono costretti a muoversi per ogni necessità.
Anche i dipendenti pubblici – non residenti -, privilegiati dalla norma approvata in Assemblea regionale, fino a poco tempo fa pagavano il biglietto con tariffa ridotta ( il biglietto residente per intenderci).
Mi corre l’obbligo di fare questa precisazione, di ripercorrere la storia recente, perché ritengo che nel senso comune delle parole risiede la natura stessa dei provvedimenti, la provata convenienza od opportunità di ogni iniziativa.
Sono solidale al disagio ingiusto vissuto da insegnati, medici, infermieri, da tutti i dipendenti pubblici, che da circa un mese affrontano costi inaccessibili e ingiustificati per raggiungere con i mezzi veloci la sede di lavoro nelle isole minori.
È evidente che la tariffa piena (applicata ai non residenti ) non si può applicare a chi è pendolare in modo regolare e non per scelta. Non si può applicare a chi, ogni giorno, si sposta dalla terraferma verso i territori insulari e per garantire il funzionamento di uffici e servizi essenziali per le nostre comunità.
Perché da oltre un mese i dipendenti pubblici, ossia le categorie indicate nella legge, viaggiano pagando il biglietto a tariffa piena?
Qual è il motivo dell’improvvisa sospensione da parte della Regione Sicilia della tariffa
“lavoratori free” (biglietti gratuiti per i lavoratori pendolari) ?
I fondi regionali destinati a questa misura sono andati esauriti. Sono andati esauriti prima del tempo.
Ero già intervenuta sull’argomento contestando energicamente la prima versione della norma – modificata a Dicembre 2024 e oggi in Gazzetta Ufficiale – che prevedeva il servizio gratuito di trasporto solo per i lavoratori in transito dalla terraferma verso le isole minori.
E non viceversa.
“La coperta è corta” così rappresentai il problema.
Mi chiedo, dato che la spesa per i “lavoratori free” è destinata ad aumentare – a seguito delle recenti modifiche – , se non fosse più opportuno, equilibrato, bilanciato, un provvedimento che agevolasse tutti i dipendenti pubblici con l’applicazione della tariffa ridotta (quella applicata ai residenti).
Mi soffermo sul concetto di equilibrio, confortata dalla mancata pretesa dei lavoratori di viaggiare gratuitamente, perché il tema dei costi dei trasporti attanaglia la nostra società ed è un problema serio da affrontare con politiche mirate, soprattutto per chi vive l’insularità.
È un errore anche culturale – a mio modesto avviso – dispensare totalmente da determinati costi chi lavora in contesti insulari o definiti disagiati, diversamente da chi quotidianamente, e con le stesse funzioni, affronta lunghi viaggi in pullman, in treno, o con mezzi propri includendovi il costo del casello autostradale.
Prevedere semplicemente delle agevolazioni – un prezzo politico – per i biglietti degli aliscafi la ritenevo – lo sostengo ancora – in assoluto la soluzione più opportuna.
L’interruzione del servizio per insufficienza di fondi è peraltro un problema che si potrebbe ripresentare. E i lavoratori non possono vivere nell’incertezza, così come il sistema di servizi pubblici dei territori insulari non può essere messo in crisi dall’improvvisa e “giustificata” assenza del personale dipendente pubblico che garantisce il funzionamento del servizio scolastico, sanitario, e di settori vitali della pubblica amministrazione.
Quando si affronta una situazione è necessario essere certi che l’eventuale soluzione del problema non ne potrebbe causare un altro.
La coperta è corta.
Federalberghi Isole Minori Sicilia ribadisce perplessità sul ripristino delle gratuità per i soli lavoratori pubblici e chiede un approccio più equo ed equilibrato
Con il recente provvedimento legislativo, sono state ripristinate le gratuità per i biglietti da e per le isole minori della Sicilia, inclusi gli spostamenti interni, riservate ai lavoratori pubblici in servizio nelle Isole Minori e sono state estese ai dipendenti residenti nelle isole che prestano servizio sulla terraferma. Federalberghi Isole Minori Sicilia, pur riconoscendo la necessità di agevolazioni per compensare i costi aggiuntivi di chi lavora nelle o tra le isole, ribadisce le proprie perplessità circa la decisione di rendere tali titoli di viaggio completamente gratuiti.
“Tale misura incide pesantemente sui fondi, già esauriti lo scorso anno in anticipo, e grava iniquamente sui contribuenti, senza tenere conto delle esigenze di altre categorie di pendolari che necessitano di sostegno,” afferma Christian Del Bono, Presidente di Federalberghi Isole Minori Sicilia. “Abbiamo segnalato più volte, anche insieme a oltre 40 associazioni territoriali, l’errore di destinare tutte le risorse a un solo gruppo di beneficiari, ignorando le necessità di altri lavoratori e pendolari.”
Del Bono sottolinea che, sebbene la normativa rappresenti un segnale di attenzione verso le comunità insulari, il rischio è che, ancora una volta, l’applicazione sia “messa a terra nel modo sbagliato.” Le richieste avanzate in passato miravano a una distribuzione più equa delle risorse, evitando discriminazioni tra i diversi gruppi di utenti.
“Lo scorso dicembre, dopo l’esaurimento dei fondi disponibili, abbiamo inviato una nota all’Assessore Aricò e al Presidente Schifani chiedendo non solo il reintegro dei fondi per più annualità, ma anche l’ampliamento delle agevolazioni ad altre categorie di pendolari, per superare le attuali disparità. Purtroppo, queste istanze sono state ignorate ancora una volta,” conclude Del Bono.
Federalberghi Isole Minori Sicilia rinnova quindi l’invito a riconsiderare il provvedimento, ampliando l’accesso alle agevolazioni anche ad altre categorie di pendolari, così da favorire una soluzione più equa e sostenibile per le comunità insulari.
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